Un ferragosto di ordinaria follia | Post comici, demenziali, ludicomaniacali | Charles Cros | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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Un ferragosto di ordinaria follia

thunderbird email rosenroth@gmail.com 01-09-2005

Antefatto
Come ben sai ferragosto è sempre stato il momento di ritrovo della famiglia. Il pranzo di ferragosto è un rito che si sovrappone alle feste comandate e ne acquisice tutte le particolarità. Questo ferragosto sarebbe stato davvero speciale per tanti motivi che mi avrebbero condizionato in futuro. Ma per capire meglio il trascorrere della giornata sono però necessarie alcune premesse.
 
Contrariamente a quanto era successo gli altri anni passati, Toninu aveva cominciato a bere prima che arrivassimo noi. Così non era difficile capire, che il suo, era un profondo e incolmabile disagio avuto nei nostri confronti e che aveva origini lontane. La sofferenza che provava nel vedere persone che si appropriavano del territorio da lui dominato era tale che solo massicce dosi di alcool potevano alleviare il dolore. La sera che siamo arrivati, dopo un viaggio abbastanza tranquillo, era ubriaco fradicio e a malapena si teneva in piedi, sedendosi a tavola ha dato il meglio di se con una sequela di bestemmie, improperi e minaccie di morte a tutto cio che si muove, il tutto intervallato da deliranti sorrisi contento per le sonore scorregge fatte e rivolte al pubblico attonito riunito nella beata cena serale.
 
Il babbo il giorno dopo ebbe un attacco di asma pseudo isterico causato dall'esile fumo di una sigaretta fumata da Mirko al piano sottostante. Da come si erano messe le cose eravamo quasi pronti per partire verso l'ospedale di Cagliari. Meno male che la puntura cortisonica fece il suo effetto risparmiandoci il viaggio ad urlo di sirena.
 
15-08-2005
 
08:30
Quella mattina feci colazione e mi preparai per andare a Prendere Zia Rosaria all'areoporto di Elmas. La mamma si avvicinò con quel suo solito modo di fare indeciso e traballante per il problema che tutti sapevamo e che non avevamo ancora affrontato.
Il babbo aveva messo da tempo in casa del nonno l'impianto satellitare,  il decoder, la televisione e si era appropriato di una delle stanze superiori. Il tempo lo passava guardando sullo schermo l'elenco dei canali satellitari oppure spostandoli o ricercandone nuovi e così via. Mai ( dico mai ) l'abbiamo visto guardare un qualsiasi programma televisivo. Questo gli è costato il nomigliolo Pigna schermo blu ( perchè di questo colore sono le pagine di configurazione della Sky )
 
Ovviamente nessuno aveva il coraggio di dirgli che doveva levarsi dalle palle, perchè stava arrivando la zia e che avrebbe dovuto prendersi quello stesso letto dove lui passava il 95,7% del tempo di tutta la giornata. Così mi presi la briga di tentare di convincerlo. Riuscii nell'intento spostandolo in terrazza insieme a tutta la baracca di fili, cavi, trespoli e amenicoli che si era creato per difendere il suo piccolo paradiso di segnali che provenivano dal cielo.
 
09:00
Toninu come ogni mattina era andato a cogliere la sua secchiata di fagiolini dal campo così aveva tempo per riprendersi dalla sbornia. La mamma stava preparando da mangiare per la sera, il tempo era buono così incominciavo davvero a pensare che sarebbe stata davvero una bella gioranta.

C'era però un'ultima ma non trascurabile difficoltà. Pensavamo di invitare Carlotta e avevamo preso accordi per un ferragosto in famiglia solo che non potevamo farlo senza considerare tutta la compagine. Al plotone completo di Bustianu, Pineddu, Adelasia e Carlotta si sarebbero uniti i fidanzatini, amanti e variegati amichetti del cuore della giovane squadriglia. Però, alla corpulenta accozzaglia non solo ci sarebbero state le amorose aggiunte,  infatti visto che in quell'occasione la cugina Clarabella e Vito erano casualmente loro ospiti , sarebbe stato da veri cafoni non invitarli e così si aggiunsero anche le due adorabili figlie Mirta e Vittorina.
 
