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blog di Mariagrazia Tumbarello

Alessandra

m'avvolgi,
al tenue respiro,
di zenzero zuccherato,
e rimango stordita
se al cuore baciato
e di rima in rima
io resti incantata,
quando al buio mi chiami
e io vengo disposta
a restare con te
e a farmi bimba

giorno diverso

voglio un giorno diverso,
fatto solo di noi,
come un canto sinistro
che accarrezzi le dita,
ti voglio lontano
anche quando sei qui,
anche quando cadenzi
col respiro il mio sguardo,
voglio almeno in quest'alba,
in quest'alba di fiori,

dolce

amo stupirti
e stupire di me,
scendendo piano
lungo le cattedrali della fantasia
che m'accompagna i giorni,
oso laddove mai ho saputo,
raccontando storie
che invento solo
per stemperare un poco
quel fuoco acceso

bramarti

non è più tempo di bramarti,
se c'è un punto dello spazio
vagamente intuibile
di perfettibilità,
ecco, lì vorrò raggiungerti,
nel concavo della tua pelle morbida,
dove addormentarsi
parrà brivido senza ritorno

seduto

voglio addormentarmi
tra le serrande semichiuse
dei tuoi occhi sgranati e buoni,
seduto all'orizzonte che volta pagina
mi parevi così remoto
in quella prossimità primigenia,
preferibile non averti
che averti a spizzichi,

vivrai

vivrai
come suono inascoltato,
ferinamente supino
tra i desideri inespressi,
queste favole
che cingo d'annata
sui miei fianchi arditi,
sono come petali
che regalo al tempo
affinchè fugga il tempo
d'un sogno tanto bello

il blu che ci innamorò

sapeva di fragola e di vento,
quel primo bacio ardito
che mi scolpisti sulla bocca salmastra di gioia,
non avevo spasmi da darti
se non le anguste primavere
che di soppiatto ricamavo
nel banco da studente,
volammo sopra la terra
di metri in abbondanza

salpiamo insieme

vieni via con me,
salpiamo insieme
nella notte nostalgica
di fumi e profumi avvolta,
voglio che plachi la mia sete
come lo scialle antico
il gelo d'autunnali riverberi,
passeggeremo uniti
tra le fronde ammutolite
dagli sguardi della gente,

ora

ed ora,

che di me non hai che sabbia

imbustata

tra le frattaglie

del nostro cielo imbevuto di sangue,

che di me non puoi

se non desiderare il mistero lungo

delle nostre fantasie represse,

ora,

che l'affondo della notte

taglia le spirali

delle nostre borghesi abitudini, Leggi tutto »

luna incantata

si burla il tempo
delle attese fatue,
correndo a perdifiato,
come gli innamorati
che ondeggiano pigri
sulle parole mai dette
o sulle vette inascoltate di rumori assorti,
mi inalbero quando lo scopro
iroso,
montare fragrante
e dirompente,
fiorendo ricordi
e spostando traiettorie,

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