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Aliti di Vita

Amico,
sei rannicchiato
nei tuoi sensi di colpa
che tolgono
aliti di Vita.

E scorgo lacrime
di follia disperata...

Là dove

 
Là giù in fondo, dove il cielo
si incontra con il mare
e con un lungo abbraccio
si uniscono,
là dove una sola linea appare
dove il tutto si congiunge
e un unico velo si distende,
là giù in fondo, all’orizzonte,
tra la spuma che danza
e lo sciabordio gorgogliante
delle onde,
al riverbero del tramonto
ogni cosa risplende.
Là dove l’aria sospira
e di cento, mille profumi
s’arricchisce,
là dove i gabbiani stanchi
vanno a dormire,
là dove la notte ed il giorno
s’avvinghiano in passionali amplessi,
mentre il mare s’addormenta
e la luna irradia la sua
pallida luce,
là dove le stelle
sfavillano nel soffice manto
e Zefiro intona il suo
armonioso canto,
si laggiù, là in fondo,
dove le illusioni ed i sogni si dissolvono
e per magia tutti i desideri s’avverano,
dove nuovi misteri nascono
e i sentimenti più non si nascondono,
là, le anime innocenti
degli amanti di oggi e di ieri
per sempre si uniscono
per cantare l’eterno inno d’amore
là giù in fondo, all’orizzonte.

Passa maggio

su tentacoli verdi spinosi ostili
scoppiano rossi di tutti i toni
una domanda di perdono aliena
che poi dobbiamo vivere ancora
in questo universo tutto di tutti.
così scordare le spine potremmo
se dalle dita sbocciassero rose
a parare i graffi dell'anima oltre
i danni che ne fossero venuti.
lo sfogo spezza ogni catena poi
si placa passa come nulla stato.
i petali scossi cadono seguono rigagnoli
fangosi tra mille altre perdute bellezze
ormai rassegnati a diventare oblio
nascono bacche turgide, immemori dei fiori.

La parola P E S C E

- Venga signo', venga. No 'a  vede? E' ancora viva!!!
La parola  P E S C E  in effetti guizzava sul marmo bianco, ad ogni contorsione mostrando uno dei suoi plurimi significati,
Persino quelli mistici, pensate, che sono i primi ad andarsene, insieme ai sali minerali. E anche quelli volgarucci, come si sente da quella nota un po' forte nell'odore…
Di quel tizio del mercato, però, io non mi fido. Così gli dico, arricciando il naso:
- Ma se puzza? E poi mica me la posso mangia' viva, tanto. Allora meglio morta stecchita, e ben surgelata.
E me ne vado, lasciandolo con un palmo di naso.

:-))

Isola nella corrente

Stanotte, con te.
Panama lontana. Notte scura
amico mio (se posso dirlo)
che sempre ho cercato e mai trovato
e come me... mai vissuto.
Parlar tuo di pesci e sorrisi
e fiestas grandes che chi t'ha letto sa.
 
Cancro di segno e di vissuto
ai fiumi i tuoi racconti
d’infanzia nel sole e isole di correnti
natura e passioni d’amore
di Mercurio e Nettuno in sesto.
Dei Gemelli hai girato tu stesso forte
e così debole uguale, come me
istrione… e padre a volte.
 
Vanitoso e capriccioso amico
tristemente perduto.
Cosa avresti
raccontato mai di corride
e toreri, di caccia grossa o di morte?
Troppo intelligente e irrazionale
per vivere ancora.
 
La morte, tuo viaggiare infinito
finalmente raggiunto...
Generazione la tua perduta.
Amor di vita
gettata ad alcool e racconti immortali.
Elettrochock fatale
per te perduta memoria, fucile
...nostalgia.
 
Lasciata onda del mare di una notte
che nessuno presto ricorderà
...e fugge perduta.
Credimi, come vorrei che tu fossi qui
tra le mie parole stanotte
tra le parole tue che leggo
e queste mie... che scrivo.
 
Dieu soit avec toi, mon ami
...Adieu.

macramè

Stride tutta questa bellezza,
la mia (mi dicono),
mentre increspo le labbra
e regalo sorrisi al mondo
come quelle bambole
che si mettevano al centro del letto.

E' che,
se solo me l'avessero detto,
avrei fatto attenzione mentre
di rosso smaltavo le unghie
Invece sbavai.
Sembra sangue rappreso
su intreccio di radici e vene
Macramè d'altri tempi tra le mie dita.

dolcezza d'altre epoche

Sono usciti da stanze disordinate
di voce
brividi puri come un cielo chiaro.
Nella periferia d’uno sguardo
un misero azzurro
alza il mento
e si raduna intorno alle ciglia.
Lo riconosco. E’ parola viva,
amore che alle labbra
confida piogge di fuoco.
Velocemente arriva un sospiro,
un mucchio di dolcezza d’altre epoche.
Ha ragione la pelle che trema:
è breve la strada che dal desiderio
porta al mare.

Questa notte

-Questa notte-
la bonaccia sarà sul cigolio di un sogno .
L'alta marea avrà il tuo nome
e mi coprirà d’immenso,
sciogliendo ogni nodo di vento
per farmi volare ancora .
Stanotte stringerò lembi di essenze
quelli distesi nel nulla,
come miraggi di insenature.
-saprò che un refolo caldo sarà la tua emozione-
Mi alitano accanto i tuoi giorni,
con memorie di pensieri muti
-ed io-
come farfalla sulla foglia,
aspetto che la primavera passi in fretta.
Mi dolgono le ali certe volte,
dai lunghi voli sulla fantasia
fatti di pioggia,grandine e di niente.
Perforo l’orizzonte ogni mattina,
bruciando tra i colori dell’arcobaleno
e bevo lunghi sorsi di passione
-per tacitare la mia sete-

 

tovaglia a fiori

parrebbe naturale
di questi tempi oscuri
il bianco e il nero
o il grigio metallo
di un imminente cielo
ed esser dunque cupi
comunque amareggiati
per tanti volti vuoti
di fantasmi senza veli
corpo e faccia
umiliati e vinti
ma si sa
è meglio l’illusione
di colori coi sorrisi
riflessi da uno schermo
che riempiono cervello
e piatto vuoto
sulla tovaglia a fiori

allenamento

 posa
 il mozzicone sbavato
di rosso carminio
sull'orlo.
 
cincischia a tasto
 prima il fior 
della tovaglia
 
 poi s'accanisce
su di una mollica
in due
la scortica
 
 
un colpo secco d'unghia
 gran scatto
  è una briciola
fa un volo
oltre il piatto

l'altra mendica.  

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