blog di selly

 

Era alta sempre più di me
senza pancia e con le gambe lunghe.
Arrivava dove io faticavo,
si piegava in quattro senza mostrare rotoli

 

 

resta il languore, della baia

un sapore azzurro, conclamato

 

sarà un ritorno alle golene

la voce roca, insabbiata

a volte melmosa verso foce

 

La piazza si fa largo

quando le signore annoiate fingono le pose

 

Daniela sputa sempre sopra certi amori

 

rimetti tutto al suo posto
Leonor
che gli aerei volano lontano

 

avresti potuto uscirne
con un sorpasso appena fuori dalla riga
e non con un silenzio sgozzato

 

Prima ancora di ogni rumore, il tacere

timidezza bianca che prepara le stanze

 

poi lo sguardo che buca

 

è di un'ora fa la piega smagrita sul volto

il passaggio dall'equilibrio al volo

il fianco che appoggia

 

e ti fai illeggibile grafia

 

bianca di farina l'idea madre che soffia;

giorno per giorno