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blog di Piero Lo Iacono

Diventerò inascoltato

Diventerò inascoltato
come questa gazza in gramaglie
a cui non presti più ascolto.
Proprio questa che ciarla
e sghignazza noiosamente.
 
Inascoltato
come una cicala solatia

A Siderius non lasciano sognare i bambini

A Siderius non lasciano sognare i bambini
per la paura di dar loro dei desideri
e i sogni scannano
-uno per uno-
come agnelli al macello.
Così vivono -dicono- senza un desiderio.
E sopravviveranno assicurano fieri.
 

Novunque

Mai ci strema
il nostro lanciare gli occhi
vulnerabili
a prede di mirabilie
verso il paese senza terra,
come braccia d’aria
che non possono abbracciare…
verso un non ancora futuribile.
 

“Il verme tagliato perdona l’aratro”

 
“Il verme tagliato perdona l’aratro” [1]
 
E tra il verme e l’aratro
un lampo scintilla

Come farò a riconoscerti

Come farò a riconoscerti
quando arriverai?
 
So discernere i passi che bussano
(ma non le lacrime dalla pioggia).
Ho imparato
a farmi vedere anche dai ciechi.
 
Andare là

Incontrando Borges (Amo teneramente J.L.Borges. Quanta felicità gli devo!)

 
Incontrai Borges
sul Monte Bonifato di Alcamo
seduto da solo,
vestito da sposo
in quell’apice di pace.

La rosa e la pugnalata

Una rosa mi mandò il mio amore
ma io del messaggero mi innamorai.
 
Un’occhiata. E il suo sguardo durante

A Vittorio Sereni

In questa vigilia pesante di anteguerra
una casa promette oggi il pranzo.
Domani non si sa se il suo comignolo fumerà.
Un vento presago di inverni militari
soggiace ancora a dolci primavere
e ci circonfonde
sperdendoci nel suo spiro

Il cieco e il sordomuto

 
Il cieco non vede il sordomuto
fargli segnali.
Murati vivi dal mutuo ammanco,
destinati a bussarsi addosso
con le nocche o i pugni
al modo dei carcerati
sui dorsi e le vertebre di muri di sasso,

A Giovanni Raboni

 
 
Ci sono “uomini che muoiono a ottant’anni
di coltellate prese in gioventù”[1]
da coltelli ritornati
più taglienti dal lato della lama.

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