Scritto da © Sabrina Montini - Dom, 30/10/2011 - 15:37
Voy a dormir SONETO
Dientes de flores, cofia de rocío,
manos de hierbas, tú, nodriza fina,
tenme prestas las sábanas terrosas
y el edredón de musgos escardados.
Voy a dormir, nodriza mía, acuéstame.
Ponme una lámpara a la cabecera;
una constelación; la que te guste;
todas son buenas, bájala un poquito.
Déjame sola: oyes romper los brotes...
te acuna un pie celeste desde arriba
y un pájaro te traza unos compases
para que olvides...Gracias. Ah, un encargo:
si él llama nuevamente por teléfono
le dices que no insista, que he salido.
Vado a dormire
Chiodi di fiori, copricapi di rugiada,
e mani nell’erba. Tu, dolce in latte
tienimi pronte le lenzuola terree
e la coperta di muschi cardati.
Vado a dormire, mia nutrice, coricami.
Mettimi una luce al saldo del letto:
una costellazione, quella che più ti aggrada;
va bene ognuna se abbassi un po' il chiarore.
Lasciami sola: ascolta, si dischiudono i germogli...
un dolce passo celeste mi cullerà dall'alto
portato da un passero che traccerà la via
perché dimentichi ogni ravviso. Grazie.
Ecco un incarico: se di nuovo chiama lui
digli che non insista, io già sono uscita...
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