blog di Mariagrazia Tumbarello

inghiotte

passi al destino

la mia ombra immobile,

sospesa

a guardare

il mondo,

quello degli altri,

fuori

dalla finestra

sigillata.

l'amore è fratello di tutto, tranne che di verità. L'amore e la verità sono due concetti, per così dire, inconciliabili.

è sulle strade laterali, costeggiate quasi per caso,

che trovo scritte le cose più bella della vita, su quelle principali ogni snodo mi pare scontato e, alla lunga, la noia prevale,

dirompendo di continuo in desiderio di approssimarmi alle strettoie dell'incertezza.

com'è altera

la luna,

com'è bugiardo il suo sguardo,

le credo di più

quando

incrocio

il mio destino

stesa

sotto il cielo

di un aprile

meno

solitario,

le mie lacrime

com'è infinita

la dolcezza degli innamorati,

com'è caduca,

com'è senza parole,

senza canti in sottofondo,

senza barriere del mondo,

e quanto

è grande la loro pena

una volta riacquistato

l'orgoglio

alla neve

dobbiamo

lo svelarsi del mondo

nudo,

senza strutture,

senza ossa,

senza pelle,

la neve

ci invia

le scogliere

inafferrate

e vergini

dell'universo

prima della parola,

sono solo momenti,

ma quella luce effimera,

cha naufraga,

annaspando,

battendo

lungo il muro di un cortile di periferia,

dissipa con foga

le tenebre

farlocche

con cui il mio destino

ha preso a convivere,

e dentro,

acquista il sapere più alto chi non lo ricerca, e va annusando la vita come il cane randagio, il più sapiente di tutti, in effetti

in questa fiaba terrena

da leggere al contrario,

manca quella figura

eterna

a volte impersonata

dal padre,

a volte no;

di solito,