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Musica

Sette note
una per battito di cuore..
Mescolate assieme
in disordine curato
conservano lo stupore
in alcol strumentale,
recuperando al mio posto
giorni e notti
di umano pensiero
e fame animale.
Melodie mentali
mi cucio addosso
e le trovo abiti migliori.
 

La fanciulla in verde

è questa / mia madre
quella a sinistra / vicino al ramo di salice
vestita di seta anteguerra / verdolina
a fiori tropicali lillà / lunghette / svasata appena
sopra la caviglia / scarpe di vernice col laccetto
che sembra un giunco / incurvato elegante
coi capelli ricci ribelli tanti / rosso pannocchia
diceva lei ridendo / come le efelidi sulla pelle chiara
che non poteva esporre al sole / che parava col cappello
di paglia a larga falda / dal nastro in tinta col vestito
che adesso mollemente / teneva appeso alla spalla
divisticamente / come il capo leggermente reclinato
in una risata fatale / da scena.
l'ho visto davvero quel cappello / schiacciato
tra la biancheria ricamata / del prezioso corredo
quasi un cimelio della fanciullezza
che non perse mai.

Scissione

 
 
(Sulle note di Love di John Lennon)
 
Senza respiro
ho osservato quei minuti diventare ore
e le ore sbocciare in giorni dalle pesanti tende.
 
Giorni
sedimentati sotto altri, inutili giorni
e anni inseguiti da nuovi anni.
 
Tempo
impastato a silenzi
e attese senza riscontro d’infinite gocce d’ acqua.
 
Acqua
senza scampo scorre
sponde che sulla terra dei perché s’allontanano.
 
Terra
lacerando l’anima si strappa
rigagnolo che separa particelle smarrite.
 
Torrente
che fiume diviene
e fiume,  vastità di lago.
 
Occhi
ormai sbiaditi
sorgente del mare.
 
tiziana mignosa
dicembre 2009

Scientemente incosciente.

Sarebbe meglio che assecondassi i miei lustri
e mi decidessi una buona volta a crescere,
il bianco che mi incorona vorrebbe saggezza
ma non me ne curo, ho il cuore bambino.
 
Ho lasciato l’anima stesa ad asciugare, 
come in eterna vacanza attraverso il tempo:
niente paura, ho una buona scorta di fazzoletti
per le prossime lacrime di coccodrillo!
 

Un avatar per amica

Un simbolo, una foto, un divertissement
ecco che fili sottilissimi di bit e pulsare di transistor
ti collegano e ti uniscono con un ectoplasma.

Così è stato, ho risposto ad un invito e mi sono
scoperto paroliere della luna, dell’amore, della canizie
strano mondo, quello che mi circonda quotidianamente.

Parlo con un computer, scrivo ad un ectoplasma
eppure c’è, dietro ad una mutevole icona divertita,
chi mi sorride e mi sprona continuamente: un amica.

Un avatar…?
 

Silenzio da contatto

 
Silenzio da contatto
è il segnale che cerco.
"Gli opposti si attraggono!"
ci hanno insegnato...
Si attraggono?
E’ vero!
Combaciano...
Ma gli uguali?
Gli uguali no...
si fondono.
E non resta traccia
delle distinte identità:
collidono!
Si compenetrano…
Risorgono
mutando la duplicità in essenza
la voglia in fame
la sete in voglia
il silenzio in contatto
e il contatto in fuoco.
 

Misterioso lutto

Eolo scodinzolava sul campo di grano giallo, sorvolandolo veloce creava mulinelli di spighe, quasi vive. Si avvertiva un leggero fruscìo, dai margini, il cozzare della seccia e dei chicchi maturi. Il fluire dell’aria umida non recava sollievo, che giugno preparava la campagna al solleone. Sulla via sterrata la bici a mano pesava trascinarla e ciò, in parte, giustificava la contrarietà al triste convenevole cui doveva approdare. Ma si deve fare. Lei lo chiese. Mai conosciuto, direttamente s’intende, il suo nome era stato sempre il più ricordato in casa, sempre associato a considerazioni positive, esemplificative ma, nulla di più. La fila di cipressi scuri, con la vetta ondeggiante quasi a pennellare le correnti d’aria, seguiva la via e induceva pensieri tristi più di quanto si avesse voglia. Leggi tutto »

Mancami

e mancami dunque
lascia che solo accarezzi
il mio glabro pensiero
che sempre ti circonda
e non darmi nulla
perché possa bearmi
assaporare in tondo
il considerarti mia.

Oro et laboro d'amore

Ti adoro odoro mio oro di vulva
cerbiatta ai prati d'inchiostro saraceno
mia torre del libano intrisa
di magma di rame schiumoso
feltro d'astarte
esanime mi induro
e odoro tuo oro di schiava razziata
mantide del mare
che in ossimori di fiati
pervade mio lavoro
il mio sordo cantare
da grondaie d'amore.

La vita che si racconta

"Non si ha una vita se non la si racconta. Anzi, quello che fa una vita è la narrazione della vita stessa. Quello che ogni individuo fa, in definitiva, è di raccontarsi costantemente. (...) Disporsi a capire il senso della propria esperienza richiede una storia e le storie devono avere alla base un'idea dei rapporti umani".     Jerome Bruner

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