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amore

boom boom

Prima che tutto
finisse nel mio cuore
ho bussato alla tua vita
per farmi ascoltare
per dirti
che sei la sola
l'unica che nel silenzio
dei miei giorni
ha dato al mio amore
la parola che mancava
quel boom boom

Il senso della vita

 Il senso oltre la soglia?

Non è quel punto che rimase

inerme, afflitto dal quel peso

Il velo da sposa

Gli argini del fiume quella mattina
accolsero la bruma vestita da sposa
l’acqua ammaliata dal candido velo
ondulò dolcemente baciando la riva.
 
Nel silenzio di canne dipinte di brina
come algidi spettri riflessi nell’acqua

Sensazioni

Ho ammirato un tramonto
ed ho sentito il calore della tua anima,
ho ascoltato il mare
ed ho sentito la voce del tuo cuore,
la brezza mi ha accarezzato
ed ho sentito il tuo respiro,
ti ho cercato oltre l’orizzonte
ed ho visto i tuoi occhi,

sapore di te

Come è profumato il tempo
che mi lascia il sapore della vita
tra le pieghe dei sogni
nella calma del tuo amore
tutto il silenzio è pieno di stelle
che illuminano il mio cuore.
 

Mentre scorrevano

Mentre scorrevano
le sale, le scale
i fiori
quadri bianchi, e neri
un filo
ne ho parlato
riscuotendo
il dente
di un grammofono
il va pensiero
che non c’eri
 

Tra bistro e ciglia

quattro braccia 
ad abbracciare 
la mia/tua paura
 
non erano forti 
i verdi rami 
d’intrecciate mani
 
e nodose nocche
sulla schiena
a premere il fiato

A Greta

PICT0208_0.JPG
 
 
 
 
 
 
 
 
Occhi di cristallo
che mi fissi in fessura,
con la punta
rosa e asciutta
e il sorriso

Dionilla racconta: Viaggio di andata

 
Il treno si fermò... Denise salì per prima, con quell'aria da ragazzina spigliata, che non le era congeniale. Restavo con la mamma, entrambe alquanto a disagio. La mamma, sebbene avesse soltanto quarant'anni, aveva una costituzione debole e il fisico appesantito dai molti dispiaceri.
Ciononostante, mi prese per mano, cercando di darmi quella sicurezza che era nello spirito, ma non nel suo fragile cuore. Qualcuno ci notò: “Prego, signore,” e ci dava la mano “Dionilla, allunga il passo.” Ci, trovammo, così sulla vettura.
La mamma ringraziò, dicendo: “La ringraziamo tanto; le confesso che ero un po' spaurita, per le ragazze.”

la nostra primavera

Cosa lascerai in me
quando l'addio
ruberà dai nostri occhi
l'invisibile complicità
che dell'amore
ne faceva un'unica goccia
e nel suo arcobaleno
la nostra casa
dove il ridere
aveva l'innocenza dei bambini
ed il silenzio
il battito della vita

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