Scritto da © Pinotota - Lun, 06/06/2011 - 18:17
HORRIBILE DICTU
HORROR VACUI
HOMO HOMINI LUPUS
Un mercante arabo che aveva perduto mille denari disse a suo figlio: "Tieni per te questa triste notizia". " Padre", replicò il giovanotto, "ti obbedirò, purchè tu mi spieghi per qual motivo dobbiamo tacere la nostra sventura". " Affinchè non ce ne siano due: la perdita del denaro e la gioia maligna dei vicini".
L'uomo è lupo per l'uomo. In quella che Dante chiamò "l'aiuola che ci fa tanto feroci", cominciò Caino con l'uccidere Abele. Pure la storia di Roma esordisce con un fratricidio: Romolo che ammazza Remo. La teoria dell'"homo homini lupus" (anticipata da Plauto, nell'Asinaria, v.495: lupus est homo homini, non homo, l'uomo è lupo, non uomo, verso l'uomo) è alla base della concezione, pessimistica e materialistica, che il filosofo Thomas Hobbes (1588-1679) ha della società umana. Per lui l'individuo agisce esclusivamente secondo le leggi dell'egoismo utilitario, che sono l'istinto di conservazione e l'istinto di sopraffazione.Per evitare il "bèllum òmnium contra òmnes" la guerra di tutti contro tutti, che sarebbe lo stato naturale, naif, dell'umanità, si è costituito un patto sociale, la società politica, in una parola lo Stato, prodotto artificiale suggerito dal calcolo, dalla necessità. Al vertice dello Stato, il potere assoluto del sovrano, senza limiti e senza controlli. Nello Stato, come nella natura, la forza crea il diritto. E' l'autorità, non la verità, la madre delle leggi. Che cosa rispondono a questa cupa filosofia hobbesiana, gli ottimisiti, gli idealisti? Tutto vero. Però non c'è uomo così cattivo, così "lupus" da non essere capace, almeno una volta nella sua vita, di una buona azione. Anche una pozzanghera riflette la luce del sole.
L'uomo è lupo per l'uomo. In quella che Dante chiamò "l'aiuola che ci fa tanto feroci", cominciò Caino con l'uccidere Abele. Pure la storia di Roma esordisce con un fratricidio: Romolo che ammazza Remo. La teoria dell'"homo homini lupus" (anticipata da Plauto, nell'Asinaria, v.495: lupus est homo homini, non homo, l'uomo è lupo, non uomo, verso l'uomo) è alla base della concezione, pessimistica e materialistica, che il filosofo Thomas Hobbes (1588-1679) ha della società umana. Per lui l'individuo agisce esclusivamente secondo le leggi dell'egoismo utilitario, che sono l'istinto di conservazione e l'istinto di sopraffazione.Per evitare il "bèllum òmnium contra òmnes" la guerra di tutti contro tutti, che sarebbe lo stato naturale, naif, dell'umanità, si è costituito un patto sociale, la società politica, in una parola lo Stato, prodotto artificiale suggerito dal calcolo, dalla necessità. Al vertice dello Stato, il potere assoluto del sovrano, senza limiti e senza controlli. Nello Stato, come nella natura, la forza crea il diritto. E' l'autorità, non la verità, la madre delle leggi. Che cosa rispondono a questa cupa filosofia hobbesiana, gli ottimisiti, gli idealisti? Tutto vero. Però non c'è uomo così cattivo, così "lupus" da non essere capace, almeno una volta nella sua vita, di una buona azione. Anche una pozzanghera riflette la luce del sole.
HORRIBILE DICTU
Orribile a dirsi. Fa il paio con "horrèsco rèferens" inorridisco raccontando. "Horresco referens" dice con voce tremante Enea a Didone, nel secondo libro del capolavoro virgiliano, narrandole la misera fine di Laocoonte e dei suoi figli, straziati da mostruosi serpenti spuntati dal mare.
Noi moderni, avendo la pelle meno delicata, abbiamo fatto dell'orrore e del raccapriccio un fruttuoso genere editoriale e cinematografico.
HORROR VACUI
Orrore del vuoto. La fisica aristotelica pensava che la natura ripudiasse gli spazi vuoti e così spiegava il perché dell'acqua che sale nelle pompe. Più tardi si scoprì che, a far salire l'acqua, è il peso dell'aria.
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