Umiliosità

Solitamente quando ho dubbi relativi alla scrittura d'una parola, al fine di non commettere errori di ortografia ricerco sul mio caro, vecchio, “Devoto – Oli” il lemma con l’esatta sequenza delle lettere che lo compongono. Tuttavia, in alcune circostanze, mi capita di improvvisare, più per diletto che per ignoranza, e mi sfuggono degli strafalcioni che la maestra mi correggerebbe con quel grosso matitone rosso che ho sempre immaginato lo utilizzasse anche ad altri scopi, decisamente ludici. In particolare con il sostantivo che indica la capacità di un soggetto ad essere bravo nell’eseguire un compito ovvero un’azione, scrissi: bravitudine e bravezza. Così, è capitato che, battendomi sul nudo deretano con quella cimosa impolverata, insultando la mia pusillanimità e neghittosità, impersonando in quel gioco di ruolo, colei che tutto muove, affacciata sulla pelle del mondo, mi abbia ordinato di descrivere con una sola parola ciò che stava avvenendo; io scrissi sulla lavagna una parola di dieci lettere, quella del titolo ed ella, dopo avere verificato l’inesistenza del vocabolo, con il matitone rosso intinto nella bocca sottostante, tracciò sulla mia schiena la parola “Asino”. Dell’asino, tuttavia, non solo posseggo le orecchie…e tu, cara maestra, lo sai bene, considerata la "posizione" che hai assunto. Perciò cari amici, non abbiate dubbi! Create neologismi! L’umiliosità è una sensazione di piacevole fusione tra tutte quelle parole che in essa si possono leggere. E poi...pensate ai giochi che potreste inventare.