Scritto da © Bruno Amore - Sab, 20/02/2010 - 16:42
Emozioni
il pesco rosa
indossa effimeri
lievi abiti.
salva la voglia
o non sarai nessuno
a questo mondo
prega il cielo
che soffi vento di
pace ancora
il vento spoglia
dal candido velario
la cima bruna
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Scritto da © ariele57 - Sab, 20/02/2010 - 15:47
recita il maltempo
su mille perché e come
in bolle senza più aria
cantano colleriche
le aquile sui dirupi,
hanno perso gli artigli
ruotando forsennate
le ali rotte.
senza più forze
si lanciano a terra
sui nidi vuoti
frantumandosi.
le arpie ridacchiano
ad occhi socchiusi
e vedono rimpicciolirsi
gli astri.
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Scritto da © Franco Pucci - Sab, 20/02/2010 - 13:56
Le mie mani.
mi soffermo a guardarle vincendo il dolore
ricordo quando bastava un cenno degli occhi
perché si muovessero agili tra colori e pennelli
mirabilmente ritmiche col plettro della chitarra
ricordo quando bastava un cenno degli occhi
perché si muovessero agili tra colori e pennelli
mirabilmente ritmiche col plettro della chitarra
ora l’ingiuria della vita e degli anni vi hanno ferito
niente è più come prima, vivete di vita diversa
aliene ad ogni sollecitazione, ribelli alle consuetudini
non riconosco il vostro vagabondare distratto
niente è più come prima, vivete di vita diversa
aliene ad ogni sollecitazione, ribelli alle consuetudini
non riconosco il vostro vagabondare distratto
strane prosecuzioni di arti a volte dolenti
irridete malvagie alle piccole grandi difficoltà
compagne inevitabili, benché ormai mi sia negato
persino il ricordo della vostra abilità
irridete malvagie alle piccole grandi difficoltà
compagne inevitabili, benché ormai mi sia negato
persino il ricordo della vostra abilità
le mie mani?
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Scritto da © karolingia - Sab, 20/02/2010 - 13:17
Immagina.
Non posso immaginare
un uccello senza piume,
un fiume senza letto,
una spada senza l'ensa.
Pensa ad un mare senza onde,
le fronde senza il verde.
Perde i suoi colori l'aurora
senza il sole nascente,
la terra senza il nucleo incandescente
sarebbe morente.
Senza corpo non c'è ombra,
immagina un bambino senza sorriso,
immagina gli angeli senza paradiso,
immagina me
senza te.
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Scritto da © Franco Pucci - Sab, 20/02/2010 - 11:54
Grillo Camillo direttore d'orchestra.
Musicisti:
Grillo Camillo grillo canterino professore di violino.
Rino Saltamartino al mandolino
Rosetta Cavalletta alla trombetta
Gedeone Calabrone al trombone
MariaClara la Zanzara alla chitarra
Vespa Lucia alla batteria
Grillo Camillo grillo canterino professore di violino.
Rino Saltamartino al mandolino
Rosetta Cavalletta alla trombetta
Gedeone Calabrone al trombone
MariaClara la Zanzara alla chitarra
Vespa Lucia alla batteria
Voci:
Liala Cicala Soprano alla Scala
Pino Maggiolino Tenore sopraffino
Liala Cicala Soprano alla Scala
Pino Maggiolino Tenore sopraffino
Coro:
Rane e Raganelle
Rane e Raganelle
Pubblico in sala:
Flora e Fiorellino: una bimba col fratellino
Flora e Fiorellino: una bimba col fratellino
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Scritto da © Anonimo - Sab, 20/02/2010 - 11:22
Ode al mattone (dedicata a Marius Marenco)
Tu sei il mattone
tu sei di casa
tu sei un grande matto,
o mattone.
Se stai di faccia
sei un mattone a vista,
se sei forato
sei a vuoto:
o mattone con assegni al portatore!
Tua moglie, la mattonella,
ti aspetta ogni sera
così da fare un mattino insieme
perché siete cotti entrambi
e stai sempre sopra di lei,
o mattone a secco.
E se poi nascesse un figlio?
Lo dovreste chiamare primo mattone?
