Blog | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

Login/Registrati

Commenti

Piazzetta virtuale

 agorà

Sostieni il sito

iscrizioni
 
 

Nuovi Autori

  • Gloria Fiorani
  • Antonio Spagnuolo
  • Gianluca Ceccato
  • Mariagrazia
  • Domenico Puleo

Blog

ADP

Al mio gemello, Max Pagani, al quale ho rubato
 
di sana pianta la frase finale di Yarik in ADP1 e il bel
dodecasillabo che fa da titolo e da chiusa a ADP2 .
 
E a Daniele, il mio Yarik...
 
ADP1
 
   Yleana si svegliò all'improvviso. Non c'era nessuna luce. Istintivamente allungò la mano per toccare il corpo del suo compagno, ma incontrò solo il freddo del muro di metallo. Si trovava in un letto singolo. Ma come diavolo...? Scosse con forza la testa, come si fa con un vecchio strumento che non funziona a dovere e finalmente ricordò. Era in missione, un'altra volta. Si sentiva un po' stanca di ritrovarsi in luoghi sconosciuti, ma tant'è. Era il suo lavoro, il suo dovere, non poteva farne a meno. 
 

Si alzò con calma, con la consapevolezza di non sapere ciò a cui sarebbe andata incontro, là fuori. Fuori... Nella stazione orbitale in cui era nata e cresciuta il fuori era letale e magnifico. La danza delle lune intorno al suo pianeta originario, ormai ridotto ad un deserto inabitabile, era uno spettacolo di tale bellezza da essere quasi insostenibile. Per questo i globi visori erano quasi sempre chiusi. Solo gli innamorati, essendo già a contatto con l'infinito, li aprivano, ed anche lei l'aveva fatto quando aveva conosciuto Yarik. Yarik... chissà che starà facendo adesso. Lontano migliaia di anni luce da lei.
 

Gli Anziani non avevano mai rinunciato all'idea di trovare un altro pianeta dove andare a vivere, dopo che avevano distrutto quello in cui erano. All'inizio, era parsa un'impresa impossibile. La svolta erano stati i balzi spazio temporali. Venne creato il corpo degli esploratori, di cui lei faceva parte. Cercavano un pianeta simile al loro, anche abitato: l'inserimento di ciò che rimaneva della loro civiltà non avrebbe comportato troppi squilibri, purché gli abitanti non fossero troppo diversi morfologicamente. Erano appena un migliaio, a vivere nella Stazione. Erano tutto ciò che rimaneva di millenni di storia.
 


E Voi

Io sto male, ma male malissimo, bene che meglio non si potrebbe stare. Solo ignorandomi, annullandomi, vedo una soluzione.
Pensare anche al cibo dato, ad una trasmutazione a farfalla una buona volta, mi verrebbe utile. Poi metterei le ali in proprio.
Altrimenti chiedermi: mi sarà possibile essere nessuno, sempre? E Voi ?
 
P.Es: il cibo, il cibo

Io sto bene, e tu come stai?

 Sto bene, mamma!  
 
Dissolto l'incubo, evaporato e diluito, andato così com'era venuto. Eppure ancora fatico a credere sia finito davvero, il terrore che ricapiti impedisce di rilassarsi, finalmente.
 

Felice è la vergogna

Felice è la vergogna di averti accompagnato.
...sai della mia pelle?
Sento il ritmo costante
di quest'aura 
che sovviene lucida 
come il primo sole.
Pulviscolo di suoni
tamburi di note
e di aria fresca.
La mia pelle è come musica. Si.
Quella che entra e lascia spazi
ti sfinisce quasi.
Legante e slega conveniente
poi anche riempie.
Di odori sottopelle è
come brulicar di erba canterina
dal vento scossa
prende profumi vibrati nell'aria.
Così si scopre in vita.
Hai mai pensato...(?)
Il contatto sicuro con ciò che batte dentro
e ciò che prendi da fuori
il suono dà certezza
  . note e corde.
in noi l'origine il battesimo!.
Consacra la scelta dell'esserci
Il richiamo che assolve dall'assenza.
 
E in noi prendano l'eco
strumenti di voce parassitaria
nell'innominabile rivolo di noi stessi
avvolti compressi
da carne indecifrata
sotto gli spartiti
della pelle
a modo puntinata.
Doniamo spazi e cuscini
per riempir l'Intorno
del nostro Nome.
 

