Scritto da © Mnemosyne - Mar, 03/07/2012 - 09:00
Mi sono svegliata senza stagioni, stamattina,
ma già sapevo dove appendermi e guardare.
(Scambio di linfa. Di lingua. Di sangue. Vuoi?)
Sorridevo ai miei pensieri, sconci e puri,
unici, come certe note in diesis
che penetrano l’essere e si amalgamano
dopo avergli rubato qualche respiro.
Se mi fai entrare nei tuoi occhi, giorno,
prometto di non far rumore
perché ho visto riflesso sul muro il mio sorriso,
ero scalza e non sono fuggita.
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