Questo ovviamente aveva creato un certo squilibrio nella mamma che non sopporta Carlotta figurati il suo sganasciato seguito. Ovviamente tralascio i dettagli che vedono Bustianu nella figura da neo galeotto perchè è finito in carcere da poco per furto con scasso in un caseificio. Inevitabile la condanna visto che non è più incensurato da tempo. Lui sostiene che gli dovevano dei soldi ma non si è capito bene cosa era accaduto veramente. Pineddu in bolletta perenne chiede sempre soldi a tutti indistintamente e tutti pensano che se li fumi ( in senso stretto ovviamente). Adelasia aveva perso la gioventù e ora si accontentava di vedersi allo specchio con i suoi pirsing di bigiotteria e i calzoni pubici  della Diesel versione garbage/underground polsk ( da 150 euro sconto 25% al mercato stradale in Mandas ).
 
11:15
Salii in macchina e Mirko mi disse che dovevamo passare da Carlotta perchè Clarabella aveva bisogno di 2 pile da prendere all'aereoporto. Passammo così da Carlotta e Clarabella così mi fece sapere che le pile le aveva trovate, ma nello stesso tempo con gusto assistei alla sfuriata di Bustianu, che non sapeva del ferragosto serale in casa del nonno così si distinse anche lui in una sequela di parolacce sopraffine, pretendendo nel contempo di mangiare mezzo maialetto a pranzo. Zia Carlotta con pugno di ferro acconsentì e se ne andò a tagliare la legna per cuocere un maialetto defunto il giorno precedente con un colpo di pistola.
 
13:00
Raggiungemmo l'areoporto ma incredibilmente sbagliammo quello un po’ enfaticamente chiamano terminale  e che in realtà è il secondo gate di entrata. Così arrivammo appena in tempo sull’uscita  giusta e vidi la festante zia Rosaria che salutai calorosamente. Mi gusto la smielante finta confidenza che Rosaria presta al giovane dell'agenzia Europ-Car per l’acquisto della macchina a noleggio, con tanto di ritorno a caracollante tornado con insultante sfuriata al furbone perchè c’era una vistosa grattata sul paraurti che non gli era stata segnalata.
 
15:06
Ritornammo a casa alle tre, parcheggiando vidi la macchina del babbo carica. Guardai meglio e fra i bagagli c’era incastrata la parabola e scatoloni vari. Non c'era bisogno che nessuno mi spiegasse cosa era successo potevo ben immaginare tutti i minimi dettagli. Mentre salivo mia madre sempre con il suo fare traballante mi dice che il babbo si era arrabiato e che voleva andare via. La guardai commosso perchè ero assolutamente convinto che mia madre aveva combinato qualcosa, ma avevo anche una fame stratosferica e per mantenere il ruolo da protagonista/depresso respingo le lusinghe di un pranzo alla tavola e ingoio senza masticare pezzi di una orrorifica salsiccia ai semi di finocchio, bevendo a tracanna mezzo litro di Cannonau caldo. La Mimì mi confermò i sospetti e scoprii che praticamente dopo aver convinto il babbo a spostarsi in terazza, lui aveva gentilmente chiesto una coperta da mettere sul filo, per evitare il caldo soffocante del sole pomeridiano mentre la mamma, invece, sempre con gentilezza, lo aveva mandato a fan culo, lui, il decoder, il satellite hotbird, e tutta quanta la sky compresi quelli della programmazione.
 
15:45
Intanto la zia una volta mangiato un boccone si congedò nelle stanze superiori per prendere possesso del suo letto. Scesi nel cucinotto in basso e vidi Mirko portare la legna. Toninu nel frattempo iniziò la delicata fase di preparazione dello spiedo. Salì di sopra e da una tovaglia sporca rovesciò sul tavolo una ventina di coltellacci da macellaio compresa una scimitarra araba e un coltellaccio della USArmy comprato l'anno precedente al mercatino americano di Cagliari. Ne prese un paio, fece alcuni tagli inconsulti e poi con una mazzetta da carpentiere da perfetto idiota spezzò la spinadorsale centrale del gelido cadavere. Siccome ancora normale non l'avevo visto pensavo che fosse in uno stato di ebbra tranquillità, col senno di poi invece mi sono reso conto che era completamente ubriaco torso. Intanto si sentivano urla fra il babbo e la mamma.
 
