Poesia

Fronde di leccio

chiudono il respiro,

al silenzio

e ai raggi del sole

che non le penetrano.

Immagini scrosciano

fra battiti di cuore:

carezze inquiete,

veli modulati

da venti di memoria.

Si rincorrono

So che mai avrò il loro sempreverde
quindi è opportuno che parli del fenomeno
del tronco ascetico, ricco di lusinghe verticali
percepibili dal piede vasto: la pianta limitrofa è impressa
nell’orma che la travaglia (un bosco è, oggi, il lavoro nascosto
una retribuzione al nero)

Immaginarti,

immaginarti ombra

tra lo scorrere del giorno

e l’agonia della notte;

traccia impalpabile su lenzuola sudate,

o parte di me rimasta altrove.

Immaginarti,

annullarmi

nella membrana permeabile