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Locus Amoenus

Il topos del vivere fu per noi
dischiuso dal selenico incedere
lungo terre funestate e fatte
vetuste dal livore della vita.
Ma nulla si sa della sinecura

Ottomarzo (i capezzoli)

Lapalissiano:
l'abbiamo inciso sulla pelle
che fu soltanto un'esigenza biologica
diventare diversi eppur complementari
e nulla ci accomuna più dell'esser belli
ognuno a suo modo, sempre fratelli.
Due stimmate del tutto naturali
che a noi raccontano nel profondo

il deserto delle solitudini è una ginestra in un vaso

Il deserto delle solitudini è una ginestra in un vaso.
C'è chi ci crede e affonda nella sabbia.
Qui e là
incontro il futuro,
le donne,
il cielo di un azzurro di bandiere sui fili ad asciugarsi,
multipli di un miraggio.
Legionari disarmati in un fortino.

suono

eravamo seduti
sotto quel cielo color del muschio,
adoranti,
senza parole di contorno
a sfornare ammirazione,
mi parlavi di aria e di vento e di mille cose blu
che volteggiavano attorno
come scintille innamorate e morbide,
abbiamo sfoltito discorsi

La pianta di rosmarino

Dimenticai
memorie stese al sole
sul terrazzo
accanto a te
e lasciai seccare
entrambe
negli inverni
gelidi del cuore
ricchi di nubi
ma aridi di acqua.
Ti vidi rinsecchita
perder tutto
il tuo bel verde
dai rametti
ormai appassiti
e senza più profumo

Eutanasia

t_gal_143_4.jpg
Vero! Redattore di "Scrivere" è
meglio la mia poesia dell'eutanasia.
Se non accetto l'eutanasia comunque
lo stato sociale in crisi di identita
con fare animale mi deve ammortizzare
distribuendo il costo mio come nuova entità
tra diversi esercizi contabili, nella fantasia.
Mi chiamano! Cespite,

Donna

                                                              Donna

Donna, asciuga qualche lacrima

Triste e malinconica
da un minuscolo universo
hai rubato
un barlume di luce.
 
Donna
tu che non abbassi  mai lo sguardo

Dicono che il 13 porti fortuna.

un vivere intenso

l'aria mi colma
senza rimpianto
come acqua androgina
che sgorga fresca e spumosa
dal terreno ventre infuocato.

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