L' Indaco di Kevin
YGROS
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Un soffio d'aria
Mi sfiorano i capelli.
Ho gli occhi chiusi, è notte fonda,
fa caldo.
Un leggero soffio di aria fredda
si posa sulle mie mani, le circonda,
s’infiltra tra le dita..
Rimango immobile.
Trattengo il respiro per un attimo.
Poi, leggermente, le muovo.
Le stringo a pugno, poi le riapro
allargando le dita.
Con piccoli movimenti le sposto
sul cuscino.
Gioco con il soffio d’aria fredda.
Un piccolo sorriso appare
sulle mie labbra.
Mi sento un po’ stupida
a stringere un soffio d’aria
fra le mani, eppure.
Non penso a niente.
Con le dita passeggio sul cuscino.
Mi tocco i capelli.
Il soffio d’aria segue i miei movimenti.
La finestra è chiusa.
E’ sempre rimasta chiusa
- Blog di Aurora
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Il verso nella credenza
Così andando per i conci col trionfo della calma
era ad un volo sulla gente
come in planata fanno i grandi alati
sorretti da un piglio di correnti
sulle ferme cupole e sui gesti da passeggio.
Attraversò il dubbio d’ogni sera:
fermarsi all’affacciata di terrazza a berla
o rinnovare l’entrata nella notte come persa?
Al giorno non si chiede quel chiarore
che la camicia avanza al colletto aperto.
Il petto incavo disfatto, un bottone
caduco, la peluria come foresta alla finestra.
C’erano donne in giro, si sarebbe detto,
per ogni cosa ferma ai tavoli dei bar.
Ogni minuto chiuso nei numeri più in voga,
quelli dei posti o dei martini, era un tesoro
di dialogo e promessa. Tutti seduti a fare gli orbi
o tutt'in piedi a provocare un flirt.
19 - 20 - 21
La doppia faccia quale occasione d’ombra
in cui riporre rabbia o delusione, per ciò rimase.
Non generava gesti: gli stavano addosso in processione
così da quando parlò piangendo
a quando pensò ridendo, ma non li vide.
Non vedeva ancora adesso che gli occhi,
ah! quegli occhi stretti come accuse,
gli davano visioni spesse, però di rado.
Guardava ciò che sapeva vedere:
il bicchiere, la bussola, la padella,
l’ora. I suoi occhi poi, gli occhi di lei
che aspettava al varco della strada
dove la frusta nera ha un manico di sedie
e il marciapiede, la rotonda della piazza piena.
Quella lei che non fu così donna
prima che lui la vedesse sciogliersi i capelli:
neri, proprio neri come un neo di vento
in cielo. Quella lei che a sedersi lì
non c’era ma lasciava sempre un’attesa
che raccoglieva. “In fine viene,” si disse,
e preparò il vaso di parole perché fiorisse dentro.
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Il silenzio del tempo
rimasto a guardare la notte
appeso ad una parete bianca.
in rincorse folli dietro alle stelle
mentre un quarto di luna impigrita
stentava a bucare la coltre del buio.
ma la luna sparì come inghiottita
e mille stelle fugaci saettarono
inseguite da lancette ebbre di gioia.
come lupo solitario alla finestra
ululai alla luna la mia solitudine.
- Blog di Franco Pucci
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Io come sto?
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A Lilith Rosa Malinche
Sono la poltiglia dei secoli che ha metabolizzato bestemmie, sputi e cadaveri.
- Blog di Ezio Falcomer
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Ho rubato
ho rubato un raggio di sole.
Dalla brezza del mattino
ho rincorso un alito di vento.
Nel brunire ho accarezzato
il rosa del tramonto.
Dal blu della notte
ho raccolto due stelle …
La luna si specchia nel mio animo
in un cocktail di natura.
E il tuo sorriso,
i tuoi occhi,
il tuo respiro
s’intrecciano
riempiendomi d’amore.
- Blog di Aurora
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Serata di festa
La luce si attenua, si scioglie dalla sua energia e,
con pigrizia, si confonde con le prime ombre della sera.
I colori rosa del cielo si uniscono al crepuscolo ed in
un attimo ci si trova in una buia sera d’estate.
E’ la notte scura e profonda.
Solo una stella all’orizzonte veglia sul mondo.
La luna gioca a nascondino con le altre stelle fra le nuvole.
Un giovane uomo.
C’è vita in un piccolo angolo della terra.
E’ in corso una grigliata per riunire alcuni amici,
alcuni giovani, per festeggiare la fine di un torneo
di calcetto, per premiare vincitori e vinti, per stare
assieme qualche ora in allegria.
Una leggere brezza trasporta gli odori ed il fumo,
diventato nuvola, passeggia fra le fronde degli alberi.
entra nelle finestre aperte, come pure nell’androne della chiesa.
Le flebili fiammelle di alcuni lumini illuminano leggermente
una grande tavolata piena di risate ed allegria.
Parole si innalzano al cielo, parole accompagnate da qualche
bicchiere di vino e dalla freschezza della gioventù.
La stella continua a far capolino nel blu della notte.
Guarda non vista l’allegra brigata e sorride perché si sente
ed è parte di loro.
Attimi di silenzio fra applausi scroscianti durante la premiazione.
Tutti sono contenti e felici.
E la sorpresa finale….i fuochi d’artificio.
Si susseguono uno dopo l’altro: gialli, rossi, verdi,
i colori dell’arcobaleno.
Riempiono la vista di splendide melodie . mentre dalle bocche,
esclamazioni di stupore e meraviglia si soffocano sotto
il rumore dei botti.
Lampi colorati che illuminano il cielo scuro.
Salgono e scendono, si sparpagliano, si confondono tra loro.
Giocano a calcetto con la stella e poi lentamente scendono a terra.
Giovani uomini ed una stella che sorride.
Su una sedia un bellissimo mazzo di fiori per un ricordo,
per una amicizia che resterà sempre nel cuore di tutti.
Treviso, li 16/07/2007
- Blog di Aurora
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Mi chiede - come sta?
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Amare
difficile capire o sopravvivere.
nella speranza di un domani migliore.
- Blog di Gianluca Zanella
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