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Benedico

Se i tuoi occhi d’incanto e di spada
mi baciano di succhi d’allegria
al risveglio
capisco la mia vita
fiumana e sterco
di dolore e di anarchia
e benedico
la buriana che mi ha portato a te
e l’odore della tua pelle
che non mi va più via.

Sul viale fiorito della Speranza

 

Dialogo


Tu sai cosa sono
Sono un nulla
eppure esisto

Nella stragrande
maggioranza dei casi
tu, verme,
sei il mio uomo.
Per il resto,
niente.

Tu vuoi
io voglio
ma tu vuoi quello
che voglio io?
E piango

Una porta si chiude.
Un altro giorno è passato
ma il nostro sempre è sempre.

Nuvola

Sera precedente che non torna

se hai spostato ad occidente la vita
sotto un cielo
di cobalto in forma d’immenso e
 
se nel volto di madonna medievale
tu ragazza profana ,
in Via del Pino da finestra
una nuvola scorgi in forma di
cavallo la vedo anche io e
 
in quel movimento del velario
candido nel gioco del vento e
 
a inserirsi una cosa viva, la rondine
con un volare leggero pari a un jet
campito in quell’azzurro, il jet
dove ci sono i figli e
 
in quel chiaroscuro di verdi
nelle gemme aggettanti
sorridi dal disanimato dell’asfalto
alla vita a disegnarla e
mi ricordi l’acqua .

 

Ci fossero locomotive sul mare – una sera ai diporti autunnali.

 
Amo queste lanterne amate dei porti
ma vivo di me ancora sognando atri di costa
o il legarsi ansioso a nuovo approdo
anche se mi precipita stanchezza.
 
Quanta misura c’è di noi nel silenzio
che non oltraggia sabbia ai corpi?
 
I giovani compiono i misteri dell’acqua
e del sale
ma non hanno mestiere né attenzione
e si abbattono sui lidi con epoche di baci
per uscire dalle voluttà infantili.

Notti stregate

 

Nel buio dell'anima
danzano
pipistrelli
e
streghe.
Bagliori notturni,
proiettano demoni
nell'immensa tetra distesa...
Spettri che, immobili,
piroettano
nel lontano ricordo
di notti stregate...

Oggi forse dovrei andare al mercato

Queste giornate sembrano volare tra un pensiero di noia ed uno di nuovi azzardati propositi, l’altalena della mente non si ferma e cerca disperatamente un appiglio per poter riprendere a gioire di ogni piccola cosa. L’abitudine a questi stati d’animo non si traduce in una maggiore abilità nel trovare una via d’uscita, ma forse solo, sapendo che ce la farò, attendo con più pazienza che qualcosa accada per salvarmi….
 
…che qualcosa accada… ma nel frattempo bisogna prendere una benchè minima decisione, quel piccolo sforzo che mi porterà ad uscire di casa, di sicuro senza meta, ed assolutamente sola, con gli occhi vuoti di precedenti immagini, il cuore aperto alla novità, lo sguardo vergine come di rinascita...
 
…di rinascita…il lume sul comodino è ancora acceso anche se la giornata è iniziata da un pezzo e il sole filtra tra le persiane annoiate urlando qualcosa in maniera incomprensibile e molesta. Oggi non andrò al lavoro, andrò al mercato…
 
…andrò al mercato…non mi serve nulla, ed è proprio per questo che andrò al mercato. Non c’è nulla di preciso che possa attirare la mia attenzione, ed è proprio per questo che andrò al mercato.
Sono grigia dentro e fuori, ed è proprio per questo che andrò al mercato.
 

Nostalgia

Apri il profumo
di quella rosa lasciata quel giorno
alla luce dei nostri occhi
oggi che il tempo è grigio
e lentamente fuori dal tempo.
I nostri baci slegati dalle labbra
nell’aspro del lontano
sono ancora dolci
ma nella mente s’avvolge
amabile nostalgico dolente.
Tocca la pelle
carezzandola col vento
soffio che s’allontana
e mai più torna.

Musica - Alexis


Alexis, Musica, matite su carta, 33cm x48cm, 2009

Sono particolarmente affezionata a questo disegno perché è nato sulle note del disco Modì di Vinicio Capossela. Quei suoni, quelle note, mi hanno suggerito tutto: forme, colori, intensità della luce. Poi il foglio ruvido conserva e consacra il fascino dello schizzo, dell'istinto, del calore e della passione creativa.
Scusate la qualità della foto davvero scadente.

Come canne al vento

Osservo, in rapida successione, tutto ciò che mi sta intorno, come in uno sfogliar di pagine tra le mie mani che siano state aperte e poi richiuse. Tutto mi appare relativo e dentro, e fuori di noi in un ordine di cose che ci coglie sempre impreparati e talvolta non c' è altra terra se non quella che ci regge precariamente, in bilico sul vuoto che ci circonda. I ricordi di un tempo già remoto sembrano venirmi incontro: speranze vaghe, avvenire non ben delineato e incerto, intollerabile vacuità latente. Un benessere misto a melanconia e le illusioni che vanno e vengono, alimentate da una natura resa tanto più inconciliabile che pur contenendo ogni cosa, di ogni cosa ci priva.
La mia ragione, tenta di respingere ciò che tende a divenire abitudine incongruente ai miei principii. Ascolto il vento, seguo il turbinìo di nuvole nere che si allontanano rotolando lungo i fianchi delle montagne giù, giù fino ai bordi frastagliati di una spiaggia lambita dalla dolcezza di onde non più gonfie di rancori e incontenibile vigore... ritrovo attimi in grado di fugare diffidenze e dissipare incertezze.
 

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