Modigliani -Donna sdraiata in rosso-
©Paolo Sprega
La mia musa
Della mia musa delezione
concupir vorrei il corpo che di mente mi sovrasta mi soggioga senza speme. Penetrar la sua carne Ed è tale e tanto il mio desio Domarla potrebbe forse |
A volte poco resta
Che mimporta se devi andare
stai andando via e forse eri già partita rigiro tra le dita un tuo capello lungo morbido profumato e credo basterà a strangolare questo amore tuttavia profuma di te nonostante ti sia portata via tutto quello che sapeva di te / tranne questo scampolo di biancheria del quale non senti la mancanza lo portavi per esibire la griffe molto importante. |
Spavalda
Avevi ancora una pagliuzza doro
tra i capelli scuri scompigliati laria sicura davvero soddisfatta insolenti gli occhi lucidi brillanti dopo che nel fienile libera impudente nude e bagnate le belle pudende il bello tutto c'eravamo dato là sulla paglia abbandonati lieti felici fieri di quel ben di dio riordinando vesti crine per andare via a me che ti voleva trattenere di sottecchi dicesti minacciosa se avessi tempo ti farei vedere io. |
No, ma
Lamenti
se ti succhio i capezzoli ti dolgono e ti ritrai anche lapparti il seno insopportabile ti vellica la pelle eppure allarghi le cosce e mi attiri in mezzo a penetrarti il roseo madido paradiso e da sommo a imo percorrerlo. Reclini il capo e respiri forte è più richiamo che ripulsa così io ti ho da sempre pur incertamente concupito. |
Ancora
La sua mano cerca ancora
avida non fermarla i suoi occhi chiedono ancora ardenti chiudiglieli coi baci la sua pelle freme sfrontata accarezzala ancora e la sua rosa par schiudersi languida madida coglila ancora. |
Io a Lei
Ora che il giardino
di preziosi fiori m'apri che tutte le essenze di te mi fai conoscere che ardente la mia passione si può stemperare nella tua fonte di delizie seppur senza sazietà paradisiaco sarà il nostro diletto quando la tua rosa si schiude ed io dolcemente la colgo. |
Sognare prendendoti
E verrai una notte da me
nella penombra spogliandoti lentamente avvicinandoti lievemente accarezzandomi dolcemente baciandomi e soavemente poggiandomi il morbido seno sulle labbra lisce le cosce a cavalcarmi io i fianchi a brancarti tu sul mio orgoglio posarti voluttuosamente servirti languidamente muoverti piacevolmente dominarmi mentalmente sedurmi in delirio portandoci nel nostro sogno d'orgasmo. |
Godendosi
così all'orecchio
quanto vorrei dirti dammiti tutta e poi che le bocche le lingue si assaporano e tu mi accogli porgendoti ripeterti godimi come io ti sto godendo sentire te a me tra un bacio e un sospiro dammiti tutto che tanto ti godo come tu mi stai godendo e se è soltanto sogno perché i cuori battono così forte e svelti. |
Lascia la mia prua solcarti.
dolce tepido mare mio
che dagli azzurri e blu il verde succhi e ti riempi gli occhi brillanti per schiarire le mie notti insonni quando ti aspetto nelle onde che ti portano e riportano via. Lascia che la mia prua profonda ti solchi a frangere la marea e mareggi oltre l'altra semplice scia che giammai si cancella. Profuma di altre essenze questo legno e d'altri salmastri la tua ondata che ora monta lambisce e bagna la riva di questa nostra vita che ancora cerca un senso nel sogno che ci prende. |
Io e lui
scampoli d'amore e di piacere
ti ruberei nel silenzio della notte quando tu nel ricordo appagante di prima concedessi avvicinarmi perdonandomi di non essere lui |
Semmai di_versi]
se mai
avessi voglia di me e seppur titubante timorosa di quant'è intorno raggiunger mi volessi nel nostro letto di sogno sappi che sono sveglio e fingo il sonno che mai perderei il mistero di quanto vorrai darne pur solo un momento del tuo piacere alla mia carne. non tradirò l'intesa quella complice attesa di te che a me calda ti appresti con la bocca mi sfiori e lappi dalle caviglie e poi mai lesta dietro le cosce e scappi sui glutei le reni la schiena e sulle spalle appoggi morbidi i seni. so che fremerò tanto ancora che la tua bocca il mio collo sfiora le tue mani m'arruffano i capelli e gli occhi miei socchiusi bucano quelli tuoi verdi più belli. finché pormi fronte a te non vedo l'ora mi giro mi fai posto e non ti scansi mi copri mi ricopri con le carni ti muovi ti aggiusti io ti seguo e sento il calore divamparci dentro solo il deliquio ci placherà il tormento. |
-Associazione Salotto Culturale Rosso Venexiano
-Redazione
-Direttore di Frammenti Manuela Verbasi
-Autore di Rosso Venexiano ©Bruno Amore [brunaccio]
-Editing Manuela Verbasi
-Immagine grafica: Paolo Sprega su opera di Modigliani -Donna sdraiata in rosso-
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