Il Dolce Dolore Della Tua Partenza
Il dolce dolore della tua partenza
già mi punge le membra affaticate
e mi spinge a superare la distanza
ricercando i tuoi fili nel mio cuore.
Poi mi adeguo al ritmo proprio della vita
e respiro con profonda distensione:
questo ciclo di noi due è senza fine
come tutto nella vita che ritorna.
Il tuo odore addosso e dapertutto
mi accompagna nella luce fra la gente
e col sapore del tuo corpo dentro me
mi addormento più sereno e fiducioso.
- Blog di loripanni
- 1 commento
- 1585 letture
- Commenti
Sguardi di seta e sabbia
Ho trovato sulla scia di frammenti
di passato sguardi come frazioni
di tempo colorate, comete
scintillanti, fragori silenziosi
di verdi primavere odorose
di rugiada che copre i sassi freddi
dell'inverno. Lungo il cammino là,
dove nuvole e ombre si contendono
le striature rosse del tramonto
quando a poco a poco si prepara
tenace a divenire luminosa
notte, ho raccolto lo sguardo gettato
dal sadismo dell'indifferenza
a trapassare involontario opaco
il malessere della distruzione
senza promesse di rinascita.
Con il dolore incollato addosso
come un manifesto da strappare
al muro sgretolato dell'età
ho stretto saldi sguardi d'amore
e costruito ricordi soffici
da accarezzare, gatti sornioni,
sulle ginocchia stanche con l'onda
lunga che lascia il senso delle cose.
Così, tra sguardi di seta e sabbia,
slitto attraverso i giorni guardando
una luminescente via sottile.
- Blog di everhere
- Login o registrati per inviare commenti
- 1366 letture
- Commenti
Frutti imprevisti
Alle sette in punto di un martedì la sveglia suona, come tutte le altre mattine.
“Taci, pettegola! Ho capito. Ho capito. Mi alzo subito” bofonchia Lia, ma non si muove. Poltrisce un altro po’ sotto le coperte, infine si arrende: sbadigliando, sbuffando e sospirando, mette giù una gamba, poi, con calma, l’altra.
Si lava in fretta, si veste, fa colazione ed è pronta per uscire; una guardatina alla cartella, un bacio alla mamma, uno al babbo e si precipita fuori.
Sono già le otto, se non si sbriga, farà tardi e rischierà, di nuovo, di essere rimandata a casa, accompagnata da Ottorina, la bidella.
Fa freddo: si abbottona l’impermeabile e sta meglio.
Dai portoni delle case di mattoni rossi escono persone d’ogni età, per recarsi chissà dove. A sinistra, invece, gente malvestita staziona davanti alle baracche di lamiera.
Tira avanti e allunga il passo; fino a lì una lumaca la batterebbe.
Prima del viale del Risorgimento c’è un alberello ogni dieci passi.
“Devono essere giovani questi pini, tanto sono bassi e sottili.” Osserva fra sé: “Le loro fronde agitate dal vento di mare mi accarezzano il viso come fruste.”
Fra due enormi palazzi identici appaiono i primi passanti, che chiacchierano animatamente, gesticolando. Leggi tutto »
- Blog di everhere
- 1 commento
- 1456 letture
- Commenti
Biblioteche ...
Biblioteche silenziose, i suoi libri muti
- Blog di mondoamfortas
- Login o registrati per inviare commenti
- 1585 letture
- Commenti
Rosso Grafica

- Blog di ande
- 3 comments
- 1726 letture
- Commenti
Il momento delle 6.26
Non temere.
Non è successo niente
tranne che
nei corridoi del tempo
si fanno avanti passi di vetro.
Contro le pareti sbattono urla
cieche.
Solo,
forza la serratura
l'ombra segreta intima del sogno.
Rimane poi l'eroe di cartapesta
del giorno dopo giorno.
Nel buio in fine
la traccia iridescente d'un volto
soprattutto se l'hai dimenticato.
