Scritto da © ferdinandocelinio - Lun, 07/11/2016 - 00:21
scampare a cose orribili
come l'umido bacio di una vecchia parente
che ti augura buona fortuna -
la vita coperta da sostanze rugginose,
la morte che si agita in qualcosa di vivo-
è un miracolo grande quanto il mistero dell'Universo,
lo sanno bene i tori che sciorinano le corna,
lo sa l'uomo, calato stretto nelle faccende dell'amore.
e io osservo lo spoglio materasso
nella casa della mia gioventù,
il modo in cui i filamenti
s'intrecciano perfettamente
disegnando rose,
e ricordo delle gambe allungate,
gambe di donne di rosea inafferrabilità;
sono passato da lì con molte di loro,
baciando quelle bocche aperte
dal gusto di vino mischiato all'odore delle sigarette,
prima osservandole poi slacciando un reggiseno,
una veste, una sottana,
rubando alla volgarità del mio essere infelice
un attimo di luce.
e nel fremito del corpo
vi era sempre qualcosa di umano,
nella stanza, in quella casa, nel fondo della mia gioventù...
ora le ragnatele aggrediscono gli occhi
nel brillio delle loro evoluzioni
e si sente puzza di muffa,
l'odore familiare della casa se n'è andato
come se ne sono andate le ragazze,
quel letto spoglio sembra una tomba
senza neanche un lumino;
salto sul materasso,
affondo le mie mani nella morbida
consistenza elastica rivestita da poliuretano,
la polvere mi si insinua nelle unghie,
voglio morire, fatemi morire, vi prego.
l'amore è tutto quello che abbia un significato,
ma la mia nuova casa ha una disposizione asettica,
io vivacchio
come una cosa viva strappata dentro del suo succo,
e la mia vecchia parente
mi lascia la bava sulla guancia,
"buona fortuna" mi dice,
"buona fortuna".
come l'umido bacio di una vecchia parente
che ti augura buona fortuna -
la vita coperta da sostanze rugginose,
la morte che si agita in qualcosa di vivo-
è un miracolo grande quanto il mistero dell'Universo,
lo sanno bene i tori che sciorinano le corna,
lo sa l'uomo, calato stretto nelle faccende dell'amore.
e io osservo lo spoglio materasso
nella casa della mia gioventù,
il modo in cui i filamenti
s'intrecciano perfettamente
disegnando rose,
e ricordo delle gambe allungate,
gambe di donne di rosea inafferrabilità;
sono passato da lì con molte di loro,
baciando quelle bocche aperte
dal gusto di vino mischiato all'odore delle sigarette,
prima osservandole poi slacciando un reggiseno,
una veste, una sottana,
rubando alla volgarità del mio essere infelice
un attimo di luce.
e nel fremito del corpo
vi era sempre qualcosa di umano,
nella stanza, in quella casa, nel fondo della mia gioventù...
ora le ragnatele aggrediscono gli occhi
nel brillio delle loro evoluzioni
e si sente puzza di muffa,
l'odore familiare della casa se n'è andato
come se ne sono andate le ragazze,
quel letto spoglio sembra una tomba
senza neanche un lumino;
salto sul materasso,
affondo le mie mani nella morbida
consistenza elastica rivestita da poliuretano,
la polvere mi si insinua nelle unghie,
voglio morire, fatemi morire, vi prego.
l'amore è tutto quello che abbia un significato,
ma la mia nuova casa ha una disposizione asettica,
io vivacchio
come una cosa viva strappata dentro del suo succo,
e la mia vecchia parente
mi lascia la bava sulla guancia,
"buona fortuna" mi dice,
"buona fortuna".
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