Blog | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

Login/Registrati

Commenti

Piazzetta virtuale

 agorà

Sostieni il sito

iscrizioni
 
 

Nuovi Autori

  • Gloria Fiorani
  • Antonio Spagnuolo
  • Gianluca Ceccato
  • Mariagrazia
  • Domenico Puleo

Blog

Cuore in gamba e gambe buone

Lo ricordi quel sentiero
che la notte ci legava
a quel vecchio asciugamano?
Lo strapiombo.
Lo ricordi?
L’abbaiare di quel cane abbaiato da lontano?
Era andare, era…
Come fosse il naturale
della vita al nostro fianco
e il da farsi... carpe diem.
Io laggiù insieme a te
come camminarvi sopra
tu semplicemente come…
camminarmici al mio fianco.
Ma una notte mai finita
resta li
dentro al tempo temporale
come niente andato fosse
sempre lì.
Camminarvi di normale
per chi ha le gambe buone…
Gambe e cuore
e cuore in gamba
e chi è in gamba, va lontano,
ma chi ha cuore và di più…
Sia che si ritorni indietro,
sia che si continui avanti
anche se pur solo appesi:
ma chi ha cuore... ha d’andare.

dicono di te

cospira
trattiene il sospiro
 respirando
 
si cuoce 
in un brodo caldo
al limitar di un desco
 
trafelato soffia
 
  sta tra la narice
ed il naso
il suo entusiasmo
 
 se una carezza perde
 gira il pugno
irritato
 
 
  ma su di  un sorriso
si slancia
con tutto se stesso
 
dicono di te
 è alieno
di più
ed il resto
 
ma non ti conoscono
quando affondi
il dito 
in un barattolo. 

Essere inconfessato uomo.

Sulla quantità del peccato
ci fermammo turbati. Le ore sui datari poco più di noi.
A contarle
dalle grate nei confessionali
avevano più buchi.
 
Preciso il numero:
ne occorsero più di sei; senza equità
ci pulivamo l'anima dal rossore.
 
Ne avevamo parlato inginocchiati
col fare degli spioni
agli agenti di Gesù.
 
Era il vespro una caserma.
 
La navata colma di santi un po' tesi:
qualcuno finse il sacramento
e saltò la processione.
 
Eravamo occhi ad amare le gonne
e quelle loro mani
che ci trovavano uomini.

riunite le ombre


 
attiri la luce
contatti
la forza trasmetta
messaggi
ad ombre riunite
paesaggi. 

Se vai via

vivrò di sogni ancora
di desideri mancanze sempre
è questa la mia cifra.
vedrò nubi passare
in sembianze di amori che
parranno essere vissuti
carichi lievi oscillanti
sul vento in vortice di sensi.
mi lascerò strappare gemiti
o sospiri di beatitudine
terrò la mano tesa
ad accogliere una carezza
le labbra fresche sulla voglia
d'un bacio ancora.
 
 

Viva

 
Dalla tua pelle esci nel tuo sdoppiarti
languida a dipingerti dei colori miei.
 
Hai mani e dita ora ad esser le mie
che s'intingono,frugano,scavano,rubano.
 
Nei tuoi desideri celati e nascosti
che premono,bagnano e s'incrociano.
 
Tracciando sentieri in questo tuo corpo
nell'estasi sublime del tuo sentirti viva.
 
Atlantis

Sei silenzioso

-Sei silenzioso-
adesso che la notte
ruggisce in sogno.
Il tuo respiro
valica quel mare
-che si frappone-
Lo sento caldo
muove le tende
-del mio cielo acceso-
ed intravede
il lento scivolare
sulla coltre.
Dimmi quante stelle
mi stai donando
-adesso-
libere di percorrere
l'universo.
Muovi le labbra perse
sul mio sorriso
mentre mi aspiri l'anima
-che ti ho donato-

Tout se tient (a Ezio)

Il torace spaccato
Come per un’operazione a cuore aperto

La pulsazione
il flusso nell’aorta
il contrarsi spasmodico
il fibrillare
                    
   Ah

Ergo esisto - dico
                     Ho un cuore
                     e un corpo che l’alimenta
      
      Tutto concorre
      dunque
      tout se tient
      
Adesso c’è sole assai
: mi limito a vivere          
                     

 

Verde

 non c'è bisogno d'altro
se non di luce
 
vivi
vivi
vivi
 
ascolta e canta
          il soffio l'alito il respiro
 
come erba
erba verde e lucente
rorida
gonfia di linfa
che si scalda al sole
 
 

Strappi di vissuto

Intenta io,
a ricucire strappi di vissuto
l'intorno si confonde
e fonde i tuoi profumi,
-rimasti su di me-
d'allora in poi.
Mi perdo ancora,
nell'immediato mio presente
-colato a picco-
mentre nuotava ignaro
sui mulinelli di un grande mare.
Dietro di me
tante parole
-in fila indiana-
che abbiamo pronunciato vere
quando i tramonti
-ci parlavano d'amore-
e le mie sere,
assomigliavano alle tue.
Intenta io,
a districare  fili di memorie
per ritrovare intatte
-le rime di una vita-
 

Cerca nel sito

Cerca per...

Sono con noi

Ci sono attualmente 1 utente e 2789 visitatori collegati.

Utenti on-line

  • Ardoval