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Prosa e racconti

Di testa

Boris si svegliò di testa, quel mattino. Forse l’aveva sempre fatto, pensò, poi non ne fu più così sicuro. Ad aggredirgli quella certezza, infatti, scaturì immediatamente dalla sua memoria un ricordo: palpebre sferzate seccamente da un raggio traditore, del sole filtrato dalle tapparelle nonostante egli curasse, ogni sera, di abbassarle completamente.

Quello sguardo ammiccante

Dopo una giornata particolarmente impegnativa, in cui è accaduto veramente di tutto, finalmente Francesca tocca la soglia di  casa, che emana quello specifico familiare profumo di cose buone e davvero invitanti.
Lei ora non  ha alcuna voglia di perdersi in noiose conversazioni telefoniche, ma solo di gustarsi quel meritato relax che ritempra lo spirito, e togliendosi gli abiti gualciti e colmi di quello stress giornaliero,

Se è vero che ci sei...

Foto da web
 
Era una notte strana... la luce della luna filtrava attraverso la tenda increspata dal soffio di vento che si insinuava nella stanza, quasi una danza di raso e satin ad accarezzare la sua pelle... mentre un brivido attraversava la sua pelle si rese conto della canzone che l'antica radio trasmetteva... dolci note a ricamare l'aria che si fondeva al suo respiro:

U' zi' Peppì Tararà

Il simpatico quanto bizzarro personaggio che passo a presentarvi, mi crediate o no, la notte appena trascorsa è entrato nei miei sogni. Era proprio lui, zi' Peppi Tararà, come l'ho conosciuto negli anni della mia fanciullezza: alto, capelli grigi, età sui sessanta anni, magro e trasandato nel vestire, occhi vivaci ed un pizzetto che amava definire "l'onor del mento", frase altisonante certamente non sua.

La Musica è Finita

Quando Gregory Bateson entrò nel negozio di strumenti musicali assieme al padre, cominciò a sentirsi tremare le gambe ed un formicolio lo avvolse completamente.

Chi stabilisce il costo delle parole?

L’alba è oltre il pensiero di rivederti.
E’ gia nata altrove ed ha trovato il suo giorno, che ora continua.
Penso che rivederti oggi avrà

Il principio di Heisemberg

Carmen, smettila. Non indosserò più quelle scarpe. Le ho regalate a te perché facessimo quel gioco di seduzione che, non lo nego, era tutto a mio vantaggio. Devi ammettere che quelle scarpe in vernice rossa, col tacco da 12, davano al tuo di dietro un notevole impulso. Una consistenza e una volumetria brasiliana e il tanga aggiungeva pochissimo.

Squarci

Squarci. (2002)
 
 (Racconto pubblicato da Bocca Editori - Milano 2004)
 
Un uomo viaggia senza meta nell’intrigo asfaltato della city. Entra in un bar, esce dal bar. Sale su un autobus, scende dall’autobus. Si ferma all’edicola, prende un giornale, lo ripone in una ventiquattrore, si riavvia, guarda l’ora all’entrata della Metro, si ferma, getta un’occhiata in cielo: sta per piovere. Decide di scendere nella Metro e cerca un telefono. Telefona: - Allora? Ci vediamo? -, dall’altro capo, si capisce, qualcuno dice sì. – Dove scendo? Alla Stazione?

Incubo

La fine dell'umanità arrivò così.
Scesero dal cielo milioni di palloncini colorati, iridescenti sotto la luce del sole. Guardavamo tutti a testa in su, esterrefatti ed estasiati dalla bellezza. Pensammo quasi tutti ad una trovata pubblicitaria e ci precipitammo fuori per impossessarcene. Quando le autorità emanarono l'allarme, invitando tutti a consegnare i palloncini all'esercito che ormai pattugliava le strade, era troppo tardi.

Tartufo d'Alba ogm

(Ovvero, Epistola savoiardo-etnico-imperialistico-gastronomica a un'insegnante romana sommersa da una pila di pessimi compiti in classe, che si consola con un vaso di Nutella)
 
 
    Che poi, cara Shadia, la Nutella è solo un prodotto d'esportazione per le colonie, cioè il resto d'Italia. Io correggerei i compiti mangiando, col cucchiaino, crema di cioccolato e nocciole della Caffarel di Torre Pellice, roba non certo da supermercati. La panna, dici tu. Ma la panna è deliziosa gustata non solo sul dito, ma anche su varie altre parti del corpo, non so: spalle, seni, pancia, glutei....

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