Scritto da © ferdinandocelinio - Mer, 30/01/2019 - 00:37
Guardo dalla persiana
il cielo a mezzanotte:
le stelle come avventurieri stranieri
danzano una danza imperscrutabile,
l’oscurità una lava
che rimprovera le ossa stanche.
Non ho pensieri gloriosi, adesso,
sono un ego spoglio di sostanza
come foruncoli dai quali
fuoriescono le prime cicatrici.
Eppure quest’assenza
sembra quasi un miracolo.
Queste mani furenti
che inseguono il brivido
e le musiche dentro lo stomaco.
Segni lattiginosi di isole
sotterranee.
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