16:00
Toninu prendeva le misure, guardava e osservava con occhio invetrato i dettagli del maialetto squartato. Infila lo spiedo completamente a casaccio. Dopo mezzora di torture al morticino che in confronto Jason sarebbe stato un suo cherichetto, Toninu prese infine con se il cadavere ridotto in condizioni a dir poco disastrose per portalo nella cucina di sotto. Mettemmo lo spiedo in posizione e intanto per il fuoco acceso la temperatura di quel cucinotto raggiunsei 60/65°C come le saune svedesi. Arrivarono nel frattempo i figli di zia Marta e si sentirono di nuovo urli fra il babbo e la mamma. Così accesi lo spiedo elettrico ma c'era un falso contatto e il motore girò istericamente da una parte all'altra. Il maialetto nel frattempo si era completamente sfasciato e lo spiedo girava al suo interno. Da sopra si sentivano di nuovo schiamazzi risate.
 
16:30
Intanto nel cucinotto il calore aumentò Mirko per alleviare l’arsura mi portò un bicchiere di vino che non mi dissetò e invece mi finì di stordire. Le bestemmie e gli insulti a tutta la pletora di malvoluti apocrifi santi seguono ininterrotti oramai da una buona mezzora. Il maialetto completamente distrutto sarà cascato nel fuoco una decina di volte diventando una sanguinolenta poltiglia di carne e cenere. Mirko continuò a portare legna come se fossimo nella caldaia motori del Titanic. La zia tentò in qualche modo di aggiustare le carni oramai a brandelli. Ad un certo punto vidi con la coda dell’occhio un movimento. Mi girai e vidi il babbo con le chiavi in mano della macchina, che urlava dicendo che era ora di farla finita e che sarebbe andato via per sempre. Non potevo salutarlo perchè ero sicuro che mi sarebbe venuto un infarto dal ridere.  
 
17:23
Nel frattempo lo spiedo smise di girare completamente. Mi accorsi troppo tardi che nessuno aveva protetto il motore dal fuoco e così si era surriscaldato. Allora misi una tegola di protezione ma il motore era sempre troppo caldo e così con un panno umido tentai  di raffreddarlo. Il maialetto nel frattempo aveva subito delle ulteriori operazioni invasive gli avevano messo due spiedini laterali, più due stecchi di quercia da sugero illegalmente tagliate per sostenterlo e vedendo tutto quel sfacelo mi venne in mente il dottor Lechter del Silenzio degli innocenti. Nel cucinotto intanto entrarono a salutarmi tutta la compagine di zia Marta, Antonio sua moglie Clarabella e suo marito.
 
17:35
Mi girai e dalla finestrella del cucinotto fra l’aria tremula dal calore vidi la parabola che lentamente saliva dal cortile verso casa. Mi sporsi un attimo e sotto c’era il babbo in una nuvola di ira taurina. Cercai disperatamente un altro bicchiere di vino se proprio dovevo morire almeno lo volevo fare allegrotto. Nell'ultimo litigio il babbo aveva insultato la mamma perchè anche quest'anno avremmo bevuto un vino di merda. La mamma come sempre aveva mischiato la botte di vino buono con quella di cannonau spunto, ottenendo così due botti di vino spunto bevibile solo aggiungendovi della lemonsoda. Si sentivano altre urla e nel frattempo la seconda sezione dell'esercito di zia Marta ci venne  a dare l'ultimo saluto e poi ancora altre urla e schiamazzi.
 
 
18:02
Il babbo si mise poi fuori nel terazzo e davanti alle truppe disseminate in casa del nonno proclamò urlando che non era impotente e che forze oscure lo costringevano a dormire in letti separati da sua moglie. La mamma lo rimandò a fan culo pubblicamente e lo spedì nel cucinotto per cercare di darci una mano a terminare lo strazio col maialetto. Dopo poco uscii fuori e vidi che la parabola aveva   ripreso il suo posto. Diavolo di un babbo secondo me guarda il cielo e centra il satellite ad occhio.

