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Parole

Quelle giuste o già usate
avvolgile in carta dorata
e riponile nei cassetti della memoria,
arriverà il momento,
ti prenderà la voglia
di soppesarle, gustarle, succhiarle
come fossero caramelle
o di offrirle a chi
non ne ha più.
 
 

Chihuahua 2. L'Impero colpisce ancora

C'è un grande uomo dietro una grande donna. Spesso anche davanti.

Chi è senza peccato scajola la prima pietra.

Stallone legge Yourcenar, "Le memorie di Adrianaaa!!!"

I mercati affondano Madrid. Zapatero: "Piantala di giocare al ribasso, cabròn!". Ezio: "Voglio Rosa a Torino". Zapatero: "Non è abituata, darà di testa". Ezio: "Alternative?". Zapatero: "Vieni a Madrid". Ezio: "Prima parte nel prossimo di Pedro?". Zapatero: "E' un trans vegano che chiude per sempre col jamon". Ezio: "Sarà dura ma ce la posso fare". Zapatero: "Venduto". Ezio: "Sei un tesoro".

Ho un piano per salvare l'euro.Prestatemi più soldi che potete. Agirò di swap, call, put, hedging, futures, scoperti sul dollaro negli over the counter. Garantite operazioni estero su estero. In cambio Silvio dovrà utilizzare tecnologie di Teheran nel nuovo nucleare italiano. Hu Jintao mi chiede di invadere la Valle D'Aosta con punti franchising di fonduta sichuanese a 1,50 € e premerà su Johannesburg per arbitraggi favorevoli alla nostra Nazionale. Rhyad accetterà di pompare più barili accettando bolivares venezuelani al posto di dollari. In caso di fallimento dell'operazione non preoccupatevi. Lula, Chavez e Raul Castro garantiranno la mia latitanza a vita in una suite galleggiante sul Rio Pilcomayo, confine Paraguay-Bolivia. Leggi tutto »

Un mare di memoria

l'acqua
tra ciottoli
del torrente
lisci consunti
come gradini di
cattedrale antica si
incanala si fa corrente
e da uno all’altro alla valle
fluisce vitale inconscia deviata
a tratti interrotta si riprende sempre
senza meta apparente però scontata: il mare.
Così la storia dei desideri dei sogni - ansiosi spesso
che precipitano rimbalzano tra pietre lise di gaudio paure e opportunismi
giù fino agli arenili piani ordinari dove si acquietano con la fine di tutto: la memoria.

Il linguaggio delle mani

Vezze, avvizzite oltrevita,
in rigagnoli frammentate,
dal loro continuo prensile essere.

Segnate ed incallite
in falange distale
se di fonemi si sono alimentate,
in pizzichi o carezze di melodiche armi.

Indurite e corrotte nel tempo
se da lungo e caparbio lavoro segnate.

Bronzee e ceree,
le dita,
se paglie e steli han dovuto sostenere.

Brunite d'inchiostro,
in veste di "Cembolo scrivano"
o tinteggiate d'idee per efiggere l'irreale ed il reale
in qualsivoglia forma.

E lievi, da cotanto ardore,
blandiscono le incantate e amate spoglie
su un manto di fogliame ancestrale,
volteggiano con rara armonia
verso confini "firiosi".

Clara

Oh Clara,
sei cagione di progenia,
genitrice indiscussa.
Madre.
Rigonfi il seno d’amore.
Dai turgidi capezzoli gode nutrimento.
Sei madre
A calmare il sopore del sonno,
austero, talvolta provocatore di ansie
scisse in paralisi e discinesie.
I tuoni, gaudi canti diventano.
L’aria stantia d’angoscia profuma ora di rose grazie a Clara.
Sei amica
A smorzare la sete,
a conciliare le beghe della mente.
Dal cupo piagnisteo al piacere di un sorriso.
Hai il dono della comprensione,
lungi da empatia gratuita.
Sei amante
Con la movenza sincopata del corpo
Balli un erotico tango a tratti d’amore a tratti di sesso,
o entrambi fusi in un unico amplesso
Del suo strumento sei l’artista.
E bevi dal calice delle sue frenesie.
Sei figlia
tra le sue braccia
madide di protezione.
ti avvinghi agli incavi del suo affetto.

[Volevo taggarla come antologiadei soci, per partecipare alle cinque poesie, ma mi scocciava perchè ancora non ho mandato i soldi]

La mia casa

La mia casa aveva sei finestre e due balconi
avrei preferito si vedesse il mare
ma andava bene anche quella porzione di collina
con gli abeti
sembrava di sentirli quegli scoiattoli tra i rami

Era al quarto piano
si allagava di sole da mattina a sera
profumava di ieri e di domani

c'era la tavola apparecchiata per bene
solo alla domenica
momenti buoni, momenti bui

c'ero io che mi struggevo ad ogni arrivo
e preparavo  un nuovo arrivo
a ogni partenza

C'era la porta sempre aperta
me la chiudevo alle spalle
e diventavo piccola

più o meno sei anni
però pesava meno la cartella

Dall'ascolto: la tua presenza

Il testo che segue è nato mentre assistevo alla proiezione del video preparato da Ormedelcaos in omaggio all'opera di Giovanni De Noia. Esso è quindi interno alla struttura dei frame, giacchè legati ai versi, e danno verso, alle immagini che scorrevano davanti ai miei occhi. Non è una aggiunta, nè un'addizione emotiva a quanto già da sola l'opera dei due Autori è capace di sollecitare, ma è appunto quanto in me hanno mosso. Ogni verso, e più di una strofe, sono quindi legati ad una tela. Al lettore il piacere di scoprire quali i riferimenti.
Ciò detto, mi scuso con entrambi se dovessero ritenere che il mio testo inficia i loro sforzi e li rendo padroni di eliminarlo a semplice richiesta.
Perchè, comunque, si abbia una visione completa, occorre che io richiami il video in questione. A parziale mia discolpa, dirò che mi è piaciuto assai assai.
Buona lettura (spero).

Gil 

libertà


vola uomo sulle ali dei tuoi sogni

 non scordar 
il rombo ed il flusso

la dolce favella risuonadall'Ararat
accanto al ruggito del leone

sta l'ombra di una pecora 

Che c'è

Che c’è a fianco di un sogno?
Una cometa forse.
 
Vorrei ci fosse il nucleo della terra.
 
Dipende, le variabili. Luce, l’arcano che
non ferirà mai ombra.

 

Dimmi tu, vita

Un aiutino, per piacere.

leggendoli ogni sera
di anacoluto in anacoluto
cado invariabilmente
nel buco dell'imbuto.
mi sta stretto di spalle
spingo mi allungo tiro
finché son tutta pelle
e non ho più un sorriso.
sporgo la testa esangue
certo di pensare ancora
faccio l'occhio di triglia
a quelli che son fora.
ci tengo a conquistarmi
un posto tra quei bravi che
cantan dolci odi e li più belli carmi.
spero mi voglian bene anche
se la fatica é tanta, vorrei
della vita, non doverci mettere
tutti i miei risparmi.

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