come lampo che prelude al tuono
il suo sguardo mi ha attraversato
non c’é tempo per il perdono
dell’inganno che ho consumato
ora interrogo con occhi muti
l’indovina che mi sta accanto
forse lei che gli amori vissuti
ha goduto e non ha mai pianto
saprà darmi la spiegazione
del mio essere sempre in ritardo
della mia stupida convinzione
di resistere anche al suo sguardo
non si può in tutta ragione
baloccarsi con la propria sorte
e poi reggere senza emozione
ai suoi occhi di ghiaccio, la morte
e per anni ho creduto davvero
che il tempo passato invano
a cercare un nuovo sentiero
senza chiedere di alcuno la mano
fosse quella la mia unica strada
di sfidarla giocando la vita
di risolvere la mia sciarada
iniziando una nuova partita
uno sguardo è bastato allora
per comprendere tutti gli errori
mi fissava la nera signora
ma io avevo la regina di cuori
così il gioco si era fatto pesante
e la posta diventava più ardita
la mia mano però era vincente
e mi sono ripreso la vita
- Blog di Franco Pucci
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