blog di Ezio Falcomer

Sei bella miracolo di gheparda,
scabra luce in fondo alla notte;
melmosa calda alga sei;
frecce  le mie mani
ti inebriano, strette,
morbida albicocca.

Di febbre licantropa e criminale
oltraggio sepali tuoi,
irragionevole dettame d’amore,
mentre
in languido afrore marcisco

Ho un bisogno egoistico di te,
come sabbia ti passa sopra
con tutto il male che ti faccio
quando nube diafana barluma
e opache alghe
scrosciano assenzio,
algide.

Ho un egoistico bisogno di te,
quando cannibale mi fa
l’amara mia follia,
bambino,
guerriero della carne tua che pulsa,

Sol Lemétèque, il Waldganger

Fratelli d'Italia,
brodaglia di Vespa,
sul clito discinto
posaron la testa.

Dov'è l'istruttoria,
la faccia Corona,
ché schiava di Arona
mio zio la sognò.

"Stringiamoci, Arcor(t)e!
Siam pronti alle escorte,
siam pronti alle escorte",

Per le regioni dell’essere
scarrugina la  nuvolaglia
di ansimi e di occasioni perdute.
Spore di speranza,
sbrachi di vento su rughe,
silenzi…

E’ questa brodaglia di attimi,
di sincopate abrasioni
e di strenue lotte barbariche
sul bordo del nulla che…

Il tuo viso mi invade
gioiello che giaci al mio lato.
Il tuo sorriso mi disfa
i ghiacci che razziano il cuore.
Rosari di stupore
m'imprigionano i tuoi lacci,
nei giorni
rutilante almanacco d'amore.
Di gentile furore ferirci;
si accende ogni oggetto
di questo rifugio fatato.
E vedo danzare il futuro.
Fende tua luce il mio male,
di me,
attinia su abisso incantata.

Ti respiro, mia onda,
ai liquori del denso plenilunio.
Alla festa della madida pelle
andiamo, equanimi i petti o esaltati.
Ti penso, sponda del mio infrangermi

Esulta tripudio di acanti
trapezoidali tricicli e sinusoidi
romboidi ancestrali cantano
nell’ultra più alto dei cieli