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Primadonna Collection

Come svetti è mirabile a dirsi
Alta, bruna e bella sei lassù
Ma con gli occhi bassi non mi fissi
E vanitosamente guardi in g

I cavalieri del blues

Scriverò di noi
Di gesta d’eroi
Di acque limpide all’orizzonte
E a valle fresche fonti.
Cavalieri senza macchia

Bella da paura

Sei bella da paura
Da bollino rosso
In basso a sinistra
Ma m’incanti
E non cambierò canale
Anzi t’ingrandirò

Atlantica

Distesa sui dorsali
Adagiata su monti sommersi
Il vento ti asciuga le rughe
E scompiglia la tua azzurra chioma.
Poi da scogli e anfratti

Lady Luna

Mi piace quando, bianca, ti affacci
E all’orizzonte ti specchi nel mare.
E del mio cuore fatto a stracci
Sei cotone imbastito da filare.

Marta, a Marte amar te

…fu così che salpai,
lasciandomi dietro gli echi
di onde di fotoni e scie
di comete di luce che,
come un manto,
occultavano il buio.
Risacche di galassie
su frangenti di cielo,
in quei giorni siderali,
e poi curve di tempo
che scolpivano astri
e nuovi soli.
E non più vuoti spazi,
ma un etereo plasma,
di raggi beta e gamma,
in espansione.
Seguendo la rotta
tracciata dal tuo viso
giunsi da te
sul pianeta rosso.
Mi volsi per mirarti
e già più non c’eri.
Di anima e polvere
la tua essenza che svaniva…
ed io di te m’inebriai.
Poi nuova aria trasmutò,
percorrendo i canali
che giungono al cuore.
Così tra un battito e l’altro
t’insinuasti dentro me
e senza più respirare
io morii di te.

Estetica della eSSe

Che alfabeto Sarebbe Senza la eSSe?
Senza la SenSualità Sibilante del Suo Suono
Senza la Sua femminil forma
Che diSegna Seni e coSeni
eStasiando e diSSetando aride parole
Sensibile come Solo lei Sa
Sarà Sara, Serena e Silvia inSieme
Sublimerà poi nel SeSSo
DeclinandoSi in Specchi e in SoSpiri
aSSetati di Sguardi e di SorriSi.

Scuotimi dal Sogno
E Soffia
Soffice Soffio di Scirocco
Scorri
Come Scheggia di luce
In Sconfinati Spazi
E fai Silenzio
In queSto abiSSo.
 

In assenzio veritas

a quel maledetto di C.B.
 
Fata verde, distillata essenza
Nutrice egemone d’aride membra
Tu, che dissolvi angosce e ansie,
Sii la mia musa prediletta.
Infesta il mio cuore di poeta
Di spiriti e spettrali presenze,
Declina ogni rima dell’anima mia
Per ogni goccia che, di te, traspira.
Compi il tuo ancestrale destino
Avvolgendo del tuo profumo
I miei sette sensi in estasi.
Bagna del tuo inchiostro questi versi
Che di te, come spugna, son pregni.
Assolvi tutto il bene che ho dato
Per un amore mai ricambiato
E inietta la tua linfa maledetta
In questi fiori malsani.
 

Il demanio del demonio

 
Avvampando gli angeli caddero;
profondo il tuono riempì le loro rive,
bruciando con i roghi dell'orco.
 
 
Piegai eserciti di uomini
Al sommo mio cospetto
M’insinuai
Con le fauci della notte
Tra le labbra
Del Figlio prediletto
E seduto
Ai margini dell’universo
Sotto la fiammante effige
Dell’egida protettrice
Gareggiai con l’Eterno
Per disputarci l’infinito
Biascicai poi sterili parole
Come un inno
Che sol’uno seppe:
Pape Satàn, pape Satàn aleppe!
 
 

Giovàccito

 
Evoca immagini da fiaba
Lastricando parapetti lunari
Come le trite parole di Saba
Aprendo agli occhi nuovi scenari
 

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