Boldini -Nudo- ©Paolo Sprega |
Filastrocca del desiderio
Tu sei la mia lucida voglia
quel lento deporre di armi sulla passatoia di pelle che si fa respiro -quell’incipriarsi di polveri sguardo di miele che s’infrange sui fianchi- Filastrocche supplicate sulla tua carne eretta mentre le vocali scivolano come saliva calda. -voglia e memoria precipitata sui palmi che lenti ti sbucciano- Mentre le mie ginocchia crollano gioiose fra gli esicasmi dei tuoi gemiti -attesi dalla mia pelle |
Es la fragrante noche
Odorosa la tua pelle
mi pervade le narici simulacro di vorace fame -annegandomi fra le tue pupille nell'attesa d'esser presa sulle costole con le tue spinte- Dita cercano il tocco immergendosi nel velluto fruttato che ad occhi chiusi colanti meraviglie immagino mi godrei il sapore circolare lento sulla lingua e sul palato -come un corposo vino d'annata uva schiacciata sotto il palato- Lentamente percorrerei le curve disossate dal tempo farei mio ogni angolo scosso del tuo respiro nel desiderio d’essere ossigeno |
Gorgo di piacere
Sei vertebra del mio corpo
fiato asceso alla gola poro sgranulato sulla mia lingua febbrile -sogno di pelle a graffiarmi la schiena- lucido piacere a saturarmi la bocca i tuoi fianchi ad incidere i miei le tue labbra a solcare il mio ventre e le tue dita a scrivermi parole -disseminando ricami di rovi- Eremita d’insaziabile gorgo al cospetto delle mie pupille |
Black Dalia
Catturai la preghiera sulle tue carni
annegando e rinnegando l’assoluzione nell’empio odor d’oppio sulla discinta veste che strappata al seno mostra il morso formazione di denti rovesciati sul bianco frammento che ora sognante vi mostro Genero il pulpito serioso granulante versamento che rotola nella vertigine e sul torace mentre l’attesa è voce rauca a grattare la mia bocca mentre l’alba sonnolenta si deterge sulle mie gambe l’assente dolore Lucidando di fianchi e di bacino il ludico gioco che inventi e tratteggi ogni notte a venire e sospendi l’ardito sul funambolico destino armeggiando nel tempio di quel dio che mi da nome correndo come un folle sulle pupille e nel restante corollario d’eternato gemito |
DolcAgro
[Dolcagro
il tuo odore mi sgranula mi rende fresia odorosa notte che mi fa lacrimare cervice bluastra nell'epidermide unta -mentre dibatto il dolore sul mio viso che si fa nuvola e gli occhi in pioggia- La vertigo -delle cuspidi- nell'ansimo della mia bocca che s'arrende alla perfezione della tua saliva Io sono il rosso ed il nero -polso inclinato alla gomma del tuo calco-] |
Nel MorfAle della divinazione
Grani di stupore
scorrono lenti sulle nocche rovesciandosi sulle vermiglie unghie divinami in verbo ho ombre sulla vacua pelle e tendo le reliquie |
Unico indizio:Il Vizio della nostra Fame
Sei il respiro che mi circonda le membra
danza che si condensa nel letto mentre mi svesti di parole Sei l’impaziente profumo che si sviscera sulle mie cosce in risalire Pelle scomposta da ricamare a lingua sciolta nel sussulto delle tue spinte Abbaglio di cielo che nella notte mi graffia la vergine ugola Odorosi amplessi da sniffare nell’intimità della desertica notte Mentre la voce si frantuma nell’anima che migra fra le tue braccia Ed io,cornice di carne ti levigo di viziosa fame rimboccandoti emozioni |
La Notte Scalza
Copiosa scivola la mia densità
sii lembo di spiegazzata carne sdrucciola essenza rovesciata in gola Meraviglia umana scrostata in lento ascendere Frammento di ricordo in polverose ore che giacciono fra le lenzuola d’ebano Tempo in volo che acceca e disarma Nella distrazione accendo diastole che m’inceppano il respiro Abbandonandomi scalza alla notte |
Di Graffiate Voci
Ogni singola voce graffiata
s’appresta a succhiarmi le mammelle il latte si versa nei palmi [gocciola il labbro e il mio desiderio s’appresta ad ungermi le cosce] merletti a frusciare nella notte pelle che profuma di aranciati sospiri ruvida si sgronda di stelle questa notte di sbucciate nuvole [e nel tuo sguardo resta la parola sdrucciola raffinata di miele e di rose] |
Screpolati Polsi
E seguo l’indice,
la screpolata parola di dichiarato amore, che si nega e giace nelle tue pupille. Parlarti sbucciata |
Chimica
Chimica
Dentro. Profondamente dentro. Dita tessili. Dentro a cucirmi orgasmi. Tutta una sequenza di orli e punti sottili. Lambendo come miglior sarto le parole a fior di lingua. Dentro tremo e divengo ventre liquido. Dentro. La notte porta il ritratto di ore sotto stelle fiorenti. Condensa su pareti di ghiaccio. Mentre affondo la mia lingua fra le tue curve cieche. Dentro tu mi crei abiti. Non voglio fiocchi. Solo la sequenza tossica delle tue spinte. Dentro. A rotolarsi con le viscere e la testa che frinisce. [E sempre quella mano sulla fronte... E l'altra lì,così,due dita sole... E quando fica e testa sono pronte riempile di cazzo e di parole. _ P.Valduga] |
[F e l l a t i o]
Di lingua t'affilerò
le labbra succhiando le giunture del tempo sgrondando caldo miele di pelle suggerò con mani feroci vibrano le vene |
-Associazione Salotto Culturale Rosso Venexiano
-Direttore di Frammenti, Manuela Verbasi
-Autore di Rosso Venexiano ©Morfea77
-Selezione Opere: Morfea77
-Redazione
-Editing Manuela Verbasi, Emy Coratti
-Immagine grafica: Paolo Sprega su opera di Boldini -Nudo-
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