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Poesia

La più grande paura

Non debbo distrarmi
dacché se m'estraggo
da me stesso e m'osservo
di quel me m'atterrisco
mi spaventa
quel me dentro me

Platonicismo

mi sei venuta in sogno
stupendamente nuda
addormentata indifesa
ed io seduto accanto
rimirarti tutta
libero da timidi pudori
godermi la vista
accarezzarti con lo sguardo
dappertutto
ogni angolo di te rubare
al mio piacere
e molcere il pensiero
di possederti.

Perduto amore.

 
Ho sfiorato le tue labbra in una prima volta
tenendo le tue mani strette tra le mie.

Ho accarezzato i tuoi capelli impigliandoli tra mie dita
ti ho tenuta stretta a me tenera sul mio petto.

Distesa leggera ricolma d'amore e passione
gioia e desiderio nel sentirti finalmente mia.

Ho percorso le tue forme con timida energia
godendo di te e delle tue sensazioni.

Ora le mie mani sono vuote
perchè di te nulla rimane.

Solo il tuo profumo dolce inebriante
sulle mie vesti e sulle mie labbra.

Non più lacrime nel mio pianto
del mio cuore solo brandelli.

non ho più un'anima perchè a te l'ho ceduta
non ho più un nome perchè dalle tue labbra
la parola "amore" non esce più.
 

Atlantis

Mute Notti Ed Accecanti Giorni

Mute notti ed accecanti giorni
sgorgano dall'eterna sorgente
lasciandomi in secco la bocca
tormentata dall'arsura.

Come un cieco, solitario nel mondo,
cerco affannoso la luce perduta
consumandomi nello sforzo vano.

Un'altra luna piena si avvicina
ad illuminare la deserta solitudine
ed io mi pietrifico

inesorabilmente.

  
      loripanni

Alla città dei sensi

 
C'è pelle che prega
carezze vestite d'amore
e nei sentieri rosa
incide il suo destino.

Fatemi spazio.

fermati, ascolta
 
[sibilo compresso
aria che cerca spazio
polmoni in apnea]
 
fermati, ascolta

Senza titolo

 E t'assapor
in un precoce attimo
 
Tu il Giorno
io
per sempre notte
 

Le due porte

 
Si aprono
le enormi e confusionarie
porte dell'essere
In contemporanea
a quelle pacate
del non essere.
 
Quale scegliere?

Sto seduto e aspetto, vecchi libri intorno

Cielo senza stelle

Roventi cristalli di stelle
piovono giù
sulla sua pelle scialba vuota
spenta
esplode ora la sua fragilità

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