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E vai via

E vai via
cercando strade nascoste
e schivando gli sguardi.
Copri gli occhi,
lucidati da lacrime
nascoste da un falso sorriso.
Continui a correre
ma per un attimo ti volti
ad un richiamo forte,
ma non è stata una persona a urlare,
solo il tuo cuore a sussurrare.

Franco

Il mio Natale

In questi giorni vorrei togliermi dal corpo
e lasciare l’anima
nella pace del mare della terra e del cielo
e poi giungere in ogni casa
e in ogni luogo dove
impotente ascolto sempre feroce il grido di dolore!
Il mio Natale è pensiero,
il mio Natale è digiuno,
il mio Natale è
l’abbraccio più grande dell’arco del mondo
per tutti quelli che non hanno più pensiero,
che non hanno più cibo
che non hanno nessuno da abbracciare!
 

L'amore e i girasoli

Dentro te
l'imbroglio
i miei pori subiscono

i vizi e i gigli miei
fascinati dal tuo dono
appassiscono
donando sangue al tuo odore

scandalo di segreto assioma
inizio tossico
di febbre mattana

puttana
giochi tu coi girasoli
miei

tossisco di una voglia vaga
su campi d'amore
entro te
o nel cielo di dei
trafitto da maga

ebbra

nascondi dio fra le tue grandi labbra

 

(estate 2007)

Celtic rain

 

Ricordi
come scorreva
la sabbia tra le nostre dita
la notte che volava via
tra le note di “Celtic rain”
accarezzava i nostri corpi
mi accompagnavano
i tuoi occhi scuri
e sullo stesso sentiero
tu ancora
mi fai sognare...
come allora.

Una tua carezza a volte
mi porta via e io immobile
ruberei… per i tuoi occhi.

Dico: “Dai andiamo che se no... piango.”
E tu: “Che scemo che sei... perché ?”
Il rumore del traffico un’auto che suona
corriamo sul giallo...
Tu che sorridi ancora
e in alto lassù... Dos banderas
alla nostra finestra.

Questa paura di veder tutto sfumare
per legge naturale delle cose
che tutto ha un vertice e una caduta.

Vivo questo istante come fosse eterno
che mai nulla, mai nulla mai
possa sfuggire via.
Che si fermasse il tempo
che non si invecchiasse più.
Highlander per sempre tu... Ed io.

Lotta intima

A tratti ti urlerei 
vita mia
di riprendertela
quest'anima stupida
che àncora al sogno
i bisogni del corpo.
E dorme
nelle ore che sai
e mi lascia seduta
quando vorrei correre,
mi obbliga all'ozio
e pretende ch'io resista,
sempre.
Non resta che darle
quel po' di veleno
di tanto in tanto
e farla tacere.
Ingannarla no
mai potrei
ché esistere non mi basta mica.

Passeri drogati

Passeri drogati
sui fili dell’alta tensione
proiettano piccole ombre sulla neve
e cantano la morte di un usignolo
giallo e perverso
fuggito dalla gabbia
della figlia del prete.

Anche il sole ha un’ombra
nella pianura gelata
e sconce puttane candelano
luci primitive
sino alle baracche
degli esuli romeni.

Tutto ritorna al padre
anche questo mare
di melma e resti di fogna
che trasportano cocaina
sulle punte spezzate delle onde.

Questa chitarra
ha un accordo violento
violento
come la mia rabbia
su questa strada di scogliera
di barattoli e bottiglie rotte
per l’ultima ubriacatura del Natale.

Per augurarVi Buon Natale

Colpa del Natale, sarà!
Oggi non so che dire
non so cosa costruire
chi lo sà!
Una lettera a Babbo Natale?
Cosa sarà, il succo di questa festa...
Prendo la mia macchina
e scrivo il mio messaggio
sulla neve sciolta
saracinesca il mio cuore
è chiuso per il tempo
ed il meteo dice
ancora neve, ancora freddo
ancora sole, ai posteri.
Possibilità
di entrare in farmacia
Il dardo il radeccio ed il pomodorin
E adesso quando
100
200
Mi fa sempre più piacere la famiglia
Quando un giornooo!!
Taglio il filo son mi o fora
Taglia e piega
Bastieme
Fame dormir qua
A casa non dormo
Me ciapa ben
Sulle careghe
Siiiiiiiiiiiii, viaggiareeeeeee.

Giordano Criscuolo e il gioco dell’equilibrista

 

Giordano Criscuolo e il gioco dell’equilibrista

“Come su un solco di Morrison Hotel” (Arduino Sacco Editore, 2009), il nuovo romanzo di Giordano Criscuolo, è in stretta relazione con il precedente “Le parole che non scrivo” (Il Filo, 2008), per i temi affrontati e per la passione che impregna queste candide pagine di inchiostro.
Il protagonista, Cristiano, è un blogger. Racconta la sua vita e le sue emozioni attraverso il web, e i fogli virtuali diventano un luogo lontano in cui poter sfogare il proprio veleno.
L’autore evoca con malinconia la magia che solo un passato “ingenuo”, spoglio dell’artificiosità di un presente assente, riesce a regalare con naturalezza.
La storia di questo romanzo è un pretesto. Ciò che conta è il potere dell’emozione, il suo fluire, il suo divenire anima.
Canzoni-cult ( E ti vengo a cercare, Love affair, Pelle) accompagnano la vita del protagonista, sostituendosi alla voce del narratore, che, davanti al dolore, necessita della musica, culla ovattata in cui soffocare il proprio pianto.
Criscuolo si cimenta anche con temi delicati, in particolare la droga, dimostrandoci che la vera trasgressione, in un’epoca che non è più rock, è la stabilità.
“Come su un solco di Morrison Hotel” è un libro che profuma, dall’inizio alla fine, di qualcosa che si è perso nel tempo.

“Cosa sono in questo momento? Un equilibrista mascherato da Pierrot, un funambolo del presente.
È proprio così che mi sento:
in bilico,
come su un solco di Morrison Hotel” (p.67).

Mariella Soldo

Perchè il Canto, perchè dei Bambini siamo Eredi

 
Perchè il bianco mughetto profumi
e ci porti qui la sua fragranza
Perchè gli occhi si aprano
dentro il respiro del giorno
Perchè le mani si schiudano
alla ruvidità
così come alla dolcezza
Perchè il canto possa levarsi
alto
sublime
ininterrotto
Ecco il mio canto

Mare

Mare
che trasporti colle tue onde
i desideri di un'umanità intera,
che dai agli uomini
l'idea dell'infinito,
che ti agiti inconsolabile,
e le onde son le tue urla,

Sei un tipo un po' chiuso,
e non appena ti apri un po',
subito diventi oceano.
Ma sempre mare resti.

Io ho da chiederti una cosa:
perchè continui a lambire?
Prima sei tutto timido,
ma non appena la riva ti dà un po' di confidenza,
subito lambisci.
E lambisci, e lambisci, e lambisci,
e non accenni a smetterla.

Vorrei proprio vedere,
diamine,
se ti levassero tutte le barche,
ma proprio tutte,
anche le bagnarole,
di quanto si ridurrebbe il tuo volume...
Ah!
Allora si, che la pianteresti
di lambire!
Quella povera costa non t'ha fatto nulla,
ma tu non ne vuoi sapere.

Mare,
pozzangherona sopravvalutata,
tutto il globo
vorresti conquistare,
ma se ti azzardi a venire sotto casa mia,
te la faccio pagare.

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