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Poesia

...e il mare dintorno...

Una fitta lancinante, uno stropicciato fruscio
e il mio volo traverso muore su questa bricola.
Osservo, il capo reclinato, l’insolito planare
della penna timoniera che si avvita lentamente
e dolce va ad ammarrare sul crespo delle onde.

Musica

Ti ascolto...
 
e l'anima scaldi
delicata il cuor accarezzi
calore
infondi e i  sensi esalti
avida
la mente mia nutri  , disseti
benessere
doni e l'Io s'abbandona a te 
.....musica.....

Ed io morrò...stasera! (Le profezie di "Dresda")

mo
E morrò:
..come cane randagio..
all'ombra di me stesso...
Morrò...
abbandonato da Dio
..e dagli uomini di fede

Morrò...questa sera...
nel dolce ricordo
di quel nulla che m'appartiene...

Morrò nel ricordo di te...
...del sacro e profano ormai andati...

Desiderio che lega...

legami.jpg
È Poesia dell'attimo
quel sublime rivolo
che incendia il mio sentire
come la tua calda carezza
mi percorre silente
accende gli spasmi
ed avanza...
per condurci sull'Ara
del desiderio più dolce
lega i miei polsi
ed imbriglia l'Anima
in un delirio di brividi

E non sarò mai sola

Raccoglierò
le tue membra stanche
e le adagerò
fra le mie braccia .
Accarezzerò
le tue chiome bianche
e le adagerò
sulle mie spalle,
Ascolterò
i tuoi ricordi lontani
e li adagerò

Labios...

Labios…
che perla la notte
in te, dolce selvaggia
umida e calda
foresta, di gridi
molesti
stupenda regina

Inverno

gabbiano-bretagna1.jpg
Tornava l’albatros
dai villaggi di menta e calicanto;
fradicio di spume d’onda,
ricalibrava il nido di senso,
le tossi di vento, tagliando.
 
Tornava l’albatros
immerso fra smalti d’argento;

Ad un'amica nel giorno grigio

Ora non ho con me le violette,
per farti star bene sai,
ne strofini un po’ tra le dita
e l’anima riprende a volare.

 

Clessidra

 
Il mio fiore di luce non riesce a schiudersi
per infondersi carezzevole nelle vie.
Sono stato costruito al freddo
per bere il vino delle rose.
 
Sono clessidra, di farfalle nello stomaco,

Inaccettabile trapasso

morte
cruenta imperversa la sommossa nel dentro
incredulo nel dissenso
ammaliante gelidi amplessi di vene
sui veli scomposti di tenebrosa luna
avvolgente sfiniti corpi inermi
spesso impreparati
a precipitare nella faglia deserta
ove s'incrociano lapidari bisbigli in sordina
in un libeccio oscurato dai sicari del crepuscolo

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