- Blog di everhere
- Login o registrati per inviare commenti
- 1496 letture
- Commenti
Sguardi
Sguardi d'infanti
s'affacciano nel mondo
cercano il volto
di genitrice fonte
nel giusto tempo
mentr'ora il piglio intorno
in girotondo
ciascuno cerca gli occhi
oppur dolore
comprendere la gioia
sguardo che parla
in limite di tempo
Sguardo che cerca
il volto d'un amico
cerca conforto
a solitaria sorte
triste destino
di sconcertati sguardi
in sorte amara
nel tempo e nello spazio
pietà s'invoca
s'intrecciano espressioni
in aule austere
cercasi il vero
Copyright © Lorenzo 11.10.09
- Blog di Lorenzo
- Login o registrati per inviare commenti
- 1653 letture
- Commenti
Nel Nome dell'Amore
Incessante,vicino a Me,
s'agita il Demonio
e mi vagola dattorno come un'Aria impalpabile
che neanche i lacci di Seta legati dal Tempo
lasciano sui polsi
Io l'inghiotto l'Impalata parola
che mi secca la bocca
..che sguscia dalle guance
come sputo di veleno
E sento che mi brucia i polmoni
come polvere di diaspro lavico di parole
gettate alla rinfusa nel petto
e nel suo rosso sangue che si Ostina ancora a scorrere nel nome dell'Amore
Li riempie d'un desiderio Eterno
quanto la mia Vita dissolta nei Tuoi occhi
..e colpevolizza quanto un Furioso sentimento
che dà fretta alla Fuga
di un giorno che mai nascerà Notte
-Runa-
- Blog di Runa
- Login o registrati per inviare commenti
- 1553 letture
- Commenti
L'epico incunearsi su pelle
In danze d'anarchica carne
in roridi movimenti
di fremente lussuria
avvinta di rovi
muoviti lenta
in pagane pose
banchetto da seviziare
in penetranti gemiti
mentre la luna
si piega alla lingua
lame pensiero
straziano cuori
affamati d'amore
adempiendo
allo scroscio
di quel divenire
unica rabbia
fra lenzuola di cupe legioni
t'arrendi languida
al divenire lento
di lente carezze
disciolti freni
crollati muri
nuda essenza
aperta all'amore
sarò l'amplesso di neve
saetta fra le tue cosce
e lingua che satura
io pioggia su te
in gocce di uomo
celebro lento
antichi riti
da spalmare
sui caduchi fianchi
nella gemente oscurità
di un ritaglio di labbra
a gementi tributi
m'inchino denso
affondando in silenzi
colmi di te
Morfea77&impossibile64
- Blog di Morfea77
- Login o registrati per inviare commenti
- 1529 letture
- Commenti
Natale 2004

Andiamo al ristorante!
Ci assegnano un tavolo in una posizione che definire infelice è un gran complimento… ad ogni portata, ad ogni passaggio i camerieri, mi sbattono sulla sedia… qualche vassoiata leggera sulla nuca. Ero capotavola, cinque ore di pranzo alla Fantozzi… si alzano tutti… fra una portata e l'altra passa mezz'ora, e un fiume di gente mi sbatte addosso. Se c'è una cosa che odio è che mi vengano addosso.
Un cameriere a mezzo metro da me, fa cadere rovinosamente a terra due flute con il sorbetto al limone, puliscono rapidamente alla ben che meglio... non ne posso più che mi sbattano tutti addosso... tolgo la giacca dalla sedia certa che sarebbe stata macchiata, sono incavolata nera.
C'è un rompicoglioni sui dieci anni ben tarchiato, che da un'ora e mezza corre avanti e indietro, avanti e indietro, avanti e indietro. Oltre a sbattere ad ogni passaggio sulla mia sedia, ci si attacca con le mani unte, facendo un saltello.
Gli chiedo gentilmente di sedersi al suo tavolo, ci va, dopo un minuto altre dieci corse con frenata sgommante e saltello sulla mia sedia. I suoi genitori e parenti, seduti sereni chiacchieravano beati in zona tranquilla, laterale, e nessuno di loro si curava del rompicoglioni, tantomeno gli diceva di sedersi.
Ho guardato i miei commensali con occhi insanguinati proferendo queste parole:
<<ADESSO SI FERMA!...>>
Le mie sorelle, capendo la cattiveria che era montata dentro di me, mi hanno detto in coro:
<<NO DAI, MANU!>>
- Blog di Manuela Verbasi
- 1 commento
- 1616 letture
- Commenti