Walhalla
“O grande Odino, donaci la forza di sottomettere 40 vergini insieme fino a farle urlare come sotto tortura! ”
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“E sia fatto. Vi presto a questo scopo lo Scudo Del Guerriero™.”
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“O grande Odino, riprestaci lo Scudo Del Guerriero, che vogliamo sottomettere altre 40 vergini fino a farle urlare come sotto tortura!”
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“E che ca**o ma è la quarantesima volta in un mese che me lo chiedete!!!l'altro giorno me lo hanno chiesto i Norther e non glielo ho potuto dare perché lo avevate voi, la settimana scorsa la stessa storia coi Kalmah...che ne dite di andare a fare la guerra, vincere e lasciare ad altri quelle povere vergini che grazie a voi sono ancora vergini? Altrimenti fate il vostro dovere!!!”
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Il giocattolo rotto
( Sulle note di evanescence my immortal di Enya)
Come velluto lacerato nel roveto
di irti spini
qualcuno le ha strappato
quella parte di sé che più non trova.
Sorriso stampato e capelli spettinati
è un giocattolo rotto
piccola bambola di pezza
tradita dall’amore.
Si è inceppato il meccanismo
che riscalda la sua pelle
mentre uomini senza occhi ammirano bellezza
ciambella che è solo centro.
Amore senza desiderio
rimbomba come suono senza nota
cacciatore è lo sguardo smarrito
di sogni di vapore.
E’ affondato il suo cuore
si è dissolto nel gelido lago di un Natale lontano
quando l’inverno odorava d’estate e leggerezza
e le risa riempivano l’aria di gioia.
Eppure
ogni tanto rovista ancora
nelle tasche bucate dell’abito più bello
quello che indossava nelle notti di luna piena
dea che all’Amore cantava.
Come sotto l’albero del sole
cerca e trova
piccoli frammenti acuminati
di un amore dalle ali di piombo
stretti fino a far male
illusoria speranza
di ricomporre l’autenticità
del suo sorriso assente.
tiziana mignosa
dicembre 2009
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L'innocenza della cioccolata
Mi guardo intorno
indugio sul da farsi
eppure dovrei e vorrei.
Volere è potere
-diceva la maestra
nei tempi dell'alfabeto-
ma non pare vero ora.
Nell'esitazione ritrovo
in mancanza di te
l'innocenza della cioccolata
e il desiderio si scioglie,
caldo il respiro
reclamo il piacere
di esser carne per te.
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Come neve d'estate
Come neve d'estate
(Frammento di cronaca minuta)
"Am ciém Enzo e a ò ziré par quarant'àn sé pùlman so e zò par al strèdi d'là Rumàgna, parché questa, enca sa gnì càrdiì, là é tèra rumagnola…j à voja à dì quei chi stà lasò..i caporioni!!
Adèss a so in pénsion, ma quand cà sèra un po pio zòvan à faseva i biglièt sòra là S.I.T.A. e ad zénta annò vesta e cnòsuda un treno…Sa ò dal stori da racuntè? O l'oscìa!!! Sè! Aspètì un atùm.., sé..questa! Ma préma a ò da riempìm è bicìr…
Amarcòrd…mi ricordo…" Leggi tutto »
- Blog di marcovaldo
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Il ritrovamento del lume
Ecco... se io dovessi dirti
qualcosa di me adesso
direi che tanto è il poco
di questa stanza vuota
che oggetti vani e spazio
stan spersi dentro me.
E che stanotte stanca
potrebbe comparirmi
lucida e serena
e scorrer sì veloce
sul lungo del mio fianco...
senza toccarmi mai.
Direi... Se io dovessi dirti
qualcosa di me adesso
che a pianoterra immobile
penombra e stanco sono
sarei una finestra
imposta ad imitarla
disinnescato e scempio
resto ad osservarmi
e fermo passo il tempo.
E lui che luce fioca
apre al lume suo
che fioco lentamente
sfoca dentro me.
E dir... che chi consiglia
la loro disciplina
ridere mi fa.
Di che dovrei fidarmi
se l’aria non risolve
la mia impreparazione?
