Scritto da © Daniele Alfieri - Mer, 17/08/2011 - 11:09
Non mi ritrovo ormai mai
se lei reputo necessaria.
Mi senti all’apice nell’aria
semmai le stelle assillerai.
Da un tempio intatto costruisce il sole
che fa campare queste assurde viole
su un giardino di già liquefatto
in cui assopisco il suo colore.
Passano ancora le ore, ora,
ma sono le stesse di adesso,
non importa, fa lo stesso,
mi importunerai anche se in aurora.
E la malinconia culla i dolci canti
di un cuore dipinto per lagnarsi
e i soli morenti in versi calanti
riversano aromi da cui estenuarsi.
Lei si corrode ma esiste ancora
nel mio lento spegnermi in un bluff,
conosce le stanze e ancora e ancora
ritornerà da me, modalità off.
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