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La gazza (m’égare et m’agace)

(perdonate il forse eccessivo FONO-SIMBOLISMO di questa poesia-gazzarra)
 
Il becco la gazza aguzza
e secca picchia
schiocchi di gola
come di nocche
o nacchere spagnole.
 
Svolazza per sollazzo

Dovrebbe, il giorno

Non c’è altro
che uno spazio,
non c’è, non c’è

oltre l’atmosfera
che polvere miscelata
impastata diversamente coi gas, e freddo

è freddo
nella carne
la sera

dovrebbe, il giorno, scappellarsi
dal ridere

Il volo

Vidi il volo
di quella farfalla
prima ancora
del suo batter d'ali.

GiocAndo

Attendi arditamente
audace amante
affanti alati affondi
aprendoti ansimante
all'ancestrale atto
avviato all'acceso
amorevole approdo.

respirami, sentimi

respirami,
sentimi,
invadimi,
voglio
che la mia verità sia la tua,
adombrata appena
dalla paura di andare oltre il possibile,
dietro quello steccato
c'è ancora la luna
e i nostri occhioni impauriti

e se fosse amore


E' sempre solo
un brivido, l'amore
ma un poco resta.
*
il riverbero
del cuore dell'amante
scioglie la neve
*
nostalgia, amica
di saporosa attesa
nasconde voglie
*
è prelibato
il frutto di stagione
giusto nel tempo
*

Dama sans merci

Ho conosciuto una donna completamente fuori testa!
La sua mente era definitivamente distorta!
Sensi stravolti
Gambe che tremano
Cuore che batte
Via della ragione era scomparsa.
 
La magia dei poeti
I testi antichi

La primavera di Renato Finotto

            
             Ho visto gli occhi della primavera
             eran due viole

Eppure una zattera può attraversare i confini del mondo

Noi due
due remi di alabastro
Saremo il vento
la vela le corde
Un puntino di ricordi all'orizzonte
Naufraghi
Pionieri oltre i confini del mondo
Aldilà delle tempeste
dei sogni della vita dei risvegli
Aldilà della morte

A Ferdinando

Dov'è la spontaneità del gesto
la voce unica risonante d'albe
e concretezze riflettenti luce?

Specchio che riflette specchio
nell'infinito replicarsi del sé:
la nostra siderale solitudine
 
fatta di echi. Nessuna risposta

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