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Piergiorgio Odifreddi

 

 


Il “matematico più impertinente” del panorama scientifico italiano. Piergiorgio Odifreddi definito anche l'intellettuale “enfant terrible” d'Italia,  è stato a Trento  dove ha presentato al Museo Tridentino di Scienze Naturali il suo nuovo libro “In principio era Darwin. La vita, il pensiero, il dibattito sull’evoluzionismo”, (edizioni Longanesi) nell'ambito degli incontri della 23° edizione MontagnaLibri -TrentoFilmFestival, diretto da Maurizio Nichetti, in collaborazione con la Fondazione Bruno Kessler, Centro per le Scienze Religiose, Fondazione  Edmund Mach, Centro Ricerca e Innovazione Università di Trento, Biologia integrata, Mente-cervello e Dipartimento di Filosofia. L'iniziativa si colloca all'interno del Darwin Year 2009, progetto di comunicazione della scienza  in programma fino al 3 giugno. Odifreddi ha studiato matematica in Italia, negli Stati Uniti e in Unione Sovietica,  insegna Logica presso l’Università di Torino e la Cornell University. Dirige per Longanesi la collana di divulgazione scientifica «La Lente di Galileo». Nel 1998 ha vinto il Premio Galileo dell’Unione Matematica Italiana. "Far rientrare dalla finestra ciò che Darwin, gentilmente, ha fatto uscire dalla porta", è quello che quello secondo il matematico e divulgatore scientifico, la Chiesa sta tentando di fare, "negando" la teoria dell'evoluzionismo, sostenuta dallo scienziato del quale, il 12 febbraio, scorso si è celebrato il bicentenario della nascita e il 150esimo anniversario della pubblicazione del suo  testo "Origine della specie". Ci ha rilasciato un'intervista nella quale difende Darwin senza però rinunciare all'ironia.

Che effetto le fa sapere di parlare proprio nella città del Concilio?

“Trento e il Concilio è più legata al processo di Galileo ma in realtà la Controriforma è partita da qui e ha dato lo spirito anche alla Chiesa attuale che contrasta la teoria dell'evoluzionismo. È quasi un paradosso! Mi viene in mente il Cardinale Bellarmini, il restauratore. Anche il papa Pio XII nella sua enciclica “Humani Generis” affermava che l'evoluzionismo non aveva ancora prove certe e bisognava aspettare”.

Un attesa durata molto tempo, con quali risultati?

“Finché si considera la storia della Genesi di Adamo ed Eva una cosa letterale e non metaforica, non   cambierà nulla nella Chiesa. Dio non avrebbe bisogno di prendersela con l'uomo, mentre dovrebbero dire che siccome sono storie mitologiche il loro ruolo in realtà sarebbe quello di un'organizzazione etica. Ma sarebbe autolesionistico per loro stessi”.

Galileo è stato riabilitato mentre ancora Darwin non viene accettato all'unanimità?

“Oggi Galileo non da più fastidio e lo hanno riabilitato. Qualcuno pensa anche di volerlo santificare. Tutta un'altra storia per l'evoluzionismo e l'origine dell'uomo. La Chiesa in realtà ha fatto qualche apertura con Giovanni Paolo II che disse all'Accademia Pontificia delle Scienze che è una teoria scientificamente accettata. Quello che non danneggia la trascendenza va bene e sulle origini delle specie vegetali e animali, la Chiesa accetta la teoria evoluzionistica di Darwin, non sull'origine dell'uomo”,

Perché non viene accettato?

“Considero un preconcetto stupido criticare Darwin senza averlo studiato e conosciuto. Ora dopo 150 anni noi ne sappiamo molto di più di quello che lui aveva analizzato, ma si sente sempre riproporre all'infinito le stesse teorie che lo sconfessano. Non leggono ciò che ha scritto nel suo libro sull'origine della specie. Per un terzo studia l'origine mentre nelle restanti 400 pagine lui stesso risponde alle sue personali obiezioni. Darwin è andato contro i suoi pregiudizi. Nell'ambiente scientifico nessun contesta Darwin, le prove sono schiaccianti. Le risultanti della genetica, il Dna, cose che Darwin non conosceva. Solo gli umanisti non vogliono arrendersi”.

Da dove è partita l'intuizione scientifica di Darwin?

“Sembra assurdo ma Darwin aveva studiato teologia e doveva diventare pastore anglicano. La sua attenzione all'evoluzione dell'uomo è nata dopo aver fatto il primo viaggio quando si imbarcò sul brigantino Beagle, e scrisse il suo libro Viaggio di un naturalista intorno al mondo. Sulle isole Galapagos un uomo gli spiegò come faceva a riconoscere le varietà delle tartarughe diverse tra loro a seconda del luogo di origine e di provenienza, nonostante appartenessero alla stessa famiglia. Ciò che aveva visto e capito lo portò ad elaborare la teoria secondo la quale le specie vegetali e animali non sono state create indipendentemente, ma si sono evolute nel tempo grazie ad una selezione naturale del più adatto nella lotta alla vita. Una teoria che minava alla radice la pretesa dell'uomo di essere stato creato ad immagine e somiglianza di Dio",

Lei sta girando l'Italia per presentare il libro. Che reazioni ha trovato nel pubblico?

“Sinceramente pensavo di ricevere anche delle reazioni negative. In realtà ho visto molta partecipazione positiva. La resistenza è più un fenomeno religioso in America. In Italia quando c'era  Letizia Moratti al Ministero dell'Istruzione, lo studio dell'evoluzionismo era stato tolto nelle scuole. Il papa ha una posizione molto retrograda e pensa ancora al disegno intelligente di Dio. In marzo però c'è stato un convegno in Vaticano dove l'argomento non è stato trattato, perché c'è apertura. Una parte della Chiesa  non è allineata con il Papa”.  

Roberto Rinaldi
pubblicata sui quotidiani Alto Adige e Trentino Pagina della Cultura
 



 

 

 

-Associazione Salotto Culturale Rosso Venexiano
-Direttore di Frammenti: Manuela Verbasi
-Supervisione: Paolo Rafficoni
-Intervistato:
Piergiorgio Odifreddi
-Intervista di: Roberto Rinaldi
-Redazione
-Editing e grafica: Manuela Verbasi
-Staff di Frammenti
ventiseiaprileduemilanove

 

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