Palpito
Gioco con i tuoi occhi,
puntati sul mio viso, ormai stanco dal conto chiarore degli anni. Come vorrei essere un lampo per saettare nell'oscurità dei tuoi gravosi patemi... invece sono solo un bacio che muore sulle tue labbra Palpito, esito per il tuo seno gonfio di desiderio; piegandomi scorgo le pieghe mobili della tua gioia... il cui ansimo dona ai miei occhi stelle folgoranti: come nell'amore. tocco senza decenza le tue labbra, voltandomi mi sfiori come farfalla e nel rossore del tuo voglioso sguardo ritrovo l'apice di una notte calda, come il fuoco della passione. ©blinkeye62 |
Cose Così
[tutto in un bacio] Se potessi amarti tutto in un bacio
nel silenzio del mio amore in piedi di nevicate gocce su vetri ametista sarei il tuo pianto di un giorno. Se potessi amarmi tutta in un bacio |
Al pianoforte
Son mani senza polsi
quelle che sfiorano la tastiera, senza respiro il movimento che fiata appena, son radici affondate tra l’ebano e l’avorio, non temono l’esordio, adunche, sentinelle rapaci, mai schiave della partitura, ombre lunghe, canti d’usignolo, fasci di luce a spezzare il buio d’un flauto che vorrebbe restar muto. ©ortensia53 |
impressioni di una bambola & altri compagni di viaggio
I
<< Dei nostri letti | non resta che un brandello di vento. | Il volume dell’ istante le nostre ossa | non consentono. Nessuna dolce parola ci rapisce, adesso. Il sole è un vaso di sputo e ossido di calcio. | Nelle ultime pietre il respiro dei fantasmi | così, bestia ridicente, benedici il nostro sangue – impressione ininterrotta. | Il mio amico israeliano sta sotto, il mio compagno di studio la terra l’ha ingoiato. Forse nei giorni di pioggia si scrivono le favole migliori, cercando sentieri di nuvole in fuga; in silenzio un motivo sale e si ordina nella mente in posizione di figura. Le vecchie salivano orazioni, alchimie di formule | contro il malocchio. | Mi indichi la rotta dei sognatori o la vita? | David è morto, e con lui il sogno. | Si impicca nel cielo il mio grido. >> II Poco, fratello, ci è concesso per godere […] << Dov’è la mia casa? | Dov’è David | dagli occhi di cristallo? | Ho provato a camminare | niente c’era da fare | abbiamo passato la notte in macchina | era freddo, sai. Un giorno ti racconterò | è difficile andare a dormire; quando tutto sarà passato, ogni pietra risollevata >> III Il sole ha sciolto le ali di tutti, come nel mito di Icaro; dopo anni passati a lavorarci per renderle candide – come il tuo tempo, dico | come il tempo di tutti, fai – devo radermi, fare una telefonata, poi. | Ho provato a camminare, che potevo io? Occorrevano le gambe di tutti. Non resta che polvere infine a risolvere la vita? | E’ il teatro delle foglie morte, anche i narcisi sfioriscono | mentre il plessimetro del polso traccia il sintomo della nudità di ogni uomo. | Specchi di smalto i pochi vetri, foglie senza rugiada. | Non porteremo nettare alle ninfe della terra, perdio no! | Non uniremo voce a cristo nessuno. | Preghiere restano a tenerci la bocca impegnata. | Ora trascinano piccoli materassi, abbracciano coperte. | Presagio in spazio di riverberi | le scarpe delle bambole sanno l’addio negli occhi di una bambina. | ©Elia Belculfinè |
Pierre Auguste Renoir
Firenze, 5 aprile 2009
Parlerai di me (lo so) e non sarai gentile
e avrai ragione a dire ciò che pensi; la vita non c’inganna, siamo noi che costruiamo alibi di nulla dove tutto si nasconde. E tutto cambia nello spazio di un secondo e tutto si trasforma persino nei ricordi, ma vedo nel passato una traccia del presente tu trovi nei miei occhi un enigma senza fine. ©Massimo Acciai |
Sementi
A.
Insostenibile piuma tocco di un monile controverso cataclisma d'imbarazzo sul cornicione di un ricordo. B. Mi abbandono nell'aerodinamica del sogno divoratrice di consuetudini. C. Preda sul palato masticato dal tempo e tu, presenza assente, ti avverto e celata mi contamini come anidride nei polmoni. D. Affolli la mia solitudine. ©Crobiotermi |
...boati e lamenti...
s'era fatta arco di lombi
e volta di cielo azzurro dandoti la vita, nascerti, crescerti contro il boato, di nuovo s'è fatta arco potente, volta a reggere la rovina di pietre salvarti quella vita, per farla volare nel domani piena di te e di lei. |
Senza catene
Rimarrà la mia poesia
a percorrere l’infinto istante imbastito con filo speciale sulle fronde di un mattino a cuore aperto vedrò imbiancare le stagioni se avrò talento e pervicacia e sinfonia di voce e gratterò le incrostazioni depositarie di leggende mentre intorno, a fuoco lento vedrò sbiadire qualche verso… ma scorrerà l’inchiostro ancora come il sangue, - ed io ti libero - e libero l’orecchio, vivrà d’eterno il mio passaggio, insieme al canto. ©B.Z. |
Della sabbia e di ofelia
Della sabbia e di ofelia
Dicono che le bambole hanno occhi di ceramica e quando piangono versano lacrime di vetro Hanno case isolate Dicono che gli angeli con due ciliegie come ornamento una bambola di pezza A quest’ora ci si dovrebbe fermare La dimora di Ofelia la bambola ©RaffaelaR |
Io sono l’altro
Io sono l’altro,
l’altro che fugge, l’altro che tradisce e che ti fa tradire, l’altro che accoglie ma che allo stesso tempo respinge, l’altro che non prega ma si dispera, l’altro che è dominato dall’ira, l’altro che impreca, che urla e che ribolle, l’altro che ama, l’altro che si strugge, l’altro che cerchi per fare sesso, quando sei stanca dell’amore, l’altro che sente ogni tuo respiro, l’altro che scuote tutto il suo essere se non riceve una telefonata, l’altro che non può più recriminare, l’altro che ti fa piangere ma che poi asciuga ogni tua lacrima, l’altro che assorbe ogni tuo dolore, l’altro che ostacola il tuo destino, ma che poi lotta per non cambiarlo, l’altro che incatena il tuo corpo e la tua mente, l’altro che puoi persino picchiare se solo gli doni un po’ del tuo cuore … io sono l’altro che tenti di dimenticare ma che nei giorni piovosi torna sempre alla mente … … io sono l’altro che ti cammina accanto, l’altro con cui i tuoi pensieri parlano, l’altro che se serve deve anche sparire … … io sono l’altro che raccoglie il vestito incanto e lo depone nei cassetti del cuore, per conservarlo sino a quando sentirai di nuovo il bisogno d’amare … io sono l’altro … l’altro che aspetta … … l’altro che aspetti … ©Maluan |
-Associazione Salotto Culturale Rosso Venexiano
-Direttore di Frammenti: Manuela Verbasi
-Autori di Rosso Venexiano
-Editing: Manuela Verbasi
-Segreteria: Eddy Braune
-Opere pittoriche dell'Artista Pierre-Auguste Renoir prese in rete [per qualsiasi impedimento alla pubblicazione, per motivi di violazione dei diritti d'autore, contattaci e rimuoveremo le opere]
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