Pietre sulla strada

Il ponte sotto i nostri piedi
scivolava via,
scivolavano le bombe che lo facevano brandelli.
I minareti alla preghiera
chiamavano,
rispondevano i campanili
batacchi sordi
alle stesse preghiere
e noi in ginocchio…
Il mio ponte
il ponte mio
dell’infanzia mia
gettata
al fiume come roba vecchia
e il fiume come una madre
che l’abbracciava
in un tonfo di tuono
e io
che avevo il cuore in mano
e la mia mano nell’acqua
a catturarne i pesci
e di bambino rivedevo
il gesto
io che avevo del mio fiume
il rispetto
dello stesso suo figlio.
Mio padre mi prendeva di peso
e via mi portava
di corsa verso casa
il mio rovescio del mondo allora
pareva il vero
e il vero era rovesciato
e allora piangevo
che il monte sputava il fuoco
e la gente cadeva a terra
nel sangue rappreso restava giorni
vedevo l’acqua
delle bottiglie bucate alla fabbrica
della birra
vedevo
il ponte cadere ed io che mai
sarei caduto... mai.
Impossibile era credere
al cielo che fugge
e Allah che piange
e Dio lo tiene per mano
che l’aria era il pane
e il pane era l’aria
senza neppure l’intenso profumo
sento ancora
i passi pesanti
lungo le scale
disperati gl’anfibi
io nell’angolo
tenendomi la testa
mio padre a difenderci
che lì rimasi
che tante volte ancora
grande che sono ormai
rannicchio il bambino in me
a quell’angolo e piango
per ritrovare mio padre.

Lì fermo mio padre rimase
in quell’istante mio padre
povero padre rimase
contro il mondo
da solo
mio padre
rimase…

per noi...

Parodia - (Carmen- Bizet)

è l'amore un vento forte
che scompiglia i capelli
e il cuor
sollevar fa sempre le gonne
ansimare i petti ognor
l'amor...l'amor...
l'amor... l'amor!
se ti pari lui ti travolge
se lo accogli ti perderà
quando viene non sente lai
ti sorprende e ti prenderà
non ascolta ma grida forte
io ti voglio solo per me
se mi vuoi vieni ai miei piedi
sol così mi darò a te
l'amor...l'amor...
l'amor...l'amor!
c'è chi dice ch'è dolce augello
chi cerbiatto più tenero ancor
è l'amore un mostro bello
che da solo ti squassa il cuor!
 
 
PS: ci starebbe bene la romanza Habanera di Carmen ma, io, non la so mettere.

Io sto bene, tu come stai?

Io? adesso si sto bene. Ho portato la biancheria in lavanderia a gettoni, sai, ho approfittata dell'orario notturno: non c'era nessuno. Ho fatto in un lampo a metterla dentro. Poi, era perfetta, linda e asciutta. Sapevo che se fosse seccato, sarebbe stato un problema lavarlo via. Come ho fatto? Certo non è stato semplice, dopo anni e anni di convivenza, sopportazione e compromessi, poi uno esplode!
No! tu non puoi o non vuoi capire. Queste cose bisogna averle vissute o viverle. Un giorno dietro l'altro, con le spalle al muro, per quieto vivere. Perché ci sono i figli; il mutuo della casa; lei, sua madre che - poverina - è rimasta sola e viene a vivere con noi. E tu, sempre più nell'angolo, devi dare spazio, per il bene della famiglia. In fondo che ti costa? Qualche libro in meno, qualche film o rappresentazione teatrale che - forse - daranno in tv; gli amici, che è meglio perderli che trovarli e, poi, il massimo: "devi smetterla di guardare le altre donne". E che cazzo! Ho trovato lì l'accetta, con la quale ad agosto, mi aveva detto di preparare i legnetti per accendere il camino, e ...
Ora sto meglio, credimi.

Rosso a Teatro - Ezio - Otello

Settembre 2009

all'ulivo, aulico sentore

sulla greppia innocente
non ci fu breccia
per quel costato.
 
il sole  ad interim
dispensa
senza miraggio.
e squarcia
il legno.

Racconto

 
tutto, tutto avviene in lui. conchiuso.
non chiede, non parla. non sa.
lui, che quant'altri mai possiede il dono della parola.
e lei guarda. guarda i segni e li studia.
neri su bianchi che si rincorrono.
disegnano trame d'incomparabile bellezza.
e dietro dietro dietro o forse di lato o altrove
l'immaginazione corre e
s'arrovella e implode.
 
e su tutto la tensione del silenzio.
il non detto. il sottaciuto.
il punto messo per interrompere il flusso.
 
«sarò. sarai. non saremo. mai.»
ah! quanto più dolce il silenzio. la resa al sogno.
lei vive e muore ogni notte.
 
tutto è poco. tutto è niente. una volta è nessuna volta.
 
non si apre nessuna porta. non si spalanca nessun abisso.
si tace, si aspetta, si sta.
 
 
 

Cerca nel sito

Cerca per...

Sono con noi

Ci sono attualmente 3 utenti e 4549 visitatori collegati.

Utenti on-line

  • Ardoval
  • Il Folletto
  • Antonio.T.