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Piove

Piove
Ripiove, è nebbia, anzi
Sui tetti della scuola
Tegole
Dilagante carmisino
Tutto uguale per cui
I fili
Rimarranno a secco
Ahi
Diventeranno
Come le mimose
Credo
Ma ben vengano
Zefìri
A solleticare/ chiaro
 

segreteria telefonica

questo tempo non ha figli
nè boschi verdi d'estate
a cui dissetarsi

nel tuo viso
lavorato dagli anni
si addensa ogni alfabeto

la poesia è un lusso
che non possiamo più permetterci

 

Collidere - III

                                   Ah! le interpunzioni accampate nel tergiverso.
                                                          
                                                                               Qui o lì,
                                                                                che importa il dove al dopo di metafora?
 
Si chiede alle pervinche
sui ‘ di cinta della lingua
come pelurie di sgomento a pelle
un altolà agl’intrusi;                                         ma dove andremmo, noi, mitili della parola
                                                                                 a scampagnare le valve del sopore
                                                                                 dai ricicli sublimati?
 
                                                                                   Spesso la diacronia dei semi
                                                                                   non abbassa ai polmoni
                                                                                   l’apnea dalla bocca.
 
                                    
                                     Quindi si va
                                     oriundi del non dire.
 

Frammento di Luce

Adoro destreggiarmi
tra forme e spazi di luce.
Brillante frammento
di una sabbia tramutata ormai in vetro,
il ricordo di una spiaggia, un sole, un deserto.
Finestra da cui affacciarsi per guardare oltre,
scheggia da conservare nel cuore
per esplorarsi all'interno.
 
Alexis
01.04.2010

Venerdì Santo

Barcollanti uomini scalzi
nudi come ombre incappucciate
stanchi fantasmi
e bianchi in spettrale silenzio.
 
Rumori di ferri battuti su legni spezzati
lunghi veli neri
di donne nascoste e piangenti
lenti passi ondulati e lenti lamenti
lenti lenti lenti.
 
Sotto le croci
e le spine acute e dolenti
figure incurvante
nella passione segnano il tempo.
 
Io sono là con loro impietrito
e soffro l’attesa
per tre giorni l’avvento.

Il guscio

 
io gasteropode di vita
coi versi mi son fatto
una conchiglia tonda
avvolta a spirale curva
alla bisogna l'epiframa
pongo all'ingresso e
con la radula combino sensi.
guscio tuttavia fragile
ripara se non pensi che
mille piedi passano sempre
sulla strada che fai
con scarpe grosse chiodate
indifferenti.

Aiutami parola.

aiutami parola
vesti quelle emozioni
spoglie dei battiti del cuore
randage tra i pensieri e l'anima
corrono a frastornarmi
indifeso incapace di frenarle
mi tremano le mani e il labbro
aiutami che potrò cantarle.
 

Un giorno vivo

quando le nubi accastellate
a scolpire sogni
lentamente aprono il velario
sulla scena della vita
e si recita un racconto
dal vero anche breve
l'anima mi succhia il senso
e ne esce a volte
lacera e contusa ma
un altro giorno vivo.
 

Miracolo d'Amore

Ogni giorno
un miracolo,
senza rumore...

Come il mare
increspato
porta un'onda
dietro l'altra.

Come il vento
sulla sabbia
alza nuvole di polvere.

Come il sole d'estate
accende la pelle.

Come il ricordo
ti accompagna
con voci mature.

Come un bimbo che cresce
giocando.

Come lei che ti guarda
e arrossisce.

Come tu che la guardi
e sorridi.

Ogni giorno
un miracolo,
senza rumore...

Fabio Cogolato

.. radicata a pietre ..

Ginestra

 Da Pianto dei poeti di alda merini

...è solo canto
canto rubato al vecchio del portone
rubato al remo del rematore
alla ruota dell'ultimo carro
o pianto di ginestra
dove fioriva l'amatore immoto.

 

Quella ginestra radicata a pietre
parete del muretto sulla murgia
nel vento di scirocco caldo e secco
seduti sulle chianche i giovinetti

a predisporre lì i loro sogni
guardandosi negli occhi cristallini
e carezzando guancia di velluto
di porpora d'aspetto temperato

mentre il tratturo scorre sotto il carro
portando seco il contadino immoto
quando il tramonto s'avvicenda al giorno

e lascia al buio i fiati degli amanti
rimessi al vento in aridi filari
nel disincanto d'anime intrecciate
 

Copyright © foto mia .. Lorenzo 31.3.10

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