 

18:20
Adesso il maialetto era davvero diventato qualcosa di indescrivibile. Un agglomerato di spiedini in ferro in stocastica successione con aggiunti stecchi spuntati e fissati fra le costole . Infine come tocco finale del filo di ferro arrugginito un po' a sostegno un po' a sutura. Il babbo uscì soddisfatto dopo aver preparato lo spiedino con il lardo. Subito dopo si sentirono altre urla con la mamma in cucina. Intanto fra un litigio e l’altro avevano  finito anche la seconda serie di ravioli di patate e zafferano. La nonna silenziosa vageggiava come solito per la cucina ... un po' di qua poi di la.. cosa facesse nessuno lo ha mai capito. Intanto buste di mattuzzu (crescione) comparivano sul tavolo.
 
18:45
Il funambolico zio Toninu era uscito poco prima scendendo nel cortile dopo aver fatto rifornimento dalla damigiana, che era in casa, per poi andare a cogliere i fagiolini. Lo spiedo intanto riprense a girare. Nel frattempo arrivò Zia Carlotta con mezzo maialetto come da copione. Così una volta che lo sbrindellato spiedo stintiato completò la cottura/tortura, venne sostituito col nuovo spiedo.
Si sentivano rumori di trapano e altre urla. Mirko scense giù e mi disse che Pigna schermo blu stava demolendo la casa e che aveva fatto un grosso buco di lato per fare passare i due cavi per il doppio illuminatore che aveva montato sulla sua parabola.
Intanto altre bestemmie si sentivano da sotto e Toninu in continuo equlibrio precario aveva scoperto che qualcuno stava massacrando il suo prezzemolo. La mamma aveva espiantato le inermi pianticelle che adesso giacevano deflorate sul bordo in cemento. Toninu rivendica il nefando gesto che nemmeno il peggiore pastore della Trexenta sarebbe stato in grado di fare e cerca di insultarla inveendo sulle sue presunte poco pulite origini e la mamma sempre un po’ traballante lo mandò a fanculo ritornando in cucina. Vi ammazzo tutti diceva Toninu mentre si muoveva come se fosse su una corda tesa ed uscì di nuovo nel suo dissacrante sproloquio a raccogliere fagiolini.
 
19:04
Uscii fuori anche io e vidi i cavi del satellitare che adesso attraversano il muro penzoli come liane penetrando nella casa sino a raggiungere la stanza interna dove su una cava attraverso la porta, arrivavano sul tavolino centrale al traduttore di impulsi elettici di scartiani segnali video, il decoder. Non sto neanche a dire che sulla televisione il babbo aveva fatto partire la ricerca automatica dei canali e adesso lo schermo blu aveva una riga bianca al centro. Esco fuori e vedo che inizia a fare buio e noto che non c’erano la luci per l'esterno che avrebbero dovuto illuminare la tavolata.  Non ci sono lampade non ci sono portalampada ne cavi di prolunga e così la cosa da difficile stava diventando un affare di stato.
 
19:35
Scesi di corsa giù nel magazzino per cercare una prolunga. Nel frattempo arrivò il seguito di Carlotta compresa Clarabella ma senza Pineddu. Cerco la prolunga per la corrente e non trovandola prendo la giunta del cavo che non funzionava del motorino dello spiedo ( fra l’altro ancora caldo ). Poi presi la lampada che fa luce nel magazzino la stacco e tento di collegarla con la gunta. Svitando la lampada il porta lampada si sbriciolano come se fossero dai tempi di alessandro volta. Vito nel frattempo venne a darmi una mano. Tentammo di fare delle giunte per far fare contatto alla lampada ma oramai, fra il buio la polvere la ruggine mi avvilisco. Avevo un ultima chanche così entrai in cucina e fregai un secondo porta lampada. Questa volta riuscimmo a fare il collegamenti così salimmo sulla terrazza per collegare la luce. Sulle scale detti un bacio alla nonna.
 
20:05
Erano arrivati tutti e iniziò la cena...
 
Mi sedetti anche io e davanti a me c'era il maialetto su un vassoio di sughero con sotto pezzi di pane e sopra i rametti di mirto appena colto. Di fianco un bicchiere di cannonau spunto appena spillato. Sono felice, inizia Ferragosto.
 

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