Scritto da © Franco Pucci - Gio, 22/04/2010 - 05:51
Il portiere di notte.
(un rapido sguardo ammiccante decide il percorso preciso
le chiavi sapienti dischiudono l’accesso al nuovo paradiso
lui che comanda discreto il circo di spettacoli ed arte varia
dal banco assonnato annuncia il ripetersi dell’ars amatoria)
il lift con sorriso complice ti accompagna al primo piano
non hai bagagli con te, ma comunque lui tende la mano
con fare distratto lo guardi e gli allunghi una banconota
poi chiudi la porta e interpreti la parte da te conosciuta
trilla il telefono e “pronto?”, mentre lei si attarda in bagno
urli al portiere di notte “Cristo! stai infrangendo un sogno”
con voce arrochita e stanca ti risponde l’uomo in divisa
“signore lasci la stanza non accettano la sua carta Visa!”
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Scritto da © Franca Figliolini - Gio, 22/04/2010 - 05:45
Cesarina
Cesarina era mia madre, e questa è la straordinaria storia che mi raccontò.
IL PADRE DI CESARINA
Luigi, il padre di Cesarina, era molto bello. Questo era il motivo precipuo per cui Maria, la madre di Cesarina, l'aveva sposato. Si erano conosciuti perché lavoravano entrambi a servizio, credo della principessa Pignatelli, dove Maria faceva la cuoca e Luigi il maggiordomo.
Maria, quando conobbe Luigi, era vedova: il suo primo marito, Renato, era morto nella Grande Guerra, anzi, era stato uno dei primi morti di quella tragedia. Non in un'azione militare, ma era morto di tifo, lassù al nord, lasciandola da sola con due figli piccoli, a Cesano, un paesino vicino Roma. La sua era una famiglia contadina, ma la terra era andata ai suoi numerosi fratelli maschi, lasciandola senza mezzi di sussistenza.
Per questo lei si era trasferita da Cesano a Roma, per poter lavorare e mantenere i suoi due figli. Aveva fatto prima la sguattera, poi la cameriera e piano piano, lucidando scarpe e argenteria, pulendo saloni e verdura, aveva salito la scala sociale di questo mondo servile, diventando cuoca.
Ed insomma, ad un certo punto aveva incontrato Luigi. Aveva 11 anni meno di lei. Era alto ed aveva un sorriso luminoso. Veniva da Rimini ed anche il suo buffo accento contribuiva al suo fascino. Non so se fu amore a prima vista, non so chi corteggiò chi. Ma il fatto è che nonostante l'opposizione dei suoi due figli di prime nozze, Primo ed Egle, che lo consideravano un avventuriero, Maria lo sposò. E così nacque Cesarina, nel 1928.
Purtroppo, la vita con Luigi sembrava confermare i sospetti dei suoi due fratellastri. Luigi, forte bevitore, prima perse il lavoro, poi cominciò ad essere assente per periodi sempre piu' lunghi. Maria non solo dovette continuare a lavorare, ma fu costretta a mettere Cesarina in collegio, dove rimase sino a che non ebbe 15 anni.
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Scritto da © MaLaLingua - Gio, 22/04/2010 - 05:28
cani salterini
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Scritto da © Anonimo - Mer, 21/04/2010 - 21:55
Pre cedere - 2
Sotto l’arco di trave sta come la soglia
la vecchia donna: in grembo due tremori,
ma niente dal gelo che si veda.
Il sole si fa minimo per entrarle negli occhi.
Non c’è spazio quanto distanza:
chi chiuse le palpebre, volle la notte.
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Scritto da © Manuela Verbasi - Mer, 21/04/2010 - 21:46
Cose Così [pathway in monet's garden]
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Scritto da © Jhonnydark - Mer, 21/04/2010 - 17:21
21 aprile...a Roma
Pure co’ te ce risemo a ‘st’appuntamento
che, anche si passa er tempo, nun se pò scordà;
e ne so’ passati de anni, più de dumila e settecento,
da quanno Romolo ha fondato ‘sta città!
Roma… tutti te conoscono pe’ er Ponentino,
pe’ li vicoli, co’ storie d’amore e d’ammazzamenti:
dai tempi der Pretorio, co’ le meretrici, a Rugantino,
tra sbruffonate e cortelli e teste tajate ai delinquenti.
E poi ‘n dove te giri, a Roma, vedi solo spettacoli stupendi:
giardini, chiese e colonne che so’ ‘nvidia der mondo,
er Colosseo, poi t’affacci ar Cupolone e da lì nun scendi
e ripenzi a ‘sta città, attraversata dar Tevere biondo…
E te chiamamo perla tra le perle pe’ quanto sei bella,
che da ogni parte so’ venuti monarchi e Papi a fatte riverenza
e nisuno mai che è annato via alla chetichella…
e ancora oggi e sempre a te tutti l’onori dell’occorrenza.
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Scritto da © Vanessa Solimando - Mer, 21/04/2010 - 17:08
Bugiarda è la vita
Più mi meraviglio
di quei blocchi improvvisi
della mente mia
quando gli occhi vagano all'intorno
e fermarsi non sanno.
A me pare di non capire
e vedere quel che è fermo ruotare
poi una voce, un passero, un suono
ogni cosa torna all'ordine.
A me pare d'esser salva allora
ma il vero è altrove
così come bugiarda è la vita.
di quei blocchi improvvisi
della mente mia
quando gli occhi vagano all'intorno
e fermarsi non sanno.
A me pare di non capire
e vedere quel che è fermo ruotare
poi una voce, un passero, un suono
ogni cosa torna all'ordine.
A me pare d'esser salva allora
ma il vero è altrove
così come bugiarda è la vita.
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Scritto da © fantasia - Mer, 21/04/2010 - 16:04
Sconfitta
L’ultimo sorso
quello che conclude la serata
e rende il giusto calore
quella forza in più
che ti completa e ti soddisfa
e ti fa sentire viva.
Mi manca l’ultimo sorso
versamelo tu…
urlo anche stasera
in silenzio
gli occhi fissi nel nulla
labbra chiuse attendono
invocano una risposta
a chi non c’è
e precipito nel vuoto
sconfitta
tendo ancora una mano
prendila
salvami dal baratro
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Scritto da © stellasenzacielo - Mer, 21/04/2010 - 14:53
Ho voglia di baciarti
[Ho voglia di baciarti.]
Il tempo mi scivola addosso,
è strano,
a volte mi sorprendo a vivere passivamente.
Devo reagire a questa placida calma.
Intanto la vita va,
tutto scivola via.
Rimane solo un sapore amaro sulle labbra.
[Ho paura di soffrire.]
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Scritto da © Franco Pucci - Mer, 21/04/2010 - 12:00
La trottola
io e te
noi in due
tu e lui
?
siamo in tre
io e te, ma lui dov’è
non vorrei volesse me
forse tre è numero perfetto
ma di certo non nel mio letto
forse sono un po’ all’antica
cosa vuoi che ti dica
non mi piacciono
giochi strani
dove sono
le sue
ma
ni
?
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