Se il cuore mio m’impone
battute irregolari
ed apre larghe mani
che sorde sembran mie
a somigliarmi meno? Leggi tutto »
- Blog di fabiomartini
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Passione e tempesta
Occhi spersi nel vuoto
bottiglia ubriaca
tra passioni
(spesso inutili)
e volgar vita
ad inseguir tempeste.
Luce selvaggia che mai si quieta
lontana... sfugge via.
Ci porta via,
cavalca oceani e via,
E ansima
e richiama,
e rotte morte... percorse a volte
e desideri mai raggiunti.
Poi il mare, spazza il tempo.
Onde increspate,
poi la notte.
Giostrano navi alla deriva
che siamo noi.
Tramortiti marinai degli eventi
che siamo noi.
Custodi imposti dell’esistenza nostra.
A volte spudorati...
Costretti alla battigia sempre
a rimirar nel giorno
questa sfuggente vita.
Ancora una volta vola in segreto.
E più segreto il sogno infrange
e più si perde l’inutil canto.
Quell’ultimo triste canto
dell’ultimo triste sogno
stracciato e offeso,
dal non più risveglio.
Ed è tempesta di mar spaventoso.
Profondo ondeggiare
questa vita nostra.
Spuma stracciata al vento del tempo,
ad uno strano svago d’amore,
complice e speme...
giostra che gira senza una sosta
e poi, la giostra si ferma...
- Blog di fabiomartini
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Canto di Natale
e troverete il segno
messaggio pei pastori
umili condottieri
di greggi nella bruma
per tetto il cielo aperto
a guardia degli armenti
voi troverete il bimbo
avvolto nella grotta
il nostro salvatore
disceso sulla terra
messaggio di salvezza
in povertà compresa
nel luogo che circonda
il mondo nell'attesa
ricordo gli anni andati
i giorni di fanciullo
e dell'adolescenza
intrisi nei miei sogni
i viaggi e gli orizzonti
passati e in divenire
e l'ultimo natale
impresso nel mio cuore
sorrisi nei presenti
in camera addobbata
adorna di mille anni
sapienti nell'attesa
ricca di tanti cuori
e lacrime sincere
memorie del passato
cenacoli abbondanti
tra figli e nipotini
or tutto sta in memoria
nel canto di Natale
tra vecchi conoscenti
commossi e sorridenti
Copyright © Lorenzo 26.12.09
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Scrivere
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La mia stella
Non era come le altre, mi guardava, mi parlava e mi consigliava.
Non sentivo le sue parole, ma sentivo che mi sfiorava il cuore e io capivo cosa voleva comunicarmi.
Era la stella più luminosa, più bella.
Un giorno dovetti partire lontano, in un posto senza mare, speravo che comunque avrei potuto continuare ad incontrarmi con la mia stella.
Ogni sera come faceva buio mi affacciavo alla finestra e la cercavo, ma non sono riuscito più a vederla, non ho sentito più il suo calore e le sue carezze al mio cuore.
Come era possibile? Una stella non può sparire da un giorno all'altro, non può essersi spenta così.
Più passavano i giorni e più la malinconia aumentava e la mia stella ormai era sparita per sempre.
Diventai vecchio e dovetti smettere di lavorare.
Con i pochi soldi racimolati presi la decisione di tornare alla mia terra, di tornare dove c'era il mare.
E così feci.
Era cambiata molto la mia terra, il progresso provoca modifiche irreparabili, però ritrovai la mia spiaggia, bella, bianca e con il mare meraviglioso che l'accarezzava con le onde.
Una notte mi ritrovai di nuovo a passeggiare sulla sabbia di notte e ad un tratto sentii una voce che mi chiamava, ma che sembrava venisse da nessuna parte.
Alzai lo sguardo e rividi la mia stella, sempre bella e luminosa, che mi sorrideva.
“Ti ho aspettato tutto il tempo e sapevo che saresti tornato, adesso non potremo più separarci e non avrai nemmeno bisogno di venire in spiaggia tutti i giorni”
“Perché non devo venire in spiaggia, il mio cuore ha bisogno delle tue carezze” le chiesi quasi implorante.
“Non ci sarà bisogno perché adesso verrai da me e non ci separeremo più, e il tuo cuore potrà avere tutte le carezze che non ha mai avuto”
“E come sarà possibile tutto questo?” dissi...
La stella rispose semplicemente:
“Chiudi gli occhi”
Franco
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Illusione
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