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Poesia

Seduzione e biscotti

ai bordi del fiume
ho colto il tuo bacio
polpa di ciliegia
ho accarezzato i tuoi capelli
fili sottili di seta
che legano a te il mio cuore
hai sedotto la mia anima
di guerriero sanguinario
e poi il mio corpo
sferzato da mille battaglie
ora mi specchio
sull’orlo del fiume
ti vedo

amore perduto

Si sbriciola la solitudine
mentre l'amore avanza
ogni tristezza è spazzata via.
D'improvviso il sole
è dentro di te
non chiedi che di amare
in questa vita sconosciuta
che si apre sul tuo orizzonte.
Ma i sapori della vita

Canto d'usignolo

Nella notte
un canto d’usignolo
mi ha svegliata dal sogno
con note dolci e lievi
e mi ha cullato l’anima,
mentre t’avvolgevi ai miei pensieri.
L’ho dedicato a te questo canto
come un buongiorno…
regalandoti un sorriso e una carezza
e, mentre restavo ad occhi chiusi ancora,

Il nodo

E' filo conduttore che non scorre
e non conduce,
non giunge a congiungere
i condotti inconsistenti
eversivamente assenti
condonati,
condottiero
di instabile pensiero.
Cruna mentale
a sfondare e trapassare
il tessuto emozionale
di una rima.
Ma ha maglie strette il verbo

Cuore naufrago, mendico d’azzurro

muro scalcinato.jpg
Non vado oltre il braccio
dell’uomo nero che lancia
caramelle
dai treni in corsa.
Non oltre il giorno che perdo,
né oltre uno sguardo di commiato.
 
Aspetto fino all’alba
quando i treni e i galli

angeli di strada

Si cerca l'amore
tra stanze d'albergo
qualcuna è già pronta
per poche lire
stanche nel dirsi
di donne vissute.
Stracci di vita
passati di mano
amori usati
da cuori rifatti
di forme di donna

Sinfonia

donna-sdraiata.jpg
   Allungata porgo il mio corpo invitandoti, aprendo le cosce
   mi guardi un istante che sembra un'eternità
   i miei occhi chiusi e la bocca in attesa
   porti tra le labbra del mio sesso la tua erezione
   entri appena
   la mia carne calda ti avvolge

Il miracolo del Dio di pezza

 
 
Un vago ricordo permane
diluito nei grigi colori
di un Inverno infinito.
 
Piume d’ara variopinte

Prosit

[e ancora attendo l’inverno
che scaltro travaglia ad arrivare
tra le nubi gioca a mosca cieca,
e mistifica i suoi passi pesanti]
 
Improvvise folate di maestrale spegneranno gli ultimi falò,

non siamo noi gli apostoli

Stai lì,
delusa,
a contarti le dita.
Spezzi il silenzio e dici:
"Non ti amo più.
Questa, per noi, è l'ultima cena".
"No, Donna!
Non siamo noi gli apostoli,
gli eletti i santi, i martiri d'amore.

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