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Poesia

(di) Bambola Evocata

credevi...
che forse non potevo essere in grado di dire fare lettere e baciare
che era tutto un copione che mi studiavo la mattina tra il caffè e lo spazzolino
che non mi piacesse vederti ridere e saperti felice
che non mi fregava quando ponevi delicatamente attenzioni sulle mie palpebre
di non avere abbastanza senso per permettermi di capire quanto mi volevi bene
che non ero fragile e sensibile quanto basta per essere dolce e tenera
che non ero abbastanza abbastanza abbastanza
che sarei cambiata e trasformata in premurosa geisha tuttofare
che se non piangevo era perchè non sentivo nulla
credevi e ci credevi tanto alla storia dell'algida e disinteressata
della fredda e indifferente
della cinica ed egoista
di plastica e metallo
silicone che scorreva nelle cavità del mio cuore
ci credevi alla follie di cui mi nutrivo
che un giorno sarei morta bruciata
fumo nero e sgradevole come barbie sul girarrosto
senza peso che agisce agisce agisce
senza respiro
pellicola
pellicola
e ancora pvc
avvolgimi
ora
stringi con il nastro adesivo di tela nera
legami polsi e caviglie
e buttami
buttami
dopo l'uso
si butta
l'oggetto
la polvere
le cicatrici
i ricordi
le sensazioni
e da buttare via la mia pelle
non pensarci più
( mi farai sapere un giorno quanto mi vuoi bene?)

Blu notte senza luna

Me ne sto qui nascosta
dentro al tuo maglione XL
blu notte senza luna
così enorme sulle mie spalle
penetrante nella carne

egitto dei faraoni

Vento silenzioso del deserto,
amico delle ore nude di poesia,
narrami le sue vicende
di quando sospiravi

Cose Così [di notte]

Avevo il tuo seme
e la mia notte

mi hai fatto l'amore tutto il tempo.

 

 

 

E ti cerco

Sono qui e la cerco.
In un sorriso lontano
Rubato e non mio.
Lungo strade e viali

Birre e mandarini

Ci sono tornato dopo quattro anni e me l'hanno occupata.
"Truffasi", recitava il cartello sul balcone della sala.

Scorno dello scettico

Il racconto dell'oroscopo
è come una coperta troppo corta, un conflitto
tra il capo e le altre estremità;
o come la cattività
dei pappagallini e lo scopo del loro
raccoglimento autoinflitto,
quando il proprietario dimentica la gabbia
senza nemmeno una coperta sopra.
La connessione certa
è tra la corteccia cerebrale che vede
e quella che crede - gli uccelli essendo
un vicolo evolutivo magari eccelso
dal punto di vista visivo, diremo persino
il contrario di cieco, ma un po' sciocco.
Coincidenze, miracoli, magia,
tarocco e chiromanzia,
cuspidi, case, aspetti, riti e destini
sono di dimostrazione difficile, domicili di
cocorite e lutini.
 
[30092009]
 

le tue rinunce senza nome

mi pesano  le tue rinunce senza
nome
le ombre cinesi dei tuoi
nemici
le euforiche ricadute dei sensi

A mio padre, sulla costa d’Amalfi.

Padre, questa sera non ti cerco a caso,
sono il solo figlio della mia nostalgia:
ero di fianco al vecchio Saracino
che sulla costa anticipa le nuvole

Dedicato ad Hannah

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