Ma tu sei il mattone
e con i tuoi compagni
avete dei progetti in cantiere;
saprete fare muro,
e poi disimpegnarvi in vani:
o mattoni di case chiuse!
E sei povero per questo,
o mattone con la mia stessa argilla
terra terra.
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Scritto da © flymoon - Sab, 20/02/2010 - 11:05
Stanze
[ispirata leggendo Il corponauta – appunti di viaggio di uno spirito libero,
di Flavio Emer]
io pensiero dilatato
a spolverare le stanze dell’oblio
sulle pareti la memoria
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Scritto da © Franca Figliolini - Sab, 20/02/2010 - 10:45
Hera non sa cos'è l'amore
Lei è Hera, la grande madre,
e non sa cos'è l'amore.
Ve lo dico io, Cidippe, sua sacerdotessa,
mentre piango i miei figli
forti e belli,
cui lei come premio diede la morte
: per la dea, il dono più grande.
E vi dico che lei non ama nessuno
non Zeus, suo fratello e marito,
non i suoi figli
e nemmeno i suoi amanti
mortali e immortali.
E quando urla di gelosia scuotendo l'Olimpo
non lo fa per l'amore ferito,
ma per lo scompiglio nel suo focolare.
Hera, la più vendicativa degli dei,
Hera, dagli occhi bovini,
vuole solo che l'istituzione funzioni.
Vuole che i servi apparecchino bene,
che la casa sia lustra e pulita,
e che Zeus non corra dietro ad altrui calzari ,
perché è così che dev'essere.
E quando ha creato bellezza,
la Via Lattea che tutti ammiriamo,
lo ha fatto per stizza,
in odio al figliastro, Eracle,
il possente.
Ah, mia dea,
quella melagrana che stringi in mano
non fa di te una madre.
Nulla sai del tremore e della tenerezza
di una mano bambina che stringe la tua.
I figli li hai fatti perché così si deve,
non per amore.
O non avresti ucciso Bitone e Cleobi,
la luce dei miei occhi,
il frutto dei miei lombi esausti.
Ah, che le mie lacrime inondino il mondo
e anneghino il perbenismo!
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Scritto da © MaLaLingua - Sab, 20/02/2010 - 06:38
in potenza
quanti amori in potenza
non vissuti
per orgoglio o paura
arrotondati
per difetto o eccesso
risultati eccellenti
equazioni imperfette
non vissuti
per orgoglio o paura
arrotondati
per difetto o eccesso
risultati eccellenti
equazioni imperfette
scritta il 18/03/2008
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Scritto da © Franco Pucci - Ven, 19/02/2010 - 21:43
Lassù, oltre le nuvole.
l’attesa è lunga, mia Argentea Signora,
il buio ormai soffoca, non leggo poesia
il nero che ha oppresso la vita mia finora
non ha proprio in animo di andare via
il buio ormai soffoca, non leggo poesia
il nero che ha oppresso la vita mia finora
non ha proprio in animo di andare via
così guardo le ombre figlie dei lampioni
inseguirsi nei riflessi color pece del mare
aggrappato alla fallace speme del domani
sorretto come sempre da infinito amore
inseguirsi nei riflessi color pece del mare
aggrappato alla fallace speme del domani
sorretto come sempre da infinito amore
aspetto ormai da mesi, attendo la tua luce
rivoglio la corona lucente delle stelle
a te rivolgerò sognante la mia voce
le ore danzeranno le musiche più belle
rivoglio la corona lucente delle stelle
a te rivolgerò sognante la mia voce
le ore danzeranno le musiche più belle
ho affidato al vento parole innamorate
lui solo fa consegne veloci oltre le nuvole
sicuro che lassù dopo averle ascoltate
farai capolino, riempiendomi di coccole
lui solo fa consegne veloci oltre le nuvole
sicuro che lassù dopo averle ascoltate
farai capolino, riempiendomi di coccole
ora paziente, lo sguardo fisso al cielo
attendo che il vento lavori da spazzino
se tu vorrai rispondermi tirerò mattino
non sentirò più freddo, non sarò più solo
attendo che il vento lavori da spazzino
se tu vorrai rispondermi tirerò mattino
non sentirò più freddo, non sarò più solo
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