Scritto da © Lorenzo il Tosco - Ven, 12/11/2010 - 18:32
Ed io t'ammiro qui da una collina
dei tuoi dintorni, città tanto amata,
che appari nella quiete mattutina
fra cumuli di gloria ricordata
nel mondo intero, per la tua bellezza
e un panorama ch'è da mozzafiato,
io da quassù ti faccio una carezza
ripensando a uno splendido passato.
E vedo Dante passeggiar sul ponte
del tempo nel qual guelfi e ghibellini
a battagliarsi stavano di fronte
e neppur neri e bianchi eran vicini.
E pure vedo io passar Giuliano
con Lorenzo de' Medici fratello
mentre in carrozza scendono sul piano
che porta a Cafaggiolo, nel Mugello.
Ironico mi appare Machiavelli
il grande cancelliere di Fiorenza,
uomo d'ingegno ai massimi livelli
che del Principe scrisse la potenza.
E incontro tanti altri personaggi
ma tutti non li posso salutare
i poeti, i filosofi, i gran saggi,
nobili mecenati...è un gran passare.
E allora mi distendo nel pensiero
a guardare il tuo dolce panorama,
città che dentro a te porti il mistero
del troppo amore che ha per te chi t'ama.
Una breve precisazione storico... logistica. Quando parlo di “bianchi e neri” alludo alle due fazioni nelle quali si scontrarono gli stessi guelfi, quando rammento Cafaggiolo mi riferisco allo splendido castello della frazione mugellana, che praticamente era “la casa di campagna” dove i componenti della famiglia de' Medici si recavano per respirare... un po' di quiete. Quel castello l'aveva progettato un architetto “specializzato” in case popolari”, un certo Michelozzo...
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