In Smemoria di me [parte 2] - Giuseppe Pittà | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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In Smemoria di me [parte 2] - Giuseppe Pittà

…e il tuo nome potrebbe essere qualunque nome ma sarai sempre me perché saremo uniti in eterno tu non lo sai ancora ma sei qui per prendere il posto e sarai così già da adesso più nella solitudine di quanto lo sia stato io finora che prima o poi ci sarà un ultimo raggio e tutto attorno sentirai il soffio sconvolgente dei fantasmi e sarai di loro e non avrai più forma e sostanza e con la tua pelle scomparirà il sogno del futuro restandoti soltanto l’avventura del vagare senza meta in questo deserto di folla dove si contano i destini nel gioco del nulla e dell’inutilità del tempo e …

… e l’universo s’apre lasciando lo spiraglio giusto per la magia delle carezze e dei baci e niente saprà più dolce di questo abbandono senza urgenza dove si scostano i vestiti e si cercano le perle della meraviglia perché ogni volta è stupore questo buio che diventa luce questo sentire senza limiti che avvolge e stravolge che soffia di famelica eternità lì al centro del destino della luna che alita di profumi e gocce di divinità provando la tattica della facilità dello smarrimento mentre percepisce e fa percepire di se stessa la gioia estrema d’un istante che si fa fuoco e follia e …

… e nel buio gli occhi si abituano al chiarore della pelle e scivolano con la fantasie del sentire e muovono nel sogno di un sentiero senza fine perché il percorso è nel deserto tra le dune delittuose dell’abbandono e cercano e palpitano e trovano e schiudono labbra di futuro perdendosi nel sapore più dolce ritrovandosi nello spessore di un gesto di un dono di un sorriso che muta che apre al segno del desiderio che fragile conquista l’ultimo fremito offrendosi alla perdizione estrema del morire che sempre è uguale alla morte il soffio rovente della beatitudine e …

… sarò sangue da bere senza vergogna che sgorga dal cielo di questa luna opposta e maledetta che mi possiede a piacimento come solo si può possedere uno schiavo sangue sarò sulle labbra di moderazione a ciclo di verità dove l’orrore quotidiano scorre come un fiume in piena a travolgere ogni difesa ogni argine e sento già le unghie affilate penetrare la carne sulla schiena mentre che intanto giungo in cima al piccolo monte di speranza e mi avvolgo dei tremori delle tue piacevolezze e procedo ad andatura di poca rapidità perché è goccia di follia questa che scivola sulla punta della lingua a rincuorare ogni vena e sarò sangue di magia rampicante sui muri spessi delle mie eterne convinzioni dove come nelle caverne oscure mi consegno assolutamente acuminato alla facilità della gioia del tempo dove sciolgo ogni riserva e ti consegno l’ultimo margine di fiato immolandomi felice all’ultima sublime morte di questa notte insieme …

… bosco di te questo smarrirmi di voluttà tra i giochi del tuo bosco intricato e complesso nei luoghi d’oscurità perenne e di lampi sconvolgenti di luce dove rami tendono e feriscono accarezzando e segnando di dolore e follia qui negli odori della magia nel muschio sulle pietre del tuo sentire così di te mi avvolgo e ti avvolgo e sconvolgo e muovo a sogni di abbandono respirandoti annusando il canto della pelle assaggiando le gocce sconvolgenti del tuo sentire ascoltando il fruscio delle carezze percorrendo ogni sentiero ogni moto del cuore perché tutto è palpito tutto è sussurro ed urlo di silenzio e tutto ha il sapore di te di questa tua presenza smisurata in queste vene dove scorri invincibile e padrona mentre ancora mi scopro a guardarti furtivo dall’angolo di fremito di questa solitaria solitudine …

… ancora ho desiderio di te. Mi nasce dentro, ne solco delle profondità ed arriva ad invadermi il pensiero. Mi cattura. Mi prende. Mi avvolge. Ho desiderio di te. Di stringerti forte, ascoltando il ritmo del cuore, come di una musica nuova a sintonizzarlo con il mio battito. Musica di noi. Musica. Ho desiderio di te. Cercarti. Trovarti. Sentirmi totalmente tuo. E tu mia. Un atto di proprietà assoluto. Come schiavi di questo sentire, che è sublime pensiero, palpito furioso, fremito di perdizione. Ho desiderio. Di te. Percepire l’odore della tua pelle. Avvolgermi di te. Del sogno di te. Avvolgerti. Sussurrare al tempo di fermarsi. Immobile in quest’istante così colmo di te. Si. Respirarti. Si. Ho desiderio di te. Della valle tra i seni. Delle dita che sostano sui tuoi seni. Che muovono, addolcendomi delle sensazioni d’estrema piacevolezza. Il sapore dei capezzoli. Il lieve sussurro dei seni nel palmo delle mie mani. Ho desiderio. Di te. Di me perduto nel deserto infinito della tua pelle. Ho desiderio delle tue labbra. Del sapore della saliva. Del miele che scivola sulle mie labbra. Sulla punta della lingua. Nell’urlo silenzioso del cuore. Ho desiderio di bagnarmi di te. Delle unghie affilate, che solcano la mia pelle. Dei denti che lasciano il segno. Del tuo peso a togliermi il respiro. Ho desiderio di te. Infinito. Senza misura. Desiderarti con ogni parte di me. Con questo pensiero che ti scorre addosso. Che sosta. Che muove. Che ricomincia. Piano. Piano. Senza urgenza. Nel tempo immobile d’un tempo infinito. Di te. Di me. Del mondo intero. Dell’universo. Carezze. Baci. E carezze ancora. E ancora. E ancora. E ancora. A chiamare il tuo nome. Ad ascoltare il mio. Nel gioco di questo tuo sorriso intimo. Di labbra nascoste. Di gocce di voluttà. Sete di te. Fame di te. Dolce liquore a calmare la sete. Dolce cibo per la fame. Di te. Delle frasi senza senso, dove solo il perdersi trova la ragione. Dove mi perdo. E ti perdi. E ci ritroviamo. Insieme. In un delirio senza tempo. Nel delirio di smarrirci nella nebbia del giorno. Totalmente. Tu. Io. Il nostro vento. Il sogno di te, di me tra gli intricati sogni del nostro sentire. Ho desiderio di te. Forse, sconvolgente, unico. Dentro di te, a scorrerti dentro. Tenerti qui, fuoco liquido nel mio sangue. Follia del tuo nome. Follia del desiderio. Desiderio di te. A riempirmi il vuoto di quest’angoscia che mi prende quando non ci sei. Morire di te. Di questa piccola morte. Urlando tutto il mio desiderio. Di te. Al centro del sogno. Al centro di tutto. Di te. Di me. Della fine del tutto. Si …

Ohrasputin


-Associazione Salotto Culturale Rosso Venexiano
-Direttore di Frammenti: Paolo Rafficoni
-Supervisione: Manuela Verbasi
-Editing: Rita Foldi
-Racconto di Giuseppe Pittà [Ohrasputin]
-tutti i diritti riservati agli autori, vietato l'utilizzo e la riproduzione di testi e foto se non autorizzati per iscritto

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