È sera, ormai, tenebra crespa e taciturna

Tutto ciò che sta in aria ed è senza ali, prima o poi cade sulla terra.

 

Sono solo versi carnali,
esposta anatomia del
corpo orizzontale,
sinuose istantanee di
creatura verticale,
echi sfumati del farsi
femmina la forma.

ce ne andremo

a primavera inoltrata,

quando la rabbia delle cinciallegre

avrà coperto d'insulti l'aria morbida,

cadenzando il ritmo voluttuoso

del catrame all'asfalto gioioso,

vinceremo

la prima tormenta che invade il sonno,

picchiare forsennata

Verranno giorni in cui

si colmeranno vuoti

che la fantasia

non riempe.

E vivremo amori

capaci di rallentare il tempo.

Ci sarà concesso, perfino

di giocare con le ore...per ore.

Affinchè, si appaghi

ogni dimenticanza.