blog di Alessio Carlini

Di cosa siamo fatti io e te,
quando i tasti provocano il suono del bianco,
o i sensi del nero...

La valle era stesa sotto le braccia del sole,
mentre l'airone segnava volando piano,

la via della natura e del ritorno.

La sera aveva l'oro dappertutto,
l'occhio era attento,
il profumo della terra, il vapore, il cielo.

E' così che voglio amarti,

Non so aspettarti
e nemmeno conosco l'attesa;
poichè i giorni hanno l'abito dell'eterno.

Ong Namo guru dev namo; e non ci sono catene,
quando nel tutto,
ed oltre al tutto è oro.

C'era l'universo in quel granello,
l'onda ed i capelli,

Non ho idea del futuro,
e nemmeno mi perdo a pensarci troppo,
cerco l'argilla al momento del bisogno
e plasmo con mani e cuore l'immagine tua che è in me,
mentre ancora dormi al suono del pomeriggio,
poichè la luna ti terrà sveglia stanotte

Tradisco la realtà,
e ti scaccio stagione dannata,
impavima madre delle nebbie;

 

eppure,
t'amo timido,
mentre canto alle nuvole e agli orizzonti il brano del sole,
t'amo timido.

Volver al verano;

come mi ridono adesso gli occhi,

Reflets dans l'eau,
tutti figli dello stesso bene,
forse e senza forse, un po ladri e un po puttane
e che ci vuole a dire la verità? Basta girare un attimo senza scudo,
senza il crudele dito puntato all'uno.

In realtà quel dito vorrebbe proteggere,
è una maschera di riserva,

Il giorno inizia da qui,

tra i fantasmi, nell'emozione;

e l'angoscia non ha memoria alcuna,

camminando il sangue si rigenera...

 

 

oggi respiro nel giardino delle nuvole.

 

 

Tutto è possibile in questo porto,

in questo seno bianco, soffice alle idee,