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blog di fiorella d'errico

Lettere dal ventre (4)

Un tempo caduco 
come tutti i tempi, questo che ondeggia
dagli schermi
come dai cieli di un evo spento.
Altro non serve

Lettere dal ventre (3)

Mi riconosco un fondo
dopo aver navigato lungo acque di calma
e di tempeste, ora che disegno a terra
l'ombra di quattro fuochi.

Lettere dal ventre (2)

Decido di vivere.
Dal dentro cerco luce
come il prigioniero aspiro
la fuga, anche nel buio
che non nasconde mai

da Lettere dal ventre (1)

 
L'urlo è dal ventre.
Come una lancia di luce
nascosta al corpo
si fa spazio
appena fra i risorti

Scivolava la notte

Scivolava la notte
come uno strappo
al corpo già riverso
come la goccia 
trabocca l’invaso
con la sua acqua

Sarai anche tu una cicatrice

Sarai anche tu una cicatrice
nel ventre della sera.
 
Il tempo, sai, prosciuga
tutto incredibilmente
persino noi adesso

Ascolto un grande albero

Ascolto un grande albero
                                  ai miei piedi
nido dei venti.
La sua ansia in tintinnio

Avidi i pensieri

 
Avidi i pensieri
mischiati ai corpi
strenui delicati
estranei
noi li divorammo subito
al primo colpo di vento
negli occhi.

Mi sembra di averne tante di parole

 Mi sembra di averne tante di parole
 eppure, ogni volta, frugando
 non ho che polvere nelle tasche
 cucite a pelle.

Muore finalmente

Prego una cicatrice
nella carne, di nuovo
il niente quieto
delle passeggiate
al vuoto
buio che mi nasconde.

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