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Sono le parole

provvisorie presenze
sui rami, a novembre
eterei pappi sui gambi
di tarassaco, a maggio
son le parole, spesso
oppur voce, richiamo
strilla, anche lamento
e quando scendono
a ferire l'anima
silenzio.

Citazione (libera)

- Come sto?
"come la foglia al ramo / a novembre".

Rosso a Teatro - Ezio legge "I tre cani", dalle Fiabe raccolte da Italo Calvino

Tratto da Favole di Accademia dei Sensi, DVD diffuso a titolo gratuito presso scuole, ospedali, istituzioni, biblioteche, ovunque ci siano bambini.
 

Ma tu come stai?

Eccola la domanda alla Gigi Marzullo…(della serie: fatti una domanda e incasinati nella risposta). Io come sto? Uno schifo. Ho la testa vuota, ma soprattutto il cuore in vacanza. Scrivo a fatica, tutto mi pare difficile oppure scontato, un insieme di sensazioni incoerenti che fatico a governare. Vorrei staccare la spina per un po’, ma qualcosa mi spinge irrazionalmente con le dita sulla tastiera e allora fatico, impreco, mi fermo, riprendo, cestino tutto chiedendomi: chi te lo fa fare? Ecco come sto. E tu, Franco, come stai? Aspetta, non rispondere, so già la risposta: “benissimo, mai stato meglio”! Visto? Ti conosco come le mie tasche: bastian contrario dalla nascita e rompicoglioni!

Panico

Sentire il respiro estinguersi
lasciare la vita negli angoli
sentirsi bruciare dentro,di un fuoco che non riesco a tenere a bada. D'improvviso fa male questo calore che sale in gola. Sento la mia carne in apnea, in una camera con ceneri di arti sparsi. Oramai divento una carcassa, l'unica differenza è che poi torno a respirare e a muovere parole. Il vento... che mi sbatte contro. Una frusta che annoda i capelli.
Difficile arginare queste fiamme di vita e le lacrime chiedono libertà, ma la forza di ascoltare il loro richiamo non c'è.Non sento nulla fuorchè la paura di dover elargire sorrisi, paura di ripetermi:-...ce la puoi fare Mary!-.In fondo però, Come posso lamentarmi io, che ho questo meraviglioso dono? La salute nel corpo, due polmoni gonfi di aria, una mente con cui costruirmi il mondo che vorrei.Come posso non apprezzare e non vedere quanta fortuna ho nel poter baciare le persone che più amo al mondo. Poterle abbracciare...
Da troppo tempo non faccio altro che lamentarmi. Sono diventata cieca, provo fatica anche nel lasciare i miei pensieri liberi, come se avessi già smunto questi pensieri della sostanza che mi appartiene. Anche giocare e prendermi in giro non riesce. Era la cosa che più amavo, come lo  stare carponi sul pavimento e guardarmi dal riflesso di una finestra per ridere delle mie pose a sembrar quasi piu bella e più diva. E' da tanto che non guardo in uno specchio. L'unica cosa che mi riesce bene è dormire...abbandonarmi su un letto e cercare di coricarmi, per non sentire lo sforzo nel trattenermi, lo sforzo di sollevarmi, la fatica di parlare... Ah si, mi sono stufata di parlare e mio fratello dice che sono diventata una "predicatrice". Sento questi 24 anni come un macigno. A volte mi cimento in mere litanie, ma non sono cosi avvezza al mondo come credo di essere.
Vorrei vorrei...
Troppi vorrei. Prima pensavo che i sogni fossero uno dei miei punti di forza, ora sono quasi certa che era la bugia più grande che potessi raccontare a me stessa. E ora i silenzi, quelli che servivano a ricaricarmi, quelli in cui sentivo i respiri più dolci, quelli in cui mi abbracciavo...momenti in cui affogare nella mia malinconia
 
 

Dolore

Le fiamme ardenti mi bruciano
Bruciano me, la mia anima, il mio corpo
Urla di dolore, odio escono dalla mia bocca rossa come il fuoco assassino
I miei occhi diventano neri, oscuri come la morte
Il mio corpo ancora vivo lotta morendo
si sta indebolendo, brucia,subisce... muore
I miei occhi si stanno chiudendo...
le mie urla sono solo dei lievi lamenti...
ed eccomi... distesa, legata, debole
prego... non di vivere
ma di riuscire ad odiarti
prima di morire..
E arrivata... mi chiama...
2 lacrime... e sono andata.

 

Potrei

Potrei dirti che ho vissuto
amando la vita.
Potrei dirti che ho amato
vivendo la vita.
Potrei dirti che ho odiato
la vita che ho vissuto.
Potrei dirti che ho sofferto
e a volte l’ho voluto.
Potrei dirti che la Signora
l’ho anche incontrata.
Ma quella volta non voleva
essere disturbata.
Potrei dirtelo ora.
Potrei...
 

[ .nero.veleno ]

Scenderò sotto la Pelle in questa Ultima Notte
che mi porta a sospirar Follia
Solcherò gli ultimi limiti
che svestono la mia coscienza  irrequieta
e farò Nuda [ priva di pudore ]
questa Donna che porta un nome infame
Un nome che tradisce la sua Natura
ed il suo Ostinato discenderne da Ossa

Incrocerò le fughe dell'Anima Mia
Le incontrerò nei miei letti disfatti
ed avranno chiodi come lenzuola
e stoffe lacerate negli Altari dei biechi sogni
come Austeri Cimeli
[ strascichi di fiati ]
il tutto arricchito dalle Voci Cadute all'Inferno

Riuscirò a sorridere senza Maschera
[ al Mio Carnefice ]
sarò la Lotta con me stessa sulla sua lingua
La protagonista assoluta del suo Niente
viziandolo in Vena di Neri Veleni
ed Origami di Carezze
e Vincerò sulla mia Morte
come Immobile Corpo Ignoto
donando all'Imperfezione di un'Insipida carne
la Liquefatta sembianza del Piacere Assoluto
che si ghiaccia nel suo stesso gelo
divaricandosi in In_Giusta Pazzia

[ veleggerò come pugnale di carta sul suo volto al solo nascermi in sorriso maligno ]

[ R.uN.a ]
 

Alma mia

Caduta troppo precocemente
su questo terreno,
tieni gli occhi chiusi
perchè tu,
Alma mia,
non sei ancora pronta ad aprirli.
Senti il calore della terra
bruciarti il corpicino senza piume
e
l'ipocrisia dei tuoi simili,
che continuano a volare senza voltarsi
mai.
Cerco di rincuorarti,
vorrei farti un nuovo nido,
potresti rinascere
qui con me e adesso.
Ma le ferite son tante
e la vita talvolta crudele.
Alma mia,
ho sperato nella tua libertà.
Non t'han nemmeno concesso
di provare
a sbattere le ali.
Sii felice,
sii te stessa,
anche se la vita t'ha ucciso.

 

[Dedicato ad Alma,
l'uccellino di pochi giorni
caduto dal suo nido ieri,
che oggi ci ha lasciati.]

L'amore è così

E’ un chiodo nella testa, un chiodo fisso
che ti far sta male quando non la vedi,
come le profondità ignote dell’abisso.
E alle scuse che ti porge davvero non ci credi,
perché anche la gelosia è amore,
ma stai male dentro e quel senso di vuoto…
un amore insano che vivi nel terrore,
perché pensi di perderla, tu che le sei devoto.
E intanto il tempo scorre lento ma inclemente;
i bimbi ridono sulla giostra che gira forte
ma pensieri tetri albergano la mia mente
e in terra le foglie secche, sono foglie morte.
Mi chiedo perché. Ma eccoti quì,
finalmente, sei tu con il tuo sorriso.
Tutto è passato, l’amore è così
e quella lacrima non solca più il mio viso.
 
          
          

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