Blog | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

Login/Registrati

Sostieni il sito

iscrizioni
 
 

Blog

un cuore sempre più libero

Abbandonarsi al calore dei sensi,
come un’edera dietro le mura
che guarda del suo verde le arie
e la continuità di un silenzio che aspetta
brividi a muovere le carni.
Mi viene addosso un cuore sempre più libero
di sperare, sempre più esposto agli scavi
d’istinto,
un cuore uguale a grano maturo che è fuoco
a cui affidarsi.
Odoro il piacere che stordisce le piane
di pelle chiara e liscia
e mi commuovo alla voce tua tra le lenzuola,
che mi invita a farmi villaggio di nuvole
dove gli occhi innaffiano dolcezza.

Anteprima - Titolo e copertina nuova antologia dei soci

 
a cura di Ferdinando Giordano [Gil]

che ne pensate? vi piace?

Il vago errando

Dal detto catanese:
"Unni a gghiri jennu?"
Io qui mi domando:
"Dove devo andare andando?"
Ebbene, signori miei,
io così vado...
... e(p)pure errando.
Perché dell'errare
io porto il verbo
e in un senso
e nell'altro.

Alexis
13.05.2010

Non sequitur

In ogni scritto, caro Ferdinando, abbiamo delle parole intenzionali, quelle che dobbiamo respirare appieno perché lì è lo spirito dell'autore, e altre non-intenzionali, ma messe perché andava colmato un apparente vuoto, sia questo costituito da un legame sintattico o anche da un percorso logico che si riteneva di dover seguire. Ebbene, come la vedo io, tralasciare queste seconde parole non solo non danneggia il lavoro ma addirittura lo amplifica proprio attraverso quei silenzi che le tolte parole riescono a creare.
(ormedelcaos)
 
 
Ossignore e chi me lo doveva dire che io, adesso
-proprio adesso che pure gli ormoni fanno le bizze e il cuore batte a mille e il respiro s'affanna e non ho tempo, non ho mai tempo adesso-
chi me lo doveva dire, dicevo
-ma a chi dicevo, a chi? a quante persone corrispondono questi pixel, e a quali e io dove sono se sono loro e se non sono, sono? me la sono e me la canto, io-
dicevo qualcosa? cosa dicevo?
- dicevi: chi me lo doveva dire.
ah si, ecco: chi me lo doveva dire adesso che bisogna riprendere in mano, riprendere in mano tutto ciò che non è o che è o insomma, giù di lì, riprendere in mano tutto e...
 
...comprimere tutto l'universo in una palla 
E farlo rotolare verso una domanda che opprime......
 
ah, lasciati andare lasciati andare: respira, respira e canta.
lo senti? lo senti?
 
...allora andiamo tu ed io...
 
perché se io ci sono, ed è un'ipotesi non verificata, allora forse anche tu ci sei.
e se c'è un noi c'è amore. e questa è una parola intenzionale l'unica parola intenzionale. il resto è contorno, specchio, riflesso di riflesso. il resto è silenzio. e zitta sto.

(a orme, a gil, a tutti)

Ninna nanna tutta d'un fiato

non credere sia vero,
non sei diventato saggio
e’ che non hai il coraggio
di essere sincero

così copri le spalle
parlando di esperienza
ma in fondo hai capito
che è solo la coscienza

dei limiti  del tempo
di voglia di lottare
di battere la sorte
sapendo ancora amare

la vita anche se spesso
ti ha preso per il culo
soprattutto adesso
che sbatti contro il muro

del tempo per finire
quello che hai iniziato
prima di veder morire
il giorno e senza fiato

addormentarti stanco
di aver mostrato il fianco
alla vita gran puttana
che solleva la sottana
 

Canti unnici

Cosa ne dici
degli oleandri tagliati di fresco
cosa ne dici
della sorpresa delle madri sventrate
fu lavoro fatto con cura
tutta la steppa ne applaudì
non cantarono le foglie
come le trombe a Gerico
ma il vento ci disse il suo
orgoglio.

Da Sabina

Hice un solo desafinado con las cenizas del amor
las verbenas del pasado cangrenan el corazón.
Acórtate la falda nueva despiértate al oscurecer
túmbate al sol cuando llueva no desordenes mi taller
Tiramisú de limón helado de aguardiente
muñequita de salón tanguita de serpiente.

De madrugada y por la puerta de servicios
me pasabas el hachís
al borde del precipicio jugábamos a Thelma y Louise
Pero esta noche estrena libertad un preso
desde que no eres mi juez.

Tu vudú ya pincha en hueso, tu saque se enredó en red.
Tiramisu de limón helado de aguardiente
puritana de salón tanguita de serpiente.

Dónde crees que vas qué te parece que soy
no mires atrás que ya no estoy.
Pero dónde crees que vas qué te parece que soy
si miras atrás mañana es hoy.

Dónde crees que vas qué te parece que soy
puede que quizás luego sea hoy.
Nena dónde crees que vas que te parece que soy
no mires atrás que ya me voy.
Que sepas que el final no empieza hoy
para amable concesion a Sabina gracias hoy...

Chat

 
Chat
mon chat doux
mon chat roux
tes yeux clairs
ton mystère
la nuit qui te vole
l’aube qui te rend
à ma main
cui te caresse.
Chat
mon chat
mon chat paresseux
mon chat patient

Vita serrata

Il turbine che ti fece gli occhi
mulinava colori a dismisura.
 
Similmente l’ocra della sabbia
venne sulla tua pelle a tinta

Prime burrasche

Agli appuntamenti d’ amore
per l’arsura, correvo tremante
ghiotto di profumi inebrianti, contatti
frenetici eccitanti.
Della bruna gli occhi nocciola
spiritati, ingordi di novizi maschi
odorosa d’ intimi bagnati, palpitanti.
Della rossa, color gatto i capelli
con efelidi graziose dappertutto
capezzoli lampone maturo e
le cosce candide, lunghe, sode.
La silenziosa, timida, introversa
che metteva nastri bianchi
alle lunghe trecce brune, a
frustar l’aria per si o no piccosi
dalle braccia avvolgere si lasciava
e puntava decisa, il pube indagatore
contro il mio, da tanto tempo teso
Zazzera, dalla frangetta nera
mi portava via. La figlia di Valsugana
creola si diceva, la più bella del rione
di lei l’incarnato scuro, i lineamenti
fieri, il cipiglio vibrante come vento maestro.
Diventavamo due febbricitanti, nei mutui vezzi
là dove l’eccitazione vuole la frenesia
e abbandonarci poi come in eliso.

Cerca nel sito

Cerca per...

Sono con noi

Ci sono attualmente 2 utenti e 5432 visitatori collegati.

Utenti on-line

  • Marina Oddone
  • Rinaldo Ambrosia