Divieto
guardare
Il sole non lascia intravedere
il suo volto
vero.
-Cosa nasconde?-
Si cela in lui
il segreto che
nessuno scoprirà
fino a quando
l'ultimo respiro della Terra
verrà a mancare.
-Quando dunque?-
L'impaziente
s'uccide
per placare un po' d'attesa
infima e placida.
- Blog di stellasenzacielo
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Speculi specchi
per te scriverò ali e gabbiani
che sul mare planan volando
e suoi
i vecchi dintorni persi senz'orli
ritorti
eppur sempre verdi
ai miei anni, che dentro porto
volti e riavvolti
e perenni sempre ai miei gesti.
Vecchi,
ai miei quotidiani mentimenti e spesso
passilenti e nottetempi
o antichi pentimenti
da sempre dico miei
come fiori amati
sfogliando foto a quinterni
dagherrotipi grigioseppia
impoveriti sempre ai miei gesti.
Cammini marinai
e vecchi senz'onde,
nuotate perdute
e vele salpate e donne aspettate
eppur vivo sono... per sempre
e ancora.
Grido di gabbiani in volo, dicevo,
d'ali,
che guardo dal basso all'alto
mistando a vino
opachi euro sfuggiti
mai più (ahimè) giammai tornati.
Eppur sempresalto,
getti al mio ponte i sogni di gatto
che gatto son gatti
e farsi guardare
e speculi specchi, latenti e schivi.
Concorro fuor tempo
oppure da sempre
occhi miei tesi
che io già sollevo e sempre,
che sempre con gli occhi nel cuore
in mano, da tempo io osservo
che mai e poi mai io
lisci piano e piano carezzi
- Blog di fabiomartini
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Nello stesso cielo
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L'inno dell'incoerente
Tutti millantano una qualche forma di coerenza, con se stessi, con ciò che si è detto o fatto, con gli ideali che si tentano di perseguire... ma in realtà è umanamente impossibile attuare il concetto di coerenza, essa è tuttalpiù un ideale cui si aspira, come tanti dei valori assoluti assolutamente utopici, uno dei più limitanti, comunque.
Condannare il proprio essere a perseguire un sentiero in linea retta senza voltarsi mai indietro, a destra o sinistra, senza la possibilità di muovere un passo al di fuori di quel tracciato tristemente bianco, pallido ed apparentemente sicuro è la più grande prigione in cui le menti possano rinchiudersi. Favorisce l'accanimento, la chiusura e lo sviluppo di infiammazioni e pruriti che possono essere placati solo attraverso lo sfogo di una viscida e sottocutanea intolleranza, un sentimento sottile e tacito, caldeggiato ad ogni sguardo pieno di fantastica e meravigliosamente umana ipocrisia.
Quanto sarebbe bello, invece, dar sfogo alle passioni così come si presentano! Lasciarsi andare nelle fantastiche danze dell'emotività, passando dal riso al pianto senza curarsi di sembrare folli, spogliandosi di quella patina grigia e polverosa che ci rende tutti tristi omuncoli rachitici oppure obesi, patologicamente affranti, insicuri, orribilmente freudiani. Corpi emaciati ed avviliti da una psiche inventata ed esplorata dall'esterno, ma ben poco compresa nel suo intrinseco potenziale mitico.
E ci rifugiamo, ancora, in quella coerenza spoglia di virtù, in quel continuo svuotarsi, inaridirsi, spegnersi.
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Il partigiano
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Confini
Amo questa frase.
Forse perchè mi rappresenta in tutto e per tutto o forse perchè così comicia una canzone dei Guns and Roses. Che vuoi che ti dica? La musica è la mia vita, ed io la vivo! Axl Rose diceva sempre <<è difficile far durare una candela sotto la fredda pioggia di novembre.>> e ha ragione. Cavolo, se ha ragione. Questo Mondo è buio! E allora sai che ti dico?
In quanto alla candela, non so, amico. Non so nulla. Posso solo provare a brillare un po'.
Ma sono troppo in alto. Sono solo una piccola stella ai confini inesistenti di un fottuto Universo.
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Pasqua
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Il pifferaio di Hamelin
che ballavamo
in quella notte d'estate
dove le zanzare facevan baldoria...
Un foxtrot impazzito
che solo noi danzavamo
rubando la musica che lontana
suonava
anzi, eri tu che danzavi e ridevi
su quella rotonda abbandonata
davanti al mare...
e poi seria mi abbracciavi
io lì a te m'appoggiavo
che l'amore mi pareva un tempo
al quale perduto tempo anch'esso appoggiasse
e camminavo nel corteo
tra i passi lenti e nottetempi
di cui già parlai altrove...
essere
per quel foxtrot tutto per noi
per quel contrabbasso al suo contrappunto
e la chitarra appena arpeggiata...
Ricordi che io avevo
il cuore giovane
e un fazzoletto al collo
e che l'estate era lì
arrivata da un po' che già l'onda sfuggiva
sottovoce parlando
come il pifferaio di Hamelin
sul ponte dell'acqua sorgente
che bella e trasparente scorreva
lungo la gola di quel lupo
che diventato sono
e tu, una collana di perle come neve
che ancora giocherellava
tra le tue dita,
davanti alle labbra del tuo sorriso
tutto rose e coriandoli a primavera
e bouquet di fiori d'inverno.
e la montagna lontana neppur si vedeva
che ancora stento a credere
che il tempo lemme lemme
tra una nota e l'altra passato
che sento alle orecchie e noi lì
anni interi che mai si fermava
che dietro la montagna ora
quel contrabbasso suona per altri
hai la collana nel cassetto e io
ho un pensiero nel mio cuore
- Blog di fabiomartini
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Il resto mancia
Dolce gioia ti prego credimi
ho finito di districarmi
nel reticolo dei miei astrusi piani;
parte del disegno è svanito,
risucchiato nella mina
e lo spettro dietro l’ombra
l’ho disciolto nella varechina.
Perso nel tuo sguardo
il brivido che ha mosso la mano
si è riscoperto spavaldo
lanciando via lontano
questa insana mia mania
che nella ricerca del facsimile
spegne e accende la nostra spia
con una carica imprevedibile.
Hai creduto fosse troppo,
non sopporti vedermi piègato
mi hai salvato proprio il giorno
del flagello prefissato;
con schermi velati da fertile placenta
dove le brezze marine avevano essiccato
confetti di lacrime ripieni di menta
freschi germogli dietro un filo spinato.
Quanta forza si regge sui tuoi tacchi
non per niente sei l'orgoglio della strada
le riprove sono il siero degli impacchi
per chi torna dopo un lancio di granata;
la denunzia per chi sta sporcando il sole
tu la avverti quale grido disumano,
salvi l’armo delle stesse bagnarole
nonostante il tuo sangue sia pagano.
Potessi un dì vedere il popolo
muoversi pacato al tuo seguito
che ogni speranza salga,
e tutti i sogni si avverino.
Di nascosto ho disegnato te
quale nostro modello di vita
e il vento non può cancellare
il racconto che mi invita
alla memoria del tuo volto
nel profondo della notte.
Ora per tuo merito
anche i viaggi verso le stelle
nell’abbrivio io riesco seguire
scarto ancora caramelle
che si lasciano inghiottire
col sapore inebriante
e per nulla prepotente
sul servizio del tracciante
che diviene iridescente
dietro un arco svergolato
dove il cielo prende fiato.
Lui si sbriga presto
e strizzando le nuvole
poi mi lascia il resto.
- Blog di Raymond
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En forme de
- Blog di Julie
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