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Sul ciglio di una mano

Accogli sul ciglio di una mano
 le pietre che sfuggono
negli spazi
tra le dita
Tu guardi.
Da vicino.
partecipi di un moto silenzioso
e fatichi,
come di parola appesa
sulle onde
di un lastrico pungente.

Il facchino polacco

resta come una debolezza in fondo agli occhi
dietro lo sguardo glauco
di chi ha perso i libri e la lingua
e solleva ansando pesi conto terzi
 
                    - leggevo tanti libri in Polonia
                 &nbs

Luna rossa

Tu, voi
noi, tutti
alla ricerca
di suoni sottovoce
e di parole
e non ci stiamo più
su quel divano
che naviga veloce
sul mar rosso.
Tanti taccuini
rincorrersi di appunti
foglie gialle in estate.
 
Dietro il muretto

Tu mi fai essere

Tu mi fai essere
cauto scavo nella tua voce
enigma tremore silenzio
sei creatura d’acqua
di sorriso
di nervosi refoli d’ombra.
 
(Gennaio 2008, dalla raccolta "La vita picara")

la stagione del vivere


come un passo sospeso
che attende il suolo,discende 
nel tempo di battuta,
ma scivola la suola
su di un sasso ,
scomposto
è il ritmo.

Riflessioni sparse sull'analisi del Sé

Come possiamo noi creare l'Idea di noi stessi? Secondo quale processo l'uomo compie questo sdoppiamento e si osserva attraverso una lente d'ingrandimento dimenticando di lasciarsi vivere ed osservandosi ad ogni passo? È strano che nessun essere umano abbia piena coscienza di sé e delle proprie capacità, dei propri aspetti e sfaccettature.

La saggezza dei gabbiani

“Tutt’al più saranno la fame
o gli amori incombenti della specie
amico mio non chiedere oltre
perché complicarsi la vita?”
 
Un nuovo stridio, un frullo repentino
ed ecco due piccole ali maestose
lasciare veloci le acque del molo

Spengo la luna

Spengo la luna stasera
troppo luminosa e romantica
troppo complice
per un amore svanito
perduto tra le pagine di un libro
tra le foglie del bosco
nelle onde del mare…
e stanotte mi perdo
tra le lenzuola sfatte
mi rigiro agitata
in questa luce irreale

Rosa rosa dei venti

Spingere, quasi fosse lo specchio
il Poseidone
l' ombra mute
aspettativa del velloluce
e il masso, i due
 
Riuscimmo, da quella terra fertile a spingere sui remi
ed il pensiero fisso non abbandonava
rosa rosa dei venti

Tradito a morte

 
m'hai lasciato così
con un dolore appeso alla cornetta
dietro la voce fessa